Dal 12 luglio 2025 sono ufficialmente in vigore le nuove regole per l’accertamento della disabilità legata a tre patologie specifiche: disturbi dello spettro autistico, diabete di tipo 2 e sclerosi multipla. A stabilirlo è il Decreto Interministeriale 10 aprile 2025, n. 94, reso operativo con il messaggio Inps n. 2216/2025.
L’Inps ha aggiornato la procedura per il rilascio e la gestione del certificato medico introduttivo, necessario per l’avvio della valutazione di base nei casi di prima istanza, aggravamento o comorbilità. Vediamo in modo chiaro cosa cambia e in quali province si applicano le nuove regole.
Dove si applica la sperimentazione Inps?
Questa nuova procedura fa parte di una fase sperimentale di 12 mesi, valida dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025. Al momento, coinvolge soltanto alcune province italiane:
Brescia
Catanzaro
Firenze
Forlì-Cesena
Frosinone
Perugia
Salerno
Sassari
Trieste
La sperimentazione riguarda solo le richieste legate alle tre patologie indicate nel decreto. Tuttavia, viene applicata anche in presenza di co-morbilità, cioè quando la persona è affetta da più patologie contemporaneamente, anche se solo una rientra nell’elenco.
Riforma disabilità 2025: le principali novità operative
Dal 12 luglio 2025, con l’entrata in vigore ufficiale del decreto, è stata rilasciata una nuova versione della procedura Inps per la trasmissione del certificato medico introduttivo. Ecco cosa cambia in concreto:
Alla selezione del codice ICD9-CM (che identifica una delle tre patologie oggetto della riforma), il sistema chiederà l’allegazione obbligatoria di una documentazione clinica specifica, come stabilito dal decreto.
In attesa di un programmino automatico online, il sistema fornirà un elenco aggiornato di documenti obbligatori e facoltativi da allegare.
È stata introdotta la possibilità di richiedere l’accertamento agli atti, cioè senza visita diretta: in questo caso diventa obbligatoria la compilazione del questionario WHODAS 2.0, che serve a valutare il livello di funzionamento e disabilità della persona.
Quando si applicano le nuove regole
La nuova procedura è attiva nei seguenti casi:
Nuovi certificati medici introduttivi che indicano almeno una delle tre patologie in sperimentazione.
Certificati in stato “bozza” al momento dell’entrata in vigore del decreto (cioè dal 12 luglio 2025) e che vengono modificati o inviati successivamente.
Certificati medici integrativi presentati secondo le istruzioni del precedente messaggio INPS 1980/2025, a patto che non sia già stata fissata la data della visita.
Non si applicano, invece, ai certificati già presentati e per i quali è già stata fissata la visita di accertamento.
Come aiutare i medici certificatori durante questa transizione?
Per agevolare l’uso della nuova procedura, l’Inps ha aggiornato il tutorial ufficiale nella sezione dedicata al servizio “Certificato medico introduttivo – Invalidità civile” del portale www.inps.it. Il percorso è:
Sostegni, Sussidi e Indennità —> Per disabili/invalidi/inabili. Chi ha in corso una domanda e deve presentarla per autismo, diabete tipo 2 o sclerosi multipla in una delle province indicate, dovrà quindi seguire le nuove regole e prestare attenzione alla documentazione da allegare e alle nuove funzionalità messe a disposizione.
Come sempre, noi di insindacabili.it seguiremo tutti gli sviluppi per garantire informazione semplice, aggiornata e verificata.
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Tumore, chemioterapia e Legge 104: tutti i benefici per malato, coniuge, figli e familiari nel 2025
Su insindacabili.it avevamo già affrontato questo argomento, molto importante per migliaia di persone in tutto il Territorio Nazionale. Aggiorniamo ora tutto con le ultime novità previste delle vigenti normative italiane.
Quando una persona riceve una diagnosi oncologica grave, come una neoplasia al terzo stadio con trattamenti in corso di chemioterapia, entra in un percorso sanitario e personale molto delicato. In questi casi, il sistema normativo italiano garantisce una rete di tutele e supporti, sia per il malato che per i suoi familiari più stretti. Le leggi di riferimento sono principalmente la Legge 104/1992, la disciplina sull’invalidità civile, e alcune misure fiscali e previdenziali dedicate alle condizioni gravi e invalidanti.
I diritti della persona malata: lavoratore o pensionato
Chi è in cura per tumore ha diritto a un percorso semplificato di accertamento sanitario. In presenza di terapie come la chemioterapia, l’invalidità civile viene riconosciuta quasi sempre in misura del 100% per il periodo di trattamento attivo. Se la persona è pensionata, può ottenere l’indennità di accompagnamento se non autosufficiente, mentre ha sempre diritto all’esenzione totale dal ticket (codice 048) per esami, visite e cure collegate alla patologia oncologica.
Nel caso in cui la persona sia ancora lavoratrice, si attivano ulteriori tutele specifiche:
– 30 giorni all’anno di permessi retribuiti per cure salvavita – possibilità di lavoro agile, trasferimento di sede e tutela contro il licenziamento durante il periodo di malattia
Sono previste anche importanti agevolazioni fiscali: chi è in possesso del riconoscimento di handicap grave può acquistare dispositivi medici o ausili per la mobilità con IVA agevolata al 4% e detrazioni IRPEF fino al 19%. L’esenzione dal bollo auto e lo sconto sull’acquisto di un veicolo adattato sono concessi se il disabile ha difficoltà motorie accertate e riconoscimento 104 con gravità.
Legge 104: I diritti del coniuge se lavora o è pensionato
Il coniuge della persona malata può accedere a diverse misure, ma cambia tutto a seconda che sia lavoratore o già in pensione. Chi è in attività lavorativa e presta assistenza può usufruire dei permessi retribuiti Legge 104, pari a tre giorni al mese, frazionabili anche in ore. Se è convivente o se presta assistenza in modo continuativo, può chiedere anche il congedo straordinario retribuito, della durata massima di due anni nella vita lavorativa.
