Il Reddito di Libertà è un sostegno economico rivolto alle donne vittime di violenza, che si trovano in una situazione di grave difficoltà economica e sono seguite da centri antiviolenza o servizi sociali. L’INPS ha confermato che dal 12 maggio 2025 è attivo il nuovo servizio online per l’invio delle domande, con procedure semplificate.
La misura è stata introdotta nel 2021 e resa strutturale fino al 2027, grazie alla legge di Bilancio che ha destinato 10 milioni di euro per il triennio 2024-2026 e 6 milioni per il 2027.
A chi spetta il Reddito di Libertà 2025?
Il Reddito di Libertà spetta esclusivamente alle donne residenti in Italia, con cittadinanza italiana o europea, oppure con permesso di soggiorno di lungo periodo o status di protezione internazionale.
Può essere richiesto dalle donne:
- senza figli o con figli minori a carico,
- in condizione di povertà economica (accertata con modello ISEE),
- seguite da un centro antiviolenza accreditato presso la Regione oppure da un servizio sociale del Comune di residenza,
- con una situazione documentata attraverso il modulo INPS SR208.
Questa misura punta a sostenere l’autonomia personale, in particolare per coprire spese legate all’abitazione e alla formazione scolastica dei figli.
Importo del Reddito di Libertà 2025
Il contributo previsto resta pari a 500 euro mensili, per un massimo di 12 mensilità. Non si tratta di un reddito continuativo ma di un aiuto una tantum, con erogazione diretta sul conto corrente indicato nella domanda.
La misura è compatibile con altri sostegni economici, come:
- Assegno di inclusione (ADI),
- Supporto per la formazione e il lavoro,
- Disoccupazione Naspi o altre indennità di disoccupazione,
- la Cassa integrazione.
Il contributo non è soggetto a tassazione IRPEF e non influisce sul calcolo dell’ISEE.
Come richiedere il Reddito di libertà nel 2025?
Dal 12 maggio 2025, la domanda può essere presentata direttamente online sul sito INPS, attraverso l’accesso con SPID, CIE o CNS, oppure con il supporto di un CAF o del Comune.
I documenti da allegare per la domanda sono:
- Il modulo SR208, firmato dal rappresentante del centro antiviolenza che ha seguito la donna,
- La dichiarazione del servizio sociale del Comune che certifica lo stato di bisogno economico legato alla situazione di violenza,
- Il codice IBAN della richiedente.
A differenza degli anni precedenti, nel 2025 non è più il Comune a trasmettere la domanda, ma può comunque offrire supporto nella compilazione.
L’INPS provvederà a comunicare l’esito direttamente all’interessata e, in caso di accoglimento, procederà al pagamento mensile fino all’esaurimento dei fondi disponibili.
Riferimento normativo: Circolare numero 54 del 05-03-2025
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Articolo aggiornato il 10 Maggio 2025 da Stefano Mastrangelo