Carta Mia al posto di Rdc
Carta MIA al posto del Reddito di cittadinanza

Articolo aggiornato il 13 Aprile 2023 da Stefano Mastrangelo

Cos’è e come funziona la Misura di inclusione attiva

Carta MIA al posto del Reddito di cittadinanza? Diverse sono state le riforme per contrastare la povertà e consentire l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, partendo dal 2016 con la Sia, nel 2018 con il Rei e nel 2019 con il reddito di cittadinanza.

MIA, la nuova Misura di inclusione sociale, sarà il nuovo sostegno economico per le famiglie con basso reddito a partire dal 1° Settembre 2023. Infatti, nella legge finanziaria 2023, il Governo ha previsto la durata del Rdc sino al 31 Agosto 2023.

Cosa prevede la carta MIA e quali sono le differenze con Rdc?

La bozza del disegno di legge della carta Mia del Governo Meloni, costituita da 12 articoli, sostituirà il reddito di cittadinanza, e separerà la platea dei beneficiari tra:

  • soggetti con un’età superiore a 16 anni (che hanno assolto l’obbligo scolastico) sino a 60 anni,
  • persone con un’età superiore a 60 anni,
  • famiglie con soggetti disabili o minorenni.

Prima di tutto, in attesa del decreto ufficiale, cambieranno i requisiti. Per ottenere la carta mia sarà necessario:

  • un valore Isee inferiore a 7200 euro (attendiamo l’ufficialità), 2160 inferiori rispetto a Rdc,
  • 5 anni di residenza, al posto dei 10 anni previsti per il reddito di cittadinanza.

Nuovi Importi Carta Mia

Per prima cosa, possiamo dire, che con la MIA cambieranno gli importi e la durata:

  1. 375 euro al posto di 500 euro (che si percepiva con la quota A con Rdc) per i soggetti in grado di lavorare e per una durata massima di 12 mesi, rinnovabili solo per 6 Mesi (rispetto a 18 mesi del Rdc)
  2. 500 euro, per le persone non occupabili, ossia le famiglie con minori o disabili.

La carta Mia potrebbe essere rinnovata per una terza volta, solo dopo un anno di sospensione della misura.

Scala di equivalenza Carta Mia

Con il nuovo reddito di cittadinanza cambiano gli importi e la scala di equivalenza pari a:

  1. 1 per il primo componente adulto del nucleo familiare,
  2. 1.4 per il secondo componente maggiorenne non percettore dell’assegno unico,
  3. 1.8 per il terzo componente maggiorenne non percettore dell’Assegno Unico e universale,
  4. 2.1 per il quarto componente maggiorenne non percettore dell’assegno unico e per un massimo di 2.2 in presenza di disabili o non autosuffienti.

Quindi per le famiglie che percepiscono l’Assegno unico, la nuova misura Mia erogherà 50 euro per ogni figlio in misura fissa, in quanto questi non verranno considerati nella scala di equivalenza.

A differenza del Reddito di cittadinanza tutti i componenti familiari, anche i minori con 16 anni di età e che hanno compiuto l’obbligo scolastico, saranno obbligati a frequentare un corso di formazione e rendersi attivi nella ricerca di lavoro se non sono impegnati in altri percorsi di studio.

Infine si potrà lavorare e cumulare la Mia con un contratto intermittente o stagionale percependo un massimo di importo di 3000 euro annuali.

Per tutti gli aggiornamenti e le novità sulla misura di contrasto alla povertà MIA, leggi i nostri ultimi articoli su insindacabili.it:

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