I coniugi lavoratori hanno inoltre diritto:
alla precedenza nei trasferimenti per motivi familiari
alla possibilità di accedere a forme di lavoro flessibile come lo smart working per motivi di assistenza
Nei casi in cui il coniuge sia già in pensione, il suo ruolo può comunque essere riconosciuto come caregiver familiare, utile per alcune pratiche sanitarie o assistenziali. Tuttavia, non può godere dei permessi 104 né dei congedi. Può comunque presentare domanda per usufruire del posto auto disabili sotto casa se vive con il malato e svolge funzione di accompagnatore.
Legge 104 e i diritti riservati ai figli di una persona in cura
Anche i figli della persona malata possono accedere ai permessi e ai congedi previsti dalla legge, ma solo se lavorano come dipendenti e se la persona assistita è stata riconosciuta con handicap grave. I figli lavoratori possono usufruire dei tre giorni di permesso mensili oppure, nei casi più gravi e se conviventi, del congedo biennale retribuito.
Chi non lavora, invece, non ha diritto a permessi retribuiti, ma può comunque partecipare alla vita assistenziale del genitore. Può essere nominato caregiver e può prendere parte alle pratiche sanitarie, ottenere l’accesso ai servizi socio-assistenziali locali e beneficiare di alcune forme di assistenza indiretta, come l’accesso alle agevolazioni per ausili o spese condivise.
Quando mancano coniuge o figli conviventi, anche altri parenti sino al secondo grado, come fratelli, sorelle, generi, nuore o nipoti, possono subentrare nel ruolo di assistenti e usufruire di tutti i benefici previsti per i familiari lavoratori, inclusi permessi e congedi.
Bonus 104 e agevolazioni fiscali, logistiche e sanitarie
Le persone con invalidità riconosciuta e Legge 104 hanno accesso anche a una lunga serie di agevolazioni pratiche nella vita di tutti i giorni. È possibile richiedere il contrassegno disabili europeo, valido in tutta l’Unione, che consente di parcheggiare negli stalli riservati e in alcuni casi di chiedere un posto auto personalizzato sotto casa.
Per gli interventi in casa si possono usare i bonus barriere architettoniche, che danno diritto a detrazioni fiscali anche superiori al 50% per adattamenti strutturali come rampe, servoscala o bagni accessibili. Le spese sanitarie (farmaci, visite, trasporti medici, fisioterapia) sono tutte detraibili in dichiarazione dei redditi.
In molte Regioni e Comuni italiani è attiva anche una rete di assistenza domiciliare gratuita o semigratuita (a seconda dei casi), utile per le famiglie che assistono malati oncologici. Esistono anche bandi per l’assegnazione di contributi economici o rimborsi per i caregiver che dimostrano di prestare assistenza continuativa.
Esempi di Bonus e spesa per Legge 104 nel 2025
Per comprendere meglio i diritti riconosciuti, ecco alcuni esempi pratici che riguardano situazioni comuni nella vita quotidiana di chi assiste o vive una malattia oncologica:
Una pensionata/un pensionato con chemioterapia in corso può ottenere l’esenzione dal ticket sanitario, la fornitura gratuita di ausili come carrozzina e letto ortopedico dalla ASL, e, se ha difficoltà motorie, anche l’esenzione dal bollo auto e l’installazione di un posto auto riservato davanti casa.
Un figlio lavoratore convivente può prendersi cura del genitore ammalato richiedendo fino a tre giorni al mese di permesso retribuito, oppure due anni di congedo se l’assistenza è continuativa e documentata. Durante questi periodi, ha diritto alla conservazione del posto di lavoro e al versamento dei contributi figurativi.
Un coniuge lavoratore può chiedere il trasferimento nella stessa città della persona malata per assisterla più facilmente. In caso di lavori domestici per abbattere le barriere architettoniche, può usufruire del bonus fino al 75% per rifare il bagno o installare maniglioni e ausili fissi.
Chi ha già un veicolo intestato alla persona con 104 riconosciuta può accedere all’IVA agevolata del 4% e ottenere la detrazione IRPEF del 19% per l’acquisto di una nuova auto, anche non adattata, se rispetta i requisiti previsti.
Sono alcuni degli Esempi per rendere più comprensibile i diritti spettanti ad un nucleo familiare in queste circostanze.
Dichiarazione Inps online per invalidi civili: quando scade nel 2025?
Cos’è la dichiarazione dei redditi invalidi civili e come inviarla? Ogni anno i percettori dell’Assegno di invalidità civile e dell’assegno di accompagnamento devono controllare se devono dichiarare all’Inps, la prestazione di qualsiasi attività lavorativa o se sono stati ricoverati in una struttura pubblica nell’anno precedente.
Questo modello può essere inviato dall’Inps con un’apposita lettera, però nella maggior parte dei casi, è lo stesso pensionato invalido che deve controllare con le proprie credenziali Spid, carta di identità elettronica e carta nazionale dei servizi.
Come funziona la dichiarazione di responsabilità degli invalidi nel 2025?
Per controllare se devi inviare la dichiarazione di responsabilità, bisogna accedere al sito dell’Inps e scrivere nella barra cerchi servizi: Dichiarazioni di responsabilità ed in seguito cliccare su approfondisci in corrispondenza della dicitura: Dichiarazione di responsabilità e permanenza dei requisiti per gli invalidi civili e i titolari di assegno o pensione sociale.
