Bonus Tari 2026: quali le novità e quali sconti per la tassa dei Rifiuti?

Bonus TARI 2026 - Novità ISEE e cosa sapere

Anche per il 2026 sarà possibile beneficiare del Bonus Tari, un’agevolazione prevista per sostenere i nuclei familiari economicamente fragili nel pagamento della tassa sui rifiuti urbani. Ma rispetto al 2025 ci sono novità importanti, sia per quanto riguarda i requisiti che le modalità di accesso. L’agevolazione non è automatica: salvo rare eccezioni, occorre presentare domanda, e ogni Comune stabilisce regole e scadenze proprie. Per questo è fondamentale restare aggiornati, controllare il sito del proprio Comune e preparare in tempo tutta la documentazione necessaria.

Il Bonus Tari 2026 nasce dal quadro normativo nazionale che impone agli enti locali di destinare parte delle risorse raccolte attraverso la tariffa ai soggetti in condizione di disagio. Tuttavia, l’effettiva applicazione dipende dai Comuni, che decidono ogni anno soglie ISEE, criteri di selezione e importo dello sconto. Alcuni Comuni prevedono esenzioni totali, altri sconti parziali variabili in base al numero dei componenti del nucleo o alla situazione reddituale.

Novità del Bonus Tari 2026: cosa cambia rispetto al 2025?

Rispetto allo scorso anno, i cambiamenti più rilevanti riguardano l’integrazione con l’Assegno di inclusione, il rafforzamento dei controlli incrociati con l’ISEE corrente e, in alcuni Comuni, l’attivazione di procedure automatizzate per evitare la necessità di inviare una domanda formale da parte del cittadino. Nello specifico:

L’ISEE 2026 dovrà essere aggiornato e valido al momento della richiesta: l’uso dell’ISEE scaduto è tra le principali cause di rigetto. Alcuni Comuni richiedono addirittura l’ISEE corrente in caso di variazioni recenti di reddito o composizione familiare.

Aumentano le possibilità di accesso automatico per chi riceve già l’Assegno di inclusione (ADI): in questi casi, il Comune può applicare lo sconto direttamente, senza necessità di presentare una nuova domanda.

Alcuni Comuni hanno abbassato la soglia ISEE per far fronte alla riduzione delle risorse disponibili; altri, invece, hanno ampliato la platea ammettendo anche nuclei familiari con figli disabili, famiglie numerose o anziani soli.L’obiettivo della nuova impostazione è quello di rendere più selettiva l’erogazione, ma anche più rapida e trasparente per chi ha davvero diritto all’agevolazione.

Quali cittadini possono ottenere il Bonus Tari nel 2026?

I requisiti possono variare leggermente da Comune a Comune, ma nella maggior parte dei casi servono:

  • un ISEE inferiore a 9.360 euro (in alcuni casi anche meno);
  • residenza anagrafica nell’abitazione per cui si richiede lo sconto;
  • intestazione diretta o indiretta del contratto Tari;
  • assenza di morosità pregresse, oppure un piano di rientro attivo.

La priorità viene data a famiglie con basso reddito, ma possono essere incluse anche categorie fragili come:

  • nuclei con minori o disabili a carico;
  • over 67 con pensione minima o sociale;
  • percettori di misure di sostegno pubblico come ADI o contributi comunali.

Come ottenere il Bonus Tari? E’ compatibile con ADI Inps?

Per ottenere lo sconto occorre, salvo i casi di erogazione automatica, presentare una domanda presso il proprio Comune di residenza, allegando l’ISEE aggiornato e la documentazione richiesta. La scadenza varia da Comune a Comune, ma generalmente cade tra aprile e settembre 2026. In alcuni casi, il bonus sarà applicato direttamente in bolletta, in altri mediante rimborso successivo. È quindi fondamentale monitorare:

  • il sito del proprio Comune (sezione Tari, tributi locali o bandi sociali);
  • eventuali comunicazioni personali via PEC, email o posta ordinaria;
  • gli sportelli CAF o Patronato, spesso incaricati di gestire la raccolta delle domande.

È utile ricordare che la mancata presentazione della domanda nei tempi previsti può comportare la perdita dell’agevolazione per tutto l’anno, anche se si possiedono i requisiti.

Ma il Bonus è compatibile per chi riceve l’Assegno di Inclusione?
La risposta è positiva ed in molti Comuni, proprio il fatto di ricevere l’ADI costituisce titolo diretto per ottenere automaticamente lo sconto sulla tassa rifiuti, senza necessità di fare una nuova richiesta.
Tuttavia, resta a discrezione del Comune applicare questa semplificazione, quindi è bene verificare sul sito ufficiale o chiedere conferma agli sportelli competenti.

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Articolo aggiornato il 25 Agosto 2025 da Stefano Mastrangelo

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