Come funziona e quali spese si possono scaricare per richiedere il Ecco una guida completa per accedere al Bonus mobili ed elettrodomestici 2024
Ecco una guida completa per accedere al Bonus mobili ed elettrodomestici 2024

Articolo aggiornato il 20 Marzo 2024 da Nicola Di Masi

Bonus mobili ed elettrodomestici 2024 requisiti

Chi ha usufruito della detrazione fiscale per un intervento di ristrutturazione può in seguito fare domanda per un altro bonus?

La legge di bilancio 2022 ha prorogato sino al 31.12.2024 l’agevolazione prevista per lacquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

Dal 1° Gennaio 2024, il limite di spese ammesse del Bonus mobili si è ridotto da 8.000 euro a 5.000 euro.

Come funziona il bonus mobili ed elettrodomestici 2024?

Lo Stato riconosce una detrazione irpef del 50%, per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nel 2024, solo se il contribuente sostiene delle spese per lavori di ristrutturazione e di recupero del patrimonio edilizio dal 1° Gennaio 2023. Al contrario invece, non è rilevante che le spese di recupero del patrimonio edilizio (pagamento delle fatture) siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Per usufruire del 50% dell’importo massimo previsto dalla legge, nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) deve essere indicata la spesa sostenuta.

Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due. Quindi questo bonus è strettamente collegato al soggetto che ha accollato le spese di ristrutturazione.

Si ha diritto al bonus mobili ed elettrodomestici anche quando il contribuente ha scelto di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura.

Quali lavori di ristrutturazione danno diritto al bonus mobili 2024?

Gli interventi edilizi necessari per avere la detrazione sono:

  • la manutenzione straordinaria, il restauro ed il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su interi fabbricati eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori, vendono o assegnano l’immobile;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Facciamo degli esempi di lavori su singoli appartamenti o parti condominiali che danno diritto al bonus:

  1. Manutenzione straordinaria: realizzazione dei servizi igienici, rifacimento di scale e rampe, costruzione di scale interne, installazione di ascensori e scale di sicurezza, sostituzioni di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso, sostituzione della caldaia, installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore.
  2. Manutenzione ordinaria: tinteggiatura pareti e soffitti, sostituzioni di pavimenti, rifacimento di intonaci, riparazioni delle grondaie, riparazione e sostituzione di cancelli o portoni.
  3. Ristrutturazione edilizia: modifica della facciata, apertura di nuove porte e finestre, realizzazione di una mansarda o di un balcone, trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda.
  4. Restauro e risanamento conservativo: adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti, ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio.

C’è un limite di spesa per il bonus?

A prescindere dall’importo delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione del 50%, riferito all’importo complessivo sostenuto per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, va calcolata su un importo massimo:

  • di 10.000 euro per il 2022,
  • 8.000 euro per il 2023, (novità 2023),
  • 5.000 euro per il 2024.

La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali. Si precisa che il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, avrà diritto più volte al beneficio.

Quali sono i mobili e gli elettrodomestici che rientrano nel bonus?

La detrazione spetta per l’acquisto di:

  • mobili nuovi: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, divani, comodini, poltrone, credenze, materassi. apparecchi di illuminazione. E’ escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni, tende e tendaggi, altri componenti d’arredo.
  • Elettrodomestici nuovi: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, forni a microonde, ventilatori elettrici, stufe elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento.

Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

Che documenti servono? Serve la fattura per ottenere il bonus mobili 2024?

Per avere la detrazione irpef sugli acquisti dei mobili e dei grandi elettrodomestici, occorre effettuare i pagamenti con modalità tracciabile, ossia con bonifico, carta di debito o credito. Non è consentito pagare in contanti, con assegni bancari o altri mezzi di pagamento.

Quali documenti conservare? Il contribuente, al fine di eventuali controllo sulla regolarità della spesa da detrarre e per evitare sanzioni, avrà cura di conservare:

  • la ricevuta del bonifico parlante,
  • la ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito),
  • la documentazione di addebito sul conto corrente,
  • le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e servizi acquisti.

In caso di acquisto di elettrodomestici è necesaria la comunicazione all’Enea, anche se l’omessa o tardiva presentazione non comporta la perdita della detrazione irpef.

Riferimento normativo: Circolare Agenzia delle Entrate n. 29/E del 18 Settembre 2013, Circolare Agenzia delle Entrate n. 10/E del 14 Maggio 2014, Circolare Agenzia delle Entrate n. 11/E del 21 Maggio 2014.

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