Quando la procedura relativa al 2025 sarà attiva, bisognerà accedere:
Dopo essere entrati nel servizio bisogna cliccare su Ricerca. Se compare la dicitura: “La dichiarazione di tipo ICLAV può essere dichiarata solo tramite canali sede (ossia gli uffici Inps o il Pin cittadino (le nuove credenziali)“, è necessario cliccare su inserimento nuovo modello e procedere alla compilazione.
In seguito bisogna inserire:
la data di presentazione,
il tipo del soggetto,
lo stato civile,
e l’indirizzo di residenza ed almento il contatto telefonico.
Nella seguente schermata bisogna dichiarare di aver prestato o di non aver prestato qualsiasi attività lavorativa o di essere o non di essere stato ricoverato presso struttura pubblica. (per i percettori dell’indennità di accompagnamento)
Come inviare la dichiarazione dei redditi degli invalidi civili nel 2025?
Dopo aver dichiarato la posizione lavorativa bisogna inviare il modello ICRIC. Basta cliccare su trasmetti e la domanda sarà inviata.
Sino alla scadenza è possibile anche modificarla per correggere eventuali errori.
I titolari dell’assegno di invalidità civile nel 2025 devono comunicare annualmente all’INPS gli eventuali redditi derivanti da prestazioni lavorative. Per mantenere il diritto all’assegno senza incorrere in restituzioni, è fondamentale non superare i seguenti limiti di reddito personale annuo:
€ 5.771,35 per invalidi civili con percentuale di invalidità compresa tra il 74% e il 99%
€ 19.772,50 per invalidi civili totali (100%)
Questi limiti si riferiscono ai redditi percepiti nel 2025, esclusa la pensione di invalidità stessa. È importante notare che alcune prestazioni, come l’indennità di accompagnamento, non sono soggette a limiti di reddito e non concorrono al calcolo del reddito complessivo.
Per ulteriori dettagli e per assicurarsi di rispettare le normative vigenti, è consigliabile consultare la Circolare INPS n. 23 del 28 gennaio 2025 e rivolgersi a un patronato o a un consulente del lavoro.
Incremento al milione 2025: ecco i limiti di reddito
Maggiorazioni sociali 2025 per l’incremento al milione – Dal 20 Luglio 2020, la Sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 23 giugno 2020, ha riconosciuto un aumento considerevole degli assegni di invalidità.
La sentenza ha modificato l’articolo 38 della legge n. 448 del 2021, garantendo ai pensionati settantenni ed agli invalidi civili, con un’età minima di 18 anni, un incremento di pensione per sostenere gli alti costi della vita.
Vediamo in questo articolo, i dettagli dell’incremento al milione, il suo importo ed i limiti di reddito nel 2025.
Cos’è l’incremento al milione?
L’incremento al milione è una maggiorazione sociale introdotta dalla finanziaria del 2002, spettante ai pensionati con un’età minima di 70 anni compiuti, titolari di trattamenti assistenziali e previdenziali, inferiori a determinati limiti di reddito.
La maggiorazione sociale, ai sensi dell’articolo 38 della legge 448/2001, spetta, con 18 anni di età (novità dal 20 luglio 2020)anche:
agli invalidi civili totali, con una percentuale d’invalidità pari al 100%, già accertata dalla Commissione medica invalidi civili,
ai ciechi assoluti,
ai sordi titolari di pensione di inabilità.
L’incremento al milione spetta ai percettori di pensioni AGO (assicurazione genenale obbligatoria dell’Inps), ai titolari di pensione superstite (di reversibilità) ed ai titolari di assegno e pensione sociale, con un’età minima, questa volta, di 70 anni.
Requisito per l’incremento al milione settantenti
Il requisito dell’età di 70 anni, può essere ridotta, in base alla contribuzione versata:
di 1 anno (69 anni) con almeno 2 anni e 6 mesi di contributi, (da 130 fino a 389 settimane contributive)
di 2 anni, (68 anni) con almeno 7 anni e 6 mesi di contributi, (da 390 fino a 649 settimane contributive)
3 anni, (67 anni) con almeno 12 anni e 6 mesi di contributi, (da 650 fino a 909 settimane contributive)
di 4 anni, (66 anni) con almeno 17 anni e 6 mesi di contributi, (da 910 fino a 1169 settimane contributive)
di 5 anni (65 anni) oltre 17 anni e 6 mesi di contributi, (da 1170 in poi settimane contributive)
a 67 anni, per i titolari di assegno sociale e pensione sociale anche invalidi, sordomuti, ciechi assoluti.
Quando ammonta la maggiorazione sociale 2025 per l’incremento al milione?
Gli importi delle maggiorazioni sociale 2025, per l’incremento al milione sono pari a:
144,44 euro al mese (per 13 mensilità) per i titolari di pensioni minime;
144,44 euro mensili, per i titolari di assegno di inabilità (da 18 a 60 anni di età);
209,15 euro al mese per 13 mensilità per i soggetti titolari di assegno sociale;
295,89 euro al mese per i soggetti titolari di pensione sociale;
411,84 per gli invalidi civili totali.
Per ottenere la maggiorazione, anche parziale, bisogna rispettare alcuni limiti di reddito:
9.721,92 euro, se il pensionato è solo,
se il pensionato è coniugato, i redditi personali non devono essere superiori a 9.721,92 euro ed i redditi complessivi con il coniuge, non superiori a 16.724,89 euro.
Più alto sarà il reddito, meno sarà l’importo della maggiorazione sociale.
Calcolo reddito incremento al milione 2025
Ai fini del calcolo del limite di reddito, si tiene conto:
dei redditi assoggettabili ad IRPEF, (reddito di lavoro dipendente)
redditi assoggettabili a tassazione separata, (tfr e indennità di mancato preavviso)
i redditi tassati alla fonte,
i redditi esenti da tassazione ordinaria Irpef, come la stessa pensione di invalidità.
