l'indennità di disoccupazione Naspi
l'indennità di disoccupazione Naspi

Articolo aggiornato il 22 Febbraio 2023 da Nicola Di Masi

NASPI: significato e importo dell’indennità di disoccupazione

La Naspi è una prestazione a sostegno del reddito, per tutti i lavoratori che hanno perso involontariamente il posto di lavoro. Come funziona la disoccupazione Naspi?

Indennità di disoccupazione Inps: a chi spetta?

La Naspi spetta solo in caso di:

  • licenziamento;
  • dimissioni durante il periodo di maternità (da 300 giorni prima della data presunta del parto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino)
  • dimissioni per giusta causa (mancato pagamento delle retribuzioni, aver subito molestie sessuali sul luogo di lavoro, mobbing, modificazione peggiorative delle mansioni lavorative, spostamento del lavoratore da una sede ad un’altra senza comprovate ragioni e dal comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico;
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro intervenuta nell’ambito della procedura preventiva ed obbligatoria di tentativo di conciliazione,

I requisiti per ottenere la disoccupazione Naspi

La prima cosa da fare è verificare i requisiti per ottenere la Naspi. Per richiedere la disoccupazione, devi possedere le seguenti condizioni:

  • essere disoccupato (cessato l’attività lavorativa),
  • nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione devi possedere almeno 13 settimane di contribuzione;
  • 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. (requisito eliminato da Gennaio 2022)

Come richiedere la disoccupazione Naspi e modalità di pagamento dell’indennità?

La domanda Naspi, deve essere presentata all’Inps telematicamente, entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro ed il pagamento decorre:

  • dall’ottavo giorno successivo dalla data di cessazione del rapporto di lavoro se la domanda è presentata entro 8 giorni dal licenziamento;
  • dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda se la domanda è stata presentata dopo 8 giorni dal licenziamento ;
  • dall’ottavo giorno successivo alle date di fine dei periodi di maternità, malattia, infortunio sul lavoro/malattia professionale o di mancato preavviso, qualora la domanda sia stata presentata entro l’ottavo giorno.

La Naspi si applica ai lavoratori dipendenti. Sono esclusi i dipendenti a tempo indeterminato della pubblica amministrazione, gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato.

Cosa bisogna fare per ottenere la disoccupazione Inps?

Per richiedere la disoccupazione Naspi sono necessari i seguenti documenti:

  1. il modello Sr163 (eliminato). Stampa il modello, vai in banca o alla posta, e fatti compilare attentamente il modello, soprattutto è importante il codice IBAN dove sarà accreditata la tua Naspi, il timbro, la firma ed i dati della banca;
  2. le tue ultime tre buste paga, la carta d’identità, la lettera di licenziamento del datore di lavoro.

Se sei in possesso delle credenziali Inps, puoi inoltrare autonomamente la tua domanda Naspi. Vai sul sito www.inps.it, clicca su Accedi ai servizi, Servizi per cittadino e Domanda per prestazioni a sostegno del reddito. Clicca su Naspi e presentazione domanda.

Procedi e vai avanti. Allega i documenti che ti ho indicato precedentemente ed in particolare il modello Sr163 (eliminato), la lettera di licenziamento e le ultime buste paga.

Se non sei in possesso delle tue credenziali Inps, recati ad un patronato o contatta il Contact Center dell’Inps al numero 803164 da telefono fisso o il numero 06 164 164 da cellulare.

Dopo aver inviato la domanda, stampa la ricevuta e controlla lo stato della domanda.

Controlla il cassetto postale dell’Inps o chiedi dopo 30 giorni al tuo patronato lo stato di avanzamento della tua Naspi. 

NASPI come funziona e quanto dura?

La Naspi dura massimo 24 mesi, ossia la metà del periodo lavorativo ed indennizzabile degli ultimi 4 anni.

Guarda anche il nostro video per inviare la domanda di disoccupazione Naspi:

La tua Naspi è stata accolta? Controlla i giorni e l’importo lordo (il 75% della media degli ultimi quattro anni).

Cosa succede se si trova lavoro durante la NASPI?

Prima della scadenza dell’ultima mensilità della tua indennità di disoccupazione Naspi, devi comunicare telematicamente all’Inps con il modello Naspi-Com, il tuo stato di disoccupazione. Consulta anche il nostro articolo cliccando qui.

Attenzione, nel caso di variazione del tuo stato di disoccupazione, devi comunicarlo con il modello Naspi-Com entro massimo 30 giorni.

In seguito recati al Centro per l’impiego della tua zona, con la ricevuta della domanda Naspi per il patto di servizio o progetto personalizzato. Se non ricevi il pagamento della Naspi, fai un sollecito con Inps risponde online.

Per qualsiasi perplessità contattaci o scrivi un commento!

9 Commenti

  1. Buona sera. Ho sempre lavorato a tempo pieno tranne gli ultimi 4 mesi come part time. Questo mi penalizza per l’importo mensile della Naspi o si fà una media degli ultimi 4 anni?
    Grazie mille

  2. Salve se o lavorato per 3 mese in un altro posto e poi la dita a falito e ho iniziato un altro lavoro e poi mi sono mesa in dezoccupazione mihano chiesto anche il cud da la dita prima che ora e falita come posso fare?

