Cassa integrazione 2025: cos’è e a chi spetta?

Nel 2025 la Cassa Integrazione rimane uno degli strumenti più importanti di tutela per i lavoratori dipendenti in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Si tratta di un ammortizzatore sociale che consente di garantire una parte della retribuzione quando l’azienda si trova in difficoltà e non può garantire il normale svolgimento del lavoro.

La Cassa Integrazione è gestita dall’Inps e può essere richiesta dalle imprese in determinate situazioni ben definite, come crisi aziendali, ristrutturazioni, calo della domanda o eventi straordinari. Esistono diverse tipologie di cassa, ma tutte hanno l’obiettivo comune di proteggere il reddito dei lavoratori mantenendo intatto il rapporto di lavoro.

Le principali tipologie di Cassa Integrazione

Nel 2025, il sistema si basa su tre forme principali:

Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO): per eventi temporanei come mancanza di lavoro, maltempo o guasti tecnici. Riguarda principalmente il settore dell’industria e dell’edilizia.

La Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS): utilizzata in caso di crisi aziendali, riorganizzazioni o cessazione di attività. Riguarda imprese con più di 15 dipendenti.

Il Fondo di Integrazione Salariale (FIS): destinato ai datori di lavoro che non rientrano nelle categorie CIGO/CIGS, cioè le aziende del terziario e dei servizi con almeno 5 dipendenti.

Tutte le forme prevedono una prestazione a carico dell’Inps, che eroga direttamente ai lavoratori o tramite anticipo da parte dell’azienda.

A chi spetta la Cassa Integrazione nel 2025?

Possono beneficiare della Cassa Integrazione tutti i lavoratori dipendenti con contratto subordinato, inclusi gli apprendisti, purché abbiano maturato almeno 30 giorni di anzianità aziendale al momento della richiesta. Ne restano esclusi:

  • i lavoratori a domicilio;
  • i dirigenti;
  • i collaboratori con contratti non subordinati.

La misura è attivata dal datore di lavoro, che presenta la domanda all’Inps e coinvolge le rappresentanze sindacali, nel rispetto delle procedure previste dalla normativa.

Quanto spetta di CIG nel 2025 e per quanto tempo?

L’importo riconosciuto è pari all’80% della retribuzione lorda che sarebbe spettata per le ore non lavorate, con un massimale mensile stabilito ogni anno dalla legge. Per il 2025, il tetto è pari a circa 1.300 euro mensili lordi, salvo aggiornamenti ufficiali da parte dell’Inps. L’importo può variare in base alla retribuzione del lavoratore e al numero di ore effettivamente sospese.

La durata massima varia in base al tipo di cassa:

  • CIGO: fino a 13 settimane, prorogabili fino a 52 in casi particolari.
  • CIGS: fino a 24 mesi nel quinquennio mobile.
  • FIS: massimo 12 mesi nel biennio mobile.

Durante il periodo di integrazione salariale, il lavoratore ha diritto alla contribuzione figurativa e conserva il posto di lavoro.

I Pagamenti della Cassa Integrazione 2025

Il pagamento può avvenire in due modalità:

  • o anticipato dall’azienda in busta paga, che poi viene rimborsata dall’Inps.
  • oppure pagato direttamente dall’Inps al lavoratore, nel caso di aziende che non anticipano il trattamento.

Il lavoratore/lavoratrice non deve presentare domanda individuale: è il datore di lavoro a gestire l’intera procedura, inclusa la trasmissione dei dati necessari per il pagamento.

La Cassa Integrazione è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito, ma non con l’attività lavorativa a tempo pieno presso altri datori di lavoro nello stesso periodo. Chi riceve la CIG può comunque svolgere un’attività occasionale, purché rispetti i limiti previsti.

Grazie per l’attenzione da insindacabili.it

Articolo aggiornato il 3 Giugno 2025 da Stefano Mastrangelo

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