Al contrario, per calcolare l’aumento mensile della pensione, non si considerano i seguenti redditi:
la casa di abitazione e la pertinenza,
i trattamenti di famiglia,
l’indennità di accompagnamento,
le pensioni di guerra,
redditi soggetti a tassazione separata,
redditi tassati alla fonte,
sia del titolare della pensione, che dell’eventuale coniuge.
Ricostituzione per maggiorazione sociale 2025
Se il pensionato ha tutti i requisiti indicati precedentemente, dobbiamo procedere immediatamente ad inoltrare una domanda telematica all’Inps denominata: ricostituzione dei redditi per maggiorazioni sociali.
Ricostituzione per maggiorazione pensione
Dopo essere entrati con le nostre credenziali Inps, all’interno della domanda di ricostituzione per maggiorazioni sociali, dobbiamo indicare i nostri dati anagrafici, selezionare la pensione ed in seguito il:
Prodotto: Reddituale
tipo: Maggiorazione sociale.
Se si tratta di incremento al milione, per gli invalidi totali 18enni, a partire dal 20 luglio 2020, bisogna indicare nelle note: richiesta ai sensi della Sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 23 giugno 2020.
Ricostituzione per aumento pensioni di invalidità
Andando avanti con la procedura, bisogna inserire i redditi personali e quelli dell’eventuale coniuge ed allegare il verbale di invalidità (per gli invalidi).
E’ importante per i pensionati verificare, prima di inviare la domanda, le eventuali maggiorazioni sociali applicate d’ufficio dall’Inps, sul modello Obis M Inps.
La domanda può essere presentata dal pensionato con le credenziali Inps o con l’assistenza gratuita di un patronato.
Quanto aumenterà la pensione di invalidità civile nel 2025?
Quale sarà l’importo della pensione di invalidità civile nell’anno 2025?
Dal 1° gennaio 2025, gli importi delle pensioni per patologia, con un grado di invalidità dal 74% al 100%, saranno aggiornate provvisoriamente, in base all’adeguamento stabilito dal Mef.
Per tutto l’anno 2025 le pensioni degli invalidi civili aumenteranno dello 0.8%. Un minimo aumento che non cambia la situazione economica, già complicata, di nessun invalido.
Pensioni di invalidità civile novità 2025
Dal 1° gennaio 2025 sono previsti dei minimi aumenti degli assegni di invalidità civile, delle pensioni di inabilità e delle indennità di frequenza, in base all’indice di rivalutazione dello 0.8%. (tasso ufficiale)
Per richiedere l’assegno di invalidità civile nel 2025, il paziente affetto da un patologia grave, deve presentare due domande:
la prima, da parte del medico curante. Lo stesso deve inviare all’Inps il certificato telematico all’Inps, dove saranno indicate tutte le patologie del richiedente e le richieste da presentare;
la seconda, potrà essere presentata dallo stesso medico di famiglia, dal richiedente con le proprie credenziali Inps o da un patronato di zona. In questa istanza telematica, dovranno essere indicati i dati anagrafici del richiedente, il numero del certificato medico e le richieste che sono state già crocettate dal medico.
Chi ha diritto all’assegno di invalidità civile 2025?
Oltre al requisito sanitario, per ottenere l’assegno di invalidità civile nel 2025 bisogna:
avere un’età minima da 18 a 67 anni, (per i minori con patologie gravi, spetta l’indennità di frequenza o l’indennità accompagnamento)
avere una percentuale di invalidità civile minima del 74% (requisito sanitario) e non superare un reddito personale di 5.771,35 euro circa nell’anno 2025;
avere una percentuale del 100% (denominata inabilità totale) e non superare un reddito personale di 19.772,50 euro circa nell’anno 2025.
Tabella Importi invalidità civile 2025: cosa cambia?
Gli importi delle pensioni di invalidità 2025 sono i seguenti (considerando un tasso di inflazione 2024 pari allo 0.8%):
l’assegno assistenziale per gli invalidi civili parziali (dal 74% al 99%) è pari a 336,00 euro per 13 mensilità, incrementato di 10,33 per chi non ha altri redditi, per un totale di 346,33 euro;
inabilità totale (invalidi civili al 100%) dovrebbe essere di euro 336 per 13 mensilità più la maggiorazione della finanziaria 2002 (411,84 euro),
l’assegno sociale sostitutivo degli invalidi civili (quello convertito all’età di 67 anni) dovrebbere essere pari a 438,71 euro più 99.98 euro se si rispettano determinati limiti di reddito sia personali che coniugali;
pensione speciale dei sordomuti sarà di euro 336 con la possibilità di essere incrementata di 10,33 euro e di 346,33 (secondo dei limiti di reddito).
l’indennità di comunicazione sarà pari a 267,83 euro senza limiti di reddito;
la pensione dei ciechi assoluti sarà pari ad euro 363,37 incrementabile secondo alcuni limiti di reddito;
la pensione dei ciechi parziali sarà di euro 229,30;
l’indennità di accompagnamento sarà di euro 542,02 circa per 12 mensilità;
l’indennità di accompagnamento per ciechi totali sarà di 1.022,44 euro circa.
Dal 1° gennaio 2025, l’importo delle pensioni di invalidità civile, è pari a 336,00 euro. La legge prevede un aumento delle pensioni di invalidità, grazie al sistema delle maggiorazioni sociali: (attendiamo circolare INPS per confermare gli importi indicati)
di euro 10,33, se l’invalido civile ha un’età inferiore a 65 anni e senza altri redditi personali;
di 411,84 euro, se l’invalido ha una percentuale pari al 100%, un’età tra i 18 ed i 60 anni e non supera determinati redditi personali (9.721,92 euro) o coniugali (16.724,89 euro);
di 99,98 euro per gli assegni sociali sostitutivi degli invalidi parziali e totali, per chi ha un’età superiore a 67 anni;
di euro 209,15 euro per gli assegni sociali sostitutivi degli invalidi parziali oltre 70 anni;
di euro 209,15 per gli assegni sociali sostitutivi degli invalidi totali oltre 65 anni;
una maggiorazione sociale in più, di 12,92 euro per i percettori degli assegni sociali secondo determinati limiti di reddito.