    • Per ottenere la certificazione unica dell’azienda fallita deve contattare il curatore fallimentare, oppure deve recarsi presso la sede locale dell’Agenzia delle entrate.

  3. Salve, volevo sapere una cosa, ho notato che nella sezione Naspi c’è la data dell’ultimo pagamento effettuato (sarebbe un nuovo pagamento), ma se vado nella sezione pagamenti non vedo questo nuovo pagamento, è normale?

  4. Salve, quando nella sezione “pagamenti” dice pagamento in corso ma già si è ricevuto un pagamento, che cosa significa? Il pagamento della mia Naspi è previsto fino al 1° dicembre 2017, per i requisiti della domanda pensione anticipata Ape Social (3 mesi disoccupato senza percezione di ammortizzatori sociali), vale l’ultimo giorno di fruizione della Naspi (in questo caso 1° dicembre 2017) o fa fede il giorno il giorno in cui verrà percepito l’accredito? Grazie

  5. Buongiorno. Sig. Nick condividiamo pienamente il Suo pensiero. Noi abbiamo creato proprio questo sito per anticipare qualsiasi problematica con l’Inps, Agenzia delle Entrate ed altri Enti e per dare delle giuste informazioni, pratiche, che possano agevolare il cittadino nelle diverse richieste di ogni giorno. Siamo sicuri che prima o poi lo Stato Italiano semplificherà questa farraginosa burocrazia. Buona giornata!

  6. Vorrei commentare esprimendo in realtà una protesta, perché
    come sempre accade in Italia le leggi, il recepimento/applicazione di queste,
    le procedure, i tempi e l’efficienza generale del sistema sono a dir poco
    imbarazzanti, per non usare altri termini.
    Ma veniamo allo specifico. Mi accingo a richiedere la disoccupazione e lo
    scenario è il seguente:

    – Ho richiesto il pin all’INPS, mi è arrivato l’SMS di conferma con la prima
    parte del pin; sono passate ben due settimane e sto ancora aspettando la
    seconda parte del pin che dovrebbe arrivare a mezzo posta. Al call center dell’Inps,
    sorvolando sulla notevole carenza di preparazione delle operatrici che
    rispondono, mi fanno capire che dovrei probabilmente revocare il pin e
    richiederne un altro, oppure recarmi di persona allo sportello Inps o al Caf.

    – Senza il pin non posso richiedere la domanda per via
    telematica, pertanto in alternativa dovrei andare al Caf e cedere una parte
    della mia indennità per la prestazione. La cifra sarebbe certamente minima, ma
    non mi sembra giusto doverla cedere solo perché impossibilitato a procedere
    in autonomia da un sistema Inps-Poste Italiane che fa acqua da tutte le
    parti.

    – Patto di Servizio Personalizzato, che “bella” novità. E sì
    perché con il Jobs Act Renzi o chi per lui ha pensato bene di complicare
    ulteriormente la vita ai disoccupati che oltre a dover sbrigare tutte queste
    pratiche devono adesso aggiungerne anche un’altra. Certo il principio del patto
    di servizio può sembrare valido per contrastare la disoccupazione, ma quasi
    certamente nella pratica si rivelerà solo un’ulteriore inutile bega nonché uno
    spreco di tempo e risorse per il cittadino e i centri per l’impiego,
    specialmente in una realtà territoriale dove trovare lavoro è come trovare
    acqua nel deserto.
    Pertanto ora, secondo quanto appreso dopo aver consultato funzionari del cpi e
    operatrici del contact center Inps, non basta sorbirsi file apocalittiche presso
    i vari cpi per la variazione dello stato occupazionale, devi poi evidentemente farne
    un’altra (o in ogni caso ripresentarti al cpi) per sottoscrivere questo patto
    solo dopo aver richiesto la domanda all’Inps per via telematica.

    – E siccome tutto questo non era sufficiente, tra le novità
    introdotte dalla Naspi si aggiunge l’ennesima procedura obbligatoria: il
    modello SR163 che va compilato e allegato alla domanda. In pratica devi
    dichiarare la modalità con cui ricevere l’indennizzo, ma la simpatica novità rispetto
    alle precedenti Aspi sta nel fatto che sei costretto a recarti alla banca o
    alla posta (in base al tipo di conto corrente o carta di debito scelti) dove
    devono mettere timbro e firma. Anche qui non comprendo l’utilità di questo
    ulteriore fastidio, perché se il senso era, presumibilmente, quello di prevenire
    eventuali truffe o movimenti non perfettamente “trasparenti”, nel mio caso
    posso dire che le poste hanno timbrato e firmato il foglio senza nemmeno
    chiedermi un documento o effettuare anche un blando controllo dei dati..

    Ovviamente, dopo tutto questo, non dimentichiamoci di pregare
    e recitare frasi magiche per scongiurare il malocchio e ricevere tutte le
    mensilità (compresa la fatidica ultima) dell’indennità in tempi non-biblici.

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