Analisi e previsioni mercati finanziari 2020
Analisi e previsioni mercati finanziari 2020

Articolo aggiornato il 3 Marzo 2023 da Stefano Mastrangelo

Che anno sarà per l’economia, il 2020?

Bella domanda, in considerazione anche del fatto che è il primo anno di un nuovo decennio…Gli anni ’20 del XXI secolo cominciano in questi giorni.

Prima di tutto, per avere una idea più chiara dello stato attuale dell’economia mondiale e italiana, va fatta una considerazione su quello che E’ STATO.

Perché? Molto spesso le previsioni e le percezioni del presente sono ammantate di un pessimismo fuori da ogni logica. Invece ci tengo a rappresentare dei dati. Il decennio appena concluso 2010-2019 è stato il migliore della storia dell’umanità, per quello che riguarda i dati macro economici.

Quale sarà l’andamento dei mercati finanziari nel 2020?

Spieghiamolo meglio. In questi ultimi 10 anni anni la ricchezza mondiale (intesa come la somma di tutti i beni prodotti e consumati e i servizi scambiati e utilizzati) è aumentata fino a raggiungere il picco massimo di sempre.

Questo aumento spettacolare di produttività, ha permesso a milioni di persone di uscire da uno stato di povertà assoluta. Si vive più a lungo in tutto il mondo, si muore meno di fame e malattia. Le probabilità di morire per catastrofi naturali in questo decennio è crollata. Anche le tematiche ambientali, che spaventano, hanno visto degli importanti passi avanti: investimenti in energie rinnovabili, aumento del riciclo e diminuzione dello spreco di risorse, sono tra i temi caldi degli ultimi anni.

Sono aumentati, e di molto, i volumi degli scambi commerciali, le calorie pro capite consumate nel mondo, sono crollati i costi per produrre tutta una serie di beni (dai medicinali a diverse materie prime, dai computer ai servizi aerospaziali).

Il tutto anche grazie ad una spettacolare progressione tecnologica che spesso nemmeno notiamo, perché entra nella nostra vita con uno stillicidio silenzioso e quotidiano che provoca una lenta assuefazione.

Fatta questa premessa, che serve a dare un quadro di generale e lento, inesorabile progresso (e vi pare poco) del mondo nel suo complesso, veniamo al nuovo anno e nuovo decennio.

Dove investire nel 2020?

Quindi quali saranno gli andamenti dei mercati finanziari del 2020? Domanda da rivolgere a un mago più che ad un economista! Ci vorrebbe la sfera di cristallo! Scherzi a parte, spiego meglio questa affermazione e cerco di formulare delle previsioni logiche.

Il 2019 è stato per le borse mondiali, ed anche, in maniera meno esplosiva, per il mercato obbligazionario, un anno molto positivo. Wall Street e molte delle borse mondiali sono ai massimi. Quindi, sulla base di queste considerazioni, bisognerebbe investire nell’economia reale? (quella appunto rappresentata dalle azioni quotate in borsa).

Sì, ma con un appunto importante. Sono mercati che garantiscono rivalutazioni di lungo termine. Quindi il 2020 potrebbe essere, per vari motivi, un anno di “storni” (ribassi) alternati a crescita, proprio perché si viene da un 2019 molto positivo, ed i mercati vivono di normali e fisiologiche oscillazioni.

Quindi se si vuole andare su mercati finanziari azionari, meglio farlo per obiettivi di investimento più lontani nel tempo e diversificando molto in tutto il mondo ed i settori. E magari utilizzare delle tecniche di ingresso frazionato. Sarei invece molto più cauto e lontano dai mercati obbligazionari (titoli di stato ed obbligazioni a tasso fisso) che oggi rendono davvero poco, perché siamo nella cosiddetta “epoca dei tassi zero”, cioè di rendimenti fissi tenuti molto bassi da governi e banche centrali.

La situazione poi di alcuni paesi e alcuni settori, sconsigliano di puntare su singoli titoli (meglio diversificare in panieri o fondi).

Quindi in sintesi, nel 2020 sicuramente l’azionario mondiale resta il mercato finanziario più appetibile, ma meglio se visto come un mercato dove seminare per raccogliere i frutti tra 3 o 5 anni e gestire con prudenza e diversificazione gli ingressi. Quanto ai settori singoli, anche in questo caso meglio diversificare. E’ però probabile che i settori che cresceranno di più, saranno quelli legati alle tematiche demografiche ed ambientali. Quindi settore bio-medico, quello delle infrastrutture e delle politiche degli spostamenti, energie rinnovabili e così via.

Ipotesi di scenari e crack bancari: il sistema bancario è in fallimento?

Per quanto riguarda l’Italia, si parla molto di scenari negativi per il sistema bancario: nel 2020 si rischiano altri crack?

Lo scenario bancario italiano è particolare. In tutto il mondo, da metà anni duemila in poi, le rivoluzioni tecnologiche hanno abbattuto gli utili delle banche, costringendo un po’ ovunque gli istituti a rivedere i loro modelli, tagliare filiali, sostituire i servizi con software e quindi rinunciare ad alcuni ricavi.

Dal periodo 2009-2012 si è aggiunta a questa situazione, la crisi finanziaria, che in Italia ha anche comportato moltissime insolvenze (debiti non pagati per capirci, in particolari mutui ipotecari su case per uso civile) e quindi buchi per le banche che avevano prestato soldi ai debitori insolventi.

Un mix esplosivo; alcuni istituti hanno subito, con risolutezza, avviato ristrutturazioni interne; altri, specie quelli di dimensioni minori, non hanno avuto la stessa prontezza, né spesso i capitali e il management adeguato al contesto.

Il sistema nel complesso è però solido, quello che ci si può attendere nei prossimi mesi e anni, è la fusione di tanti istituti minori per ottimizzare costi, sportelli sul territorio, ecc.

Quindi meglio scegliere ancora partner affidabili per le proprie questioni bancarie e di gestioni patrimoniali, perché il sistema è in forte transizione e anche nel 2020 non sono da escludere piccole crisi aziendali locali. Questi crisi porteranno però al complessivo miglioramento del sistema.

Quindi, anche relativamente all’Italia e al suo sistema bancario, si può essere ottimisti, a patto di agire con prudenza. Il sistema economico ed industriale italiano è ancora tra i più importanti al mondo, anche se deve agire su alcune problematiche strutturali, in primis quelle demografiche. Poche nascite, emigrazione, spesa pensionistica e sanitaria altissima per via dell’invecchiamento della popolazione. Sono alcune delle sfide del prossimo decennio, cui guardare comunque, con fiducia e razionalità.

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