Per ricevere le maggiorazioni sociali, il pensionato invalido, non deve superare determinati limiti di reddito personale e coniugale.
Come consultare il cedolino di pensione di invalidità civile 2025?
Per consultare il cedolino della pensione di invalidità civile 2025, bisogna essere in possesso delle credenziali Inps: come Spid, la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi e seguire le istruzioni del nostro video:
Oppure per visualizzare il cedolino di pensione sull’App dell’Inps segui questa procedura:
Bonus Inps ai diabetici nel 2025: chi ne ha diritto?
Facciamo chiarezza: il “Bonus Diabete 2025” non è un vero è proprio Bonus o nuovo sussidio specifico, ma altro non è che il classico assegno di invalidità civile o l’indennità di accompagnamento, che si può ottenere attraverso il riconoscimento di un certo grado di disabilità confermato dalla Commissione medica per gli invalidi civili.
Quindi ribadiamo che, non esiste un bonus specifico per le persone con il diabete come diffuso erroneamente da molti siti e diversi organi di informazione in Italia. Tuttavia, se viene riconosciuta una percentuale di disabilità, sarà possibile accedere a vari vantaggi ed aiuti economici previsti dalla legge per qualsiasi grave patologia.
Diabetici in Italia: gli ultimi dati disponibili
In Italia, il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% dei casi, mentre il tipo 1 costituisce il restante 10%. Nel 2021, la prevalenza del diabete noto era del 6,3%, con una leggera predominanza negli uomini (6,6%) rispetto alle donne (6,1%). La diffusione della malattia aumenta con l’età: si passa dall’1% tra i 18 e i 34 anni al 10% tra i 50 e i 69 anni e geograficamente, il diabete è più comune nel Mezzogiorno, con un tasso di prevalenza del 5,8%, rispetto al 4,0% del Nord.
In particolare, Calabria, Molise e Sicilia registrano tassi rispettivamente dell’8,7%, 7,6% e 7,3%, quasi il doppio rispetto alle province autonome di Bolzano (3,4%) e Trento (4,2%). L’età media alla diagnosi del diabete di tipo 2 è tra i 50 e i 55 anni, ma sempre più individui ricevono (purtroppo) la diagnosi prima dei 30 anni. Inoltre, circa 1,5 milioni di persone non sanno di avere il diabete, e 4 milioni sono ad alto rischio di svilupparlo.
Per quanto riguarda il Diabete di tipo-2, lo stile di vita attivo, una dieta sana e senza eccessi, possono contribuire molto alla prevenzione di questa importante ed impattante patologia.
Indennità Economica Diabetici 2025: Chi ha Diritto?
Prima di approfondire gli altri aspetti legati al cosiddetto Bonus Diabete 2025, è fondamentale comprendere quali condizioni mediche consentano di ottenere un supporto in denaro da parte dello Stato Italiano. Queste indennità includono tredici mensilità di:
Invalidità Civile di € 336 (Anno 2025) al mese, per chi ha un’invalidità minima pari al 74% o superiore.
Indennità di Accompagnamento di € 542 (Anno 2025) al mese, per coloro che necessitano di assistenza continua e non possono svolgere le normali attività quotidiane da soli.
La valutazione per ottenere queste indennità è effettuata da un Centro Medico Legale dell’INPS dopo la presentazione di una pratica telematica per il riconoscimento dell’invalidità civile e in base alla Legge 104 del 1992.
Per quanto riguarda il diabete, le patologie che permettono di ottenere queste indennità nel 2025 sono:
Diabete Mellito con complicanze moderate: Queste patologie comportano una percentuale di invalidità tra il 61% e il 90%.
Diabete Mellito con complicanze gravi (come nefropatia, retinopatia proliferante e maculopatia): Questo può portare a un’invalidità dal 91% al 100%.
Acromegalia con complicanze: L’invalidità può variare dal 21% al 100%.
Sindrome di Cushing con complicanze: L’invalidità può variare dal 21% al 100%.
Ricoveri Multipli a causa di Insufficienza Corticosurrenale e crisi Surrenaliche Recidivanti: In questo caso, l’invalidità è del 100%.
Agevolazioni Economiche per i Diabeticinel 2025?
Oltre alle indennità di invalidità civile e di accompagnamento, le persone diabetiche con invalidità riconosciuta dall’INPS possono avere accesso a diverse agevolazioni, tra cui:
l’iscrizione alle categorie protette, che offre vantaggi nei concorsi pubblici e nel lavoro presso cooperative sociali per chi ha un’invalidità superiore al 46%.
Esenzione dal pagamento del ticket sanitario per la patologia riconosciuta.
alcuni giorni di permesso secondo la Legge 104, per assistere le persone con il diabete.
Detrazione del 19% sull’acquisto di un’auto adattata per persone con disabilità grave e agevolazione IVA al 4%, con esenzione dal bollo.
Congedo straordinario INPS per l’assistenza ai disabili.
Pensione di invalidità o inabilità ordinaria riconosciuta dall’INPS.
Pensione anticipata di vecchiaia, riservata a chi ha un’invalidità pari o superiore all’80%.
Maggiorazione di due mesi di contributi figurativi INPS per ogni anno di servizio (a partire dal riconoscimento) per gli invalidi con una percentuale tra il 74% e l’80%.
Domanda INPS “Bonus Diabete” 2025
Per ottenere queste agevolazioni economiche, i pazienti diabetici nel 2025 devono presentare una domanda di invalidità civile all’INPS. Prima di tutto, devono recarsi dal proprio medico per ottenere un certificato telematico da inviare all’INPS in formato digitale.
