Cosa prevede la rivalutazione delle pensioni nel 2026?

La rivalutazione delle pensioni resta un tema chiave per i pensionati italiani. Serve a preservare il potere d’acquisto rispetto all’inflazione, adeguando annualmente gli assegni tramite la perequazione automatica.

Caricamento annuncio...

Aumenti previsti 2026: stime e primi calcoli

Per il 2026 gli aumenti attesi sono purtroppo contenuti. Dai dati provvisori sull’andamento dei prezzi nel 2025, l’inflazione generale si muove intorno all’1,6%, ma l’indice che conta per la perequazione è il FOI (senza tabacchi), stimato attorno all’1,4%.

Tradotto in pratica: con un tasso dell’1,4%, una pensione lorda di 1.000 euro aumenterebbe di circa 14 euro lordi al mese. Per stimare il tuo incremento, puoi applicare una formula semplice:

  • Incremento presunto = Importo lordo mensile × 0,014

Esempio: 1.400 € × 0,014 ≈ 19,60 euro lordi.

Questi sono ancora valori presuntivi. Il vero tasso definitivo verrà fissato con apposito decreto e potrà comportare dei conguagli.

Perché la rivalutazione 2026 è più bassa?

La perequazione è agganciata all’indice dei prezzi. Meno cresce l’inflazione, più modesto è l’aumento. Dopo gli scatti robusti degli anni con inflazione elevata, il quadro 2025 risulta più calmo: con FOI intorno all’1,4%, l’adeguamento 2026 risulterà inevitabilmente inferiore rispetto ai picchi del recente passato.

Per molti assegni l’effetto sarà percepibile ma limitato, soprattutto su trattamenti oltre il minimo e nelle fasce con percentuali di indicizzazione parziali (se confermate).

Quando arriva in pagamento la rivalutazione 2026?

Il meccanismo prevede che il MEF definisca ufficialmente il tasso di perequazione (sulla base del FOI) con apoostio decreto verso la metà del mese di Novembre.

L’adeguamento dovrebbe essere agganciato ai pagamenti da gennaio 2026, con la possibilità di conguagli nei mesi successivi se i ricalcoli tecnici o il tasso definitivo differiscono dalle stime provvisorie.
In altre parole: l’aumento scatta a inizio anno, ma eventuali aggiustamenti possono riflettersi nei cedolini di febbraio/marzo 2026.

Bonus e agevolazioni di fine 2025

Sebbene riferiti a fine 2025, questi importi entrano nello stesso orizzonte temporale dei cedolini che precedono la perequazione 2026:

  • Integrazione provinciale a novembre (Bolzano): misura locale che porta alcuni trattamenti sotto i 1.000 € fino alla soglia dei 1.000 € (solo per aventi diritto nel territorio interessato).
  • Dicembre: “importo aggiuntivo” da 154,94 euro: somma sulla tredicesima destinata alle pensioni minime previdenziali che rispettano specifici requisiti reddituali.
  • Quattordicesima (sessione di dicembre): per chi ha compiuto 64 anni dopo il 30 giugno, con importi indicativi tra 336 € e 655 € in base a reddito e contributi.
  • Tredicesima: erogata a tutti i pensionati aventi diritto (non è un bonus, ma una mensilità aggiuntiva).

Questi interventi non sostituiscono la perequazione 2026, ma possono alleggerire il carico di fine anno e traghettare verso gli importi aggiornati.

Seguici sempre su insindacabili.it

Articolo aggiornato il 6 Ottobre 2025 da Nicola Di Masi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *