Bonus Asilo Nido INPS verso la conferma anche per il 2026
Nel Documento Programmatico di Bilancio 2026 trasmesso alla Commissione europea (il documento che anticipa la Legge di Stabilità), il Governo Meloni ha confermato la volontà di mantenere due misure chiave per le famiglie: la proroga del Bonus Asili Nido e la deduzione fiscale per il lavoro domestico, che include baby-sitter e badanti. La continuità di questi strumenti risponde all’obiettivo di sostenere i nuclei familiari sia sul fronte dei costi per l’infanzia sia su quello della conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Tuttavia, mentre l’intenzione politica è chiara, l’attuazione concreta per il prossimo anno dipende ancora dall’approvazione definitiva della Legge di Bilancio, attesa per dicembre. È in quella sede che verranno confermati gli importi, le soglie di reddito e le modalità operative, con eventuali aggiustamenti ancora tutti sul tavolo.
Bonus Asili Nido: la situazione per il 2026
Il Bonus Asili Nido, che consiste in un contributo fino a 3.000 euro annui per le spese dei servizi per la prima infanzia, è attualmente riconosciuto per i bambini fino ai tre anni di età. La misura è rivolta alle famiglie con un valore ISEE non superiore a 40.000 euro.
Diverse fonti tecniche del Ministero dell’Economia segnalano che sono in valutazione due ipotesi principali: un innalzamento della soglia ISEE per allargare la platea dei beneficiari, oppure un aumento dell’importo massimo del contributo per far fronte al rincaro delle rette. Al momento, però, non esiste una decisione definitiva e tutto è subordinato alla copertura finanziaria che verrà trovata in sede di Manovra.
Il Pagamento del Bonus arriva tramite un rimborso diretto sul conto corrente, previa presentazione della fattura o della ricevuta del pagamento della retta. Le domande dovranno essere presentate, come di consueto, attraverso la piattaforma dedicata dell’INPS, che aggiornerà i moduli solo dopo l’entrata in vigore della legge di Stabilità (la Finanziaria).
Deduzione per il lavoro domestico: cosa aspettarsi
La deduzione fiscale per le spese di lavoro domestico, che include anche i servizi di baby-sitting e di assistenza per anziani e disabili (le cosiddette “badanti”), permette di portare in detrazione dal reddito complessivo il 19% delle somme pagate, fino a un massimo di 2.100 euro di spesa (pari a circa 400 euro di detrazione effettiva).
Anche in questo caso, la proroga per il 2026 è data per scontata nelle intenzioni del Governo, ma la sua approvazione potrebbe subire delle modifiche. Il Dibattito in corso tra i tecnici del MEF e le parti sociali verte soprattutto sulla possibilità di innalzare la percentuale di deducibilità o la soglia massima di spesa, per contrastare il ricorso al lavoro irregolare e offrire un aiuto più consistente alle famiglie con persone non autosufficienti a carico.
Resta confermato l’obbligo di avvalersi di servizi resi da lavoratori regolari, iscritti alla Gestione Separata INPS o a forme previdenziali equivalenti, e di effettuare i pagamenti con mezzi tracciabili. Una consuetudine negli ultimi anni.
Bonus Nido 2026 e deduzione per il lavoro domestico
La proroga di questi due sostegni, sebbene politicamente annunciata, non è ancora tecnicamente garantita. Il rischio, seppur considerato basso, è che durante la scrittura finale della Legge di Bilancio, per esigenze di copertura finanziaria, si possa decida di operare dei tagli. Uno scenario possibile è il mantenimento dei benefici solo per le fasce di reddito più basse, con una revisione al ribasso delle soglie ISEE per il Bonus Nido.
L’augurio delle associazioni di categoria e dei sindacati è che il Governo mantenga le promesse, considerando questi strumenti un tassello irrinunciabile per il welfare familiare. I dati sull’occupazione femminile, ancora lontani dalla media europea, mostrano come la carenza di servizi per l’infanzia e di supporto domestico rappresenti ancora un ostacolo significativo.
L’appuntamento decisivo sarà a dicembre 2025, quando il Parlamento voterà la Legge di Bilancio. Solo a quel punto, con i decreti attuativi dell’Agenzia delle Entrate e le circolari INPS, si avranno le regole definitive e le scadenze certe per le famiglie.
Il Governo, in una Legge Finanziaria da “pochi” Miliardi di Euro, vuole provare a mantenere intatto il sostegno alle famiglie ed alla Natalità (ai livelli più bassi da 50 anni oramai).
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Articolo aggiornato il 10 Novembre 2025 da Stefano Mastrangelo