È essenziale seguire attentamente le istruzioni del medico e indicare sempre l’invalidità civile e la disabilità nella richiesta.
Successivamente, con il certificato medico in mano, è necessario recarsi presso un patronato portando i seguenti documenti:
Dati anagrafici del richiedente.
Documenti di identità e codice fiscale.
Data di matrimonio (se coniugato).
Eventuali redditi per l’anno precedente.
Il codice IBAN.
Il verbale di invalidità, se già riconosciuto in precedenza.
La domanda può anche essere presentata autonomamente utilizzando le credenziali INPS del richiedente, come SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta di Identità Elettronica. Basta accedere al servizio online “Invalidità Civile – Invio Domanda di Riconoscimento dei Requisiti Sanitari da Cittadino” e seguire le istruzioni previste nel 2025.
Dopo aver inviato la richiesta, il richiedente riceverà una convocazione per una visita medica presso il Centro Medico Legale dell’INPS. È importante portare tutti i documenti medici originali e fotocopie, oltre al documento d’identità e alla tessera sanitaria. Dopo la visita, il richiedente riceverà il verbale con il punteggio assegnato.
Bonus Inps per la Tiroide nel 2025: Come Funziona?
L‘Assegno tiroide Inps2025 è un sostegno economico mensile, che può arrivare fino a 550 euro, destinato a coloro che affrontano problemi alla tiroide e soddisfano i criteri stabiliti nelle tabelle ministeriali per l’invalidità civile.
In sostanza, non esiste un vero è proprio-bonus specifico per la tiroide, ma piuttosto l’INPS riconosce una percentuale di invalidità, valutata dalla Commissione medica dell’Inps, che determina l’importo dell’assegno economico, che può variare da 286 euro a 550 euro, in base all’invalidità, che può andare dal 74% al 100%.
A Chi spetta l’Assegno per la tiroide nel 2025?
Chi ha diritto al “Bonus Tiroide” nel 2025? Le patologie che permettono di ottenere l’assegno per la tiroide dall’Inps includono:
un grave ipotiroidismo con implicazioni neuropsichiatriche,
un ipoparatiroidismo che non risponde ai trattamenti.
Inoltre, la Commissione medica per l’invalidità civile può riconoscere anche altre forme meno gravi di patologie legate alla tiroide, come l’iperparatiroidismo primario.
È importante notare che l’ipotiroidismo molto grave e il coma da mixedema sono condizioni estremamente rare, con una incidenza stimata di soli 0,22 casi per milione di persone all’anno. Queste condizioni si verificano principalmente nelle donne oltre i 60 anni, anche se possono manifestarsi in qualsiasi momento della vita.
La valutazione dell’invalidità civile è effettuata da un Centro medico legale dell’Inps, a seguito della presentazione di una pratica telematica per il riconoscimento dell’invalidità civile, in base anche alla Legge 104 del 1992.
Bonus Tiroide Inps 2025: quanto spetta?
L’importo mensile dell’assegno Inps per chi ha problemi alla tiroide varia in base al grado di invalidità riconosciuto:
336 € per chi ha un’invalidità compresa tra il 74% e il 99%.
542,02 € per chi ha bisogno di assistenza continua e non è in grado di svolgere le normali attività quotidiane.
Oltre all’assegno economico, le persone affette da problemi alla tiroide possono usufruire di ulteriori agevolazioni, tra cui:
l’iscrizione alle categorie protette, che offre vantaggi nei concorsi pubblici e nel lavoro presso cooperative sociali per chi ha un’invalidità superiore al 46%.
l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per la patologia riconosciuta,
3 giorni di permesso in base alla Legge 104, per assistere le persone affette da problemi alla tiroide,
detrazione del 19% sull’acquisto di un’auto adattata per persone con disabilità grave e agevolazione IVA al 4%, con esenzione dal bollo.
Congedo straordinario Inps per l’assistenza ai disabili.
Pensione di invalidità o inabilità ordinaria riconosciuta dall’Inps.
Pensione anticipata di vecchiaia, riservata a chi ha un’invalidità pari o superiore all’80%.
Maggiorazione di due mesi di contributi figurativi INPS per ogni anno di servizio (a partire dal riconoscimento) per gli invalidi con una percentuale tra il 74% e l’80%.
Domanda Bonus Tiroide nel 2025: cosa fare?
Per ottenere l’assegno e le agevolazioni elencate, è necessario presentare una domanda telematica di invalidità civile all’Inps. Il richiedente deve fornire certificati medici che attestino la patologia tiroidea. Successivamente, bisogna recarsi dal proprio medico per ottenere un certificato da inviare all’Inps in formato digitale.
Una volta ottenuto il certificato medico, è necessario recarsi presso un patronato con i documenti richiesti, tra cui i dati anagrafici, documenti d’identità, dati finanziari, codice IBAN e, se applicabile, il verbale di invalidità precedentemente riconosciuta.
Successivamente, il richiedente riceverà una convocazione per una visita medica presso il Centro Medico Legale dell’INPS. Durante la visita, è importante portare con sé tutti i documenti medici originali, il documento d’identità e la tessera sanitaria. Una volta completata la visita, il richiedente riceverà un verbale con il punteggio assegnato.
Siamo a disposizione per rispondere a tutte le tue domande e per fornire ulteriori informazioni sulla pensione di invalidità. Puoi contattare i nostri consulenti per assistenza dedicata e consulenza previdenziale online.
Principali malattie tiroidee: quali sono?
Tra le patologie legate alla Tiroide possiamo segnalare le seguenti come quelle principali:
Ipotiroidismo: La tiroide non produce abbastanza ormoni, causando sintomi come affaticamento, aumento di peso, intolleranza al freddo e depressione.
