TFR dipendenti pubblici, quando viene pagato?

Tra le domande più frequenti che riceviamo ogni giorno c’è sicuramente questa: “Quando viene pagato il TFR ai dipendenti pubblici?” Una domanda importante, visto che, a differenza dei lavoratori del settore privato, i tempi di erogazione per il trattamento di fine rapporto nel pubblico impiego sono molto più lunghi e soggetti a limiti normativi precisi.

Proviamo dunque a fare chiarezza una volta per tutte, spiegando quando arriva il TFR per i dipendenti pubblici, come si calcola e quali tempistiche reali bisogna aspettarsi, in base ai diversi casi.

Cos’è il TFR per i dipendenti pubblici – TFS

Il TFR, ovvero il Trattamento di Fine Rapporto (anche detto TFS – Trattamento di Fine Servizio, per alcune categorie), è la somma che spetta al lavoratore al termine del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione. Può essere liquidato una sola volta e rappresenta una sorta di “indennità di fine servizio” maturata anno dopo anno.

Tempi di pagamento TFR dipendenti pubblici

Nel settore pubblico i tempi di pagamento del TFR variano a seconda della causa che ha determinato la cessazione dal servizio. Vediamoli in dettaglio:

  • Pensione di vecchiaia: il pagamento avviene non prima di 12 mesi (più 90 giorni tecnici per l’emissione del mandato da parte dell’INPS) dalla data di cessazione.
  • Pensione anticipata (ex quota 100, quota 103, opzione donna ecc.): in questo caso, il pagamento slitta a 24 mesi + 90 giorni, a meno che il dipendente non abbia raggiunto l’età per la vecchiaia nel frattempo.
  • Decesso o inabilità permanente: le somme vengono liquidate entro 105 giorni dal riconoscimento del diritto.
  • Licenziamento o dimissioni: si applicano i tempi standard da 12 a 24 mesi in base alla motivazione specifica e al diritto a pensione.

Nel concreto, chi va in pensione con le modalità anticipate dovrà attendere diversi mesi, prima di poter ricevere il primo bonifico del TFR, a meno che non rientri in uno dei pochi casi eccezionali.

Anche l’importo del TFR non è interamente erogato in una sola soluzione se supera una certa soglia. Per legge:

  • Se il TFR spettante è inferiore a 50.000 euro, l’INPS lo paga in un’unica soluzione;
  • Se l’importo è compreso tra 50.000 e 100.000 euro, viene pagato in due rate annuali;
  • Se è superiore a 100.000 euro, la liquidazione avviene in tre rate annuali.

Il pagamento avviene mediante accredito bancario o postale, direttamente sul conto indicato al momento della cessazione.

Ogni lavoratore pubblico può verificare la propria situazione accedendo con SPID o CIE al portale INPS – servizio “Stato pagamento TFR/TFS”. In quella sezione è possibile visualizzare:

  • la data di decorrenza del diritto;
  • lo stato della pratica;
  • l’importo stimato;
  • la modalità e la tempistica del pagamento.

E’ possibile chiedere un anticipo sul Tfr?

Dal 2014 è attivo un sistema di anticipo del TFR bancario riservato a chi è in attesa del pagamento, ma vuole ottenere subito una parte dell’importo maturato. Questo meccanismo, facoltativo, prevede la stipula di un accordo con un istituto bancario convenzionato e l’applicazione di un tasso d’interesse, ma consente di sbloccare risorse economiche in tempi più rapidi.

In alternativa, l’anticipo può essere richiesto per motivi di salute, acquisto prima casa o spese straordinarie, ma non sempre è garantito e bisogna valutare caso per caso.

Articolo aggiornato il 16 Giugno 2025 da Stefano Mastrangelo

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