Contratto collettivo nazionale del lavoro Commercio 2025: livelli, tabelle retributive, ferie e malattia

Cosa prevede il CCNL del Commercio nel 2025?

Il contratto collettivo nazionale del lavoro Commercio e Terziario è stato rinnovato il 22 marzo 2024, dopo anni di attesa. Questo importante accordo riguarda oltre tre milioni di lavoratori del settore commercio, distribuzione moderna e servizi, e sarà valido fino al 31 marzo 2027.

Il rinnovo ha introdotto diverse novità, con aumenti economici distribuiti in più tranche e modifiche normative rilevanti.

Aumenti retributivi previsti nel 2025

Il nuovo contratto ha previsto un aumento economico a regime di 240 euro lordi al 4° livello, distribuiti in quattro tranche. Nel corso del 2025, sono previsti due aumenti:

  • a marzo 2025, con un incremento di 30 euro lordi per il 4° livello;
  • a novembre 2025, con un ulteriore aumento di 35 euro.

Gli importi sono proporzionati per ciascun livello di inquadramento. Ad esempio, un lavoratore inquadrato al 3° livello percepirà circa 40,47 euro lordi in più da novembre 2025, mentre un impiegato di 5° livello otterrà 31,62 euro in più.

Oltre agli aumenti mensili, è stato confermato anche il pagamento di una “una tantum” di 350 euro, in due rate da 175 euro ciascuna, corrisposte a luglio 2024 e luglio 2025.

Le nuove tabelle retributive da marzo 2025

Dal 1° marzo 2025 entrano in vigore i nuovi minimi tabellari aggiornati. Per il 4° livello, la retribuzione minima mensile salirà a 1.222,46 euro lordi. Per gli altri livelli, i valori sono i seguenti:

  • 3° livello: 1.413,47 euro
  • 5° livello: 1.104,45 euro
  • 6° livello: 991,55 euro

Questi importi sono al lordo delle ritenute e vanno poi integrati con altre voci come la contingenza, il terzo elemento provinciale, eventuali superminimi e indennità specifiche previste nel contratto.

CCNL 2025: settori e ambiti di applicazione

Il CCNL Commercio 2025 si applica a una vasta gamma di attività. Oltre al commercio al dettaglio e all’ingrosso, il contratto riguarda anche i servizi commerciali, il commercio elettronico, gli ausiliari del commercio, l’assistenza ai veicoli e alcune realtà della distribuzione organizzata.

Rientrano nel campo di applicazione anche le imprese attive nel settore delle importazioni e i rapporti di lavoro instaurati con operatori di vendita.

I livelli del CCNL Commercio nel 2025

Il contratto conferma la presenza di otto livelli, numerati da I a VII più il livello Q (Quadri). A ciascun livello corrisponde un profilo professionale differente, dalla manodopera generica fino ai ruoli direttivi. I passaggi di livello sono regolati dall’articolo 118 del contratto: in caso di promozione, al lavoratore spetta il trattamento economico previsto per il nuovo livello.

Eventuali eccedenze rispetto al minimo contrattuale restano come “assegno ad personam”.

Nel dettaglio:

  • il livello Q è riservato ai quadri con elevate responsabilità;
  • il I livello a impiegati direttivi;
  • i livelli II, III e IV a impiegati di concetto o d’ordine e operai specializzati;
  • i livelli V, VI e VII a impiegati d’ordine, operai comuni e addetti a mansioni più semplici.

A questi si aggiungono gli operatori di vendita, suddivisi in prima e seconda categoria.

Ferie, permessi e malattia

Nel CCNL Commercio 2025 restano confermati i 26 giorni di ferie annuali per i lavoratori a tempo pieno, maturati proporzionalmente ogni mese. I permessi retribuiti sono pari a 56 ore annue per aziende fino a 15 dipendenti e 72 ore per quelle con organico superiore.

Per quanto riguarda la malattia, è prevista la conservazione del posto fino a un massimo di 180 giorni l’anno, con retribuzione al 100% per i primi 3 giorni nei primi due eventi annuali, e con percentuali decrescenti in caso di ulteriori assenze.

Altre novità per il contratto commercio 2025

Nel rinnovo contrattuale sono stati anche aggiornati alcuni aspetti legati alla flessibilità e alle modalità di lavoro. Sono state introdotte nuove causali per i contratti a tempo determinato e sono state ridefinite le ipotesi di stagionalità. Per i lavoratori part-time, sono state ampliate le clausole elastiche e flessibili, mentre per le imprese del settore ICT è stata adottata una classificazione del personale più aderente alle nuove realtà digitali.

Il contratto Nazionale conferma inoltre le 14 mensilità e mantiene invariato il meccanismo degli scatti di anzianità: ogni tre anni maturato, il lavoratore ha diritto a un incremento retributivo fisso che varia in base al livello.

Per i lavoratori del commercio e terziario, il 2025 è un anno importante per la rivalutazione dei salari. L’aumento di marzo 2025 si aggiunge a quello già avvenuto nel 2024, e da novembre 2025 i nuovi importi tabellari renderanno più pesanti le buste paga. Le imprese dovranno inoltre tenere conto della “una tantum” e degli effetti economici derivanti dalle nuove regole su contratti, livelli e part-time.

Il CCNL rinnovato rappresenta un importante passo in avanti per un settore strategico come quello del commercio e dei servizi, con impatti concreti per milioni di lavoratori.

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Articolo aggiornato il 9 Luglio 2025 da Stefano Mastrangelo

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