Ipertiroidismo: La tiroide produce troppi ormoni, portando a perdita di peso inspiegabile, tachicardia, nervosismo e intolleranza al caldo.
Tiroidite: Infiammazione della tiroide che può causare sia ipotiroidismo che ipertiroidismo.
Noduli tiroidei: Formazioni solide o piene di liquido nella tiroide. La maggior parte è benigna, ma alcuni possono essere maligni.
Gozzo: Aumento del volume della tiroide, che può causare difficoltà respiratorie e di deglutizione.
Cancro della tiroide: Crescita anomala di cellule tiroidee, che può essere benigna o maligna.
Tra queste, le malattie che possono essere invalidanti includono l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo, soprattutto se non trattati tempestivamente. L’ipotiroidismo può portare a obesità, dolori articolari, infertilità e malattie cardiache, mentre l’ipertiroidismo può causare problemi cardiaci e psicologici.
Come detto prima sarà sempre, il centro medico legale dell’Inps a valutare l’eventuale percentuale e la possibilità di accesso al Bonus per il 2025. Cosa ne pensi del così-detto Bonus Tiroide? Facci sapere la tua nei commenti.
Indennità di accompagnamento 2025 per invalidi civili – L’indennità di accompagno è una prestazione economica assistenziale, spettante agli invalidi civili totali, residenti in Italia, con impossibilità a deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore.
In questo articolo vediamo come funziona l’indennità di accompagnamento nel 2025.
Che requisiti bisogna avere per ottenere l’accompagnamento 2025?
Ai sensi dell’art. 1 della legge 508 del 1988, l’indennità di accompagnamento 2025 è riconosciuta (requisiti):
ai residenti in Italia,
ai cittadini, comunitari ed extracomunitari, con permesso di soggiorno di lungo periodo CE;
agli stranieri extracomunitari titolari di permesso di soggiorno di almeno un anno;
ai cittadini riconosciuti ciechi assoluti;
ai cittadini riconosciuti inabili totali al 100%, per menomazioni fisiche o psichiche e che si trovano nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore;
ai cittadini, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita e che necessitano di assistenza continua,
ai minori di 18 anni, con persistenti difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età.
Gli atti quotidiani della vita sono indicati nella Circolare del Ministero del tesoro numero 14 del 1992.
Assegno di accompagnamento e compatibilità
La pensione di accompagnamento non è compatibile (salvo la facoltà di optare per la prestazione economica più favorevole) con:
la pensione di invalidità per causa di guerra;
le pensioni di invalidità riconosciute per lavoro o per servizio.
Invece, l’indennità di accompagnamento è compatibile e cumulabile:
con lo lo svolgimento di un’attività lavorativa, sia autonoma che da lavoro dipendente,
con la pensione di invalidità civile (sino a 67 anni di età),
è cumulabile con la pensione di inabilità civile, con le pensione di vecchiaia ed anticipata e non incide sull’assegno di inclusione.
Domanda di accompagnamento Inps nel 2025: come si richiede?
Per ottenere l’assegno di accompagnamento 2025 all’Inps è importante, prima di tutto, essere in possesso dei certificati specialistici della patologia del richiedente, rilasciati preferibilmente da strutture pubbliche.
In seguito, questa documentazione, deve essere consegnata al medico di famiglia. Il medico invierà all’Inps, un certificato medico telematico, indicando le patologie dell’assistito e selezionerà le richieste per richiedere l’accompagnamento Inps.
Il medico curante indicherà sul certificato, anche la possibilità di richiedere la visita domiciliare, nel caso in cui l’assistito non può spostarsi o ha difficoltà a deambulare.
Indennità di accompagno 2025: come fare domanda?
Dopo aver trasmesso il certificato medico, si potrà presentare la domanda di accompagnamento all’Inps:
tramite l’ufficio del patronato zonale, il quale è obbligato a presentare la pratica gratuitamente;
In seguito nella sezione Anagrafica bisogna indicare:
i dati anagrafici del richiedente e la professione/condizione,
i contatti personali,
gli eventuali recapiti dei familiari e chi autorizza per ricevere per conto proprio eventuali comunicazione telefoniche,
il documento di identità non scaduto,
la cittadinanza,
se extracomunitario, bisogna indicare i dati del permesso di soggiorno.
Dopo aver indicato tutti i dati, è necessario cliccare su salva ed andare avanti.
Domanda online indennità di accompagnamento
Nel secondo e terzo riquadro bisogna indicare i dati dell’eventuale coniuge oppure degli eventuali rappresentanti legali, come amministratore di sostegno e tutore del richiedente.
In seguito bisogna indicare gli eventuali ricoveri al momento della presentazione della domanda.
Nel quadro F è necessario specificare il codice IBAN (se non già acquisito dall’Inps) ed i dati della banca o Posta, se il titolare della domanda non ha conti correnti registrati presso l’Inps.
Il quadro G è indispensabile compilarlo, se si vuole riscuotere l’indennità di accompagnamento in contanti.
La sezione accertamento è quella più importante. Prima di tutto bisogna selezionare:
se è la prima volta che si presenta una domanda di invalidità civile (in questo caso bisogna cliccare sul pallino riconoscimento)
se, non è la prima volta, è necessario cliccare su aggravamento.
In seguito bisogna spulciare tutte le voci indicate dal medico curante sul certificato medico Inps, se si richiede la visita domiciliare (sempre certificata dal medico) ed è necessario cliccare sul riconoscimento di tutte le agevolazione per gli invalidi.
Infine, in questo riquadro, bisogna inserire il numero del certificato medico. Cliccando su salva, dobbiamo saltare il riquadro delle deleghe ed allegare il documento di identità del richiedente (non scaduto) e l’assunzione di responsabilità, scaricabile dalla procedura Inps. Dopo aver compilato correttamente tutti i riquadri, si può inoltrare la domanda.
Cosaci deve essere scritto sul verbale per avere l’accompagnamento?
Dopo l’invio della domanda, bisogna attendere tramite sms o sulla cassetta postale online dell’assistito, la convocazione alla visita medica, dalla Commissione degli invalidi civili di competenza. Alla visita bisogna portare:
il documento e la tessera sanitaria dell’assistito;
il certificato telematico Inps del medico curante;
tutte le visite specialistiche in originale ed in copia.
Nel caso di visita domiciliare, il richiedente riceverà una chiamata per la visita. La visita di accertamento sanitario consiste in un colloquio con l’assistito e con la presentazione di tutta la documentazione sanitaria.
Dopo l’accertamento, l’Inps invierà all’assistito due verbali, prima provvisori e poi definitivi, al domicilio del richiedente o sulla cassetta postale online dell’Inps, con il riconoscimento del grado di invalidità o dell’indennità di accompagnamento. La domanda è accolta se nel verbale di invalidità civile, c’è la scritta: “Invalido con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita (L.508/88).”
Non è prevista la visita per casi più gravi, come quelli oncologici, dove l’accertamento sanitario avviene con uno scambio di dati e di informazioni tra i medici dell’Inps e la Asl.
Importo indennità di accompagnamento 2025
Di quanto aumenterà l’indennità di accompagno nel 2025? Per il 2025 l’importo dell’indennità di accompagnamento sarà pari a circa 542,02 euro per 12 mensilità. (conferma dell’Inps)
Sull’assegno di accompagnamento non spetta la tredicesima, non si pagano le ritenute irpef ed il suo importo annuale non viene indicato dall’Inps sul modello Isee. Ai fini della sua concessione, non si considerano i redditi dell’assistito e del suo coniuge.
NON è reversibile, ossia il coniuge non può richiedere il suo 60% al decesso del titolare della prestazione Inps.
Per rinnovare l’indennità di accompagnamento, entro il 31 Marzo di ogni anno, bisogna controllare se il percettore della pensione, deve compilare il modello ICRIC, in modalità telematica all’Inps (modulo INPS invalidità civile ricovero), per comunicare i giorni dell’eventuale ricovero presso strutture gratuite o a pagamento (o il non ricovero).
Nel modello Icric Inps, l’invalido deve dichiarare:
eventuali ricoveri gratuiti presso strutture pubbliche o a pagamento,
la residenza in Italia.
Nel caso di ricoveri completamente gratuiti in Istituti a carico totalmente dello Stato (non day hospital), per un periodo pari o superiore a 30 giorni, l’indennità di accompagnamento è sospesa per il mese di ricovero.
Quando arrivano i pagamentidell’accompagno?
L’ Inps con il messaggio n. 443 del 28 Novembre 2018, ha semplificato la procedura per la liquidazione dell’indennità di accompagnamento. Infatti dopo aver ricevuto l’esito positivo, tramite i verbali di invalidità, bisogna verificare se è necessario inviare il modello AP70 (tramite il patronato o autonomanente) per la liquidazione degli importi.
Dopo aver inviato il modello AP70, se necessario, l’Inps liquiderà la pensione di invalidità, anche con gli arretrati, entro 90 giorni massimo, dall’invio del modello citato.
La pensione di accompagnamento Inps, decorre dal mese successivo dalla data di presentazione della domanda. Ad esempio, se ho presentato la domanda il 31 Marzo, riceverò (se accolta) l’indennità Inps, dal 1° Aprile dello stesso anno.
Acosa servono i soldi dell’accompagnamento?
I pagamenti arrivano direttamente al richiedente, senza necessità di aver un’assistenza personale.
In caso di decesso dell’assistito, gli eredi, dopo la liquidazione della pensione di accompagnamento (dove sarà indicato il numero della pensione), dovranno inviare all’Inps un’apposita domanda di ratei maturati e non riscossi.
Nel caso in cui la domanda di accompagnamento viene respinta (ossia sul verbale c’è scritto: grave 100% con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni ed i compiti in relazione alla sua età), è possibile fare ricorso legale, con un avvocato, entro 6 mesi dalla ricezione (notifica) del verbale di invalidità.
Guarda il nostro video per conoscere il Bonus assistenza anziani di 850 euro:
Quanto sarà la pensione di invalidità a Dicembre 2024? Molti pensionati con invalidità civile sono curiosi di scoprire l’importo della loro pensione per il prossimo mese di dicembre 2024.
La tredicesima mensilità a dicembre 2024 sarà concessa solo ai beneficiari della pensione di invalidità civile, non a coloro che ricevono l’indennità di frequenza o l’assegno di accompagnamento.
In questo articolo, esamineremo gli importi diversi a cui hanno diritto gli invalidi civili.
Quanto spetta di pensione di invalidità a Dicembre 2024?
A partire dal 20 novembre 2024, sarà pubblicato sul fascicolo previdenziale del cittadino, il cedolino di dicembre 2024, con l’importo della pensione e della tredicesima mensilità, anche per i pensionati invalidi civili.
Per controllare in maniera anticipata l’importo di pensione verso il 15 del mese, è necessario consultare il portale disabilità dell’Inps.
La data di pagamento delle pensioni a dicembre 2024 non sarà anticipata e l’erogazione della pensione maggiorata, dovrebbe avvenire il due di dicembre 2024, sia per coloro che riscuotono la pensione alle poste e sia per i correntisti bancari.
I soggetti titolari di una pensione di invalidità civile, con un percentuale, dal 74% al 99%, non hanno e non riceveranno purtroppo nessun aumento. Questi pensionati, titolari di pensione Inv Civ parziale, riceveranno nel mese di Dicembre 2024 un importo di pensione di euro 666,66 euro (per chi ha altri redditi).
L’importo di 687,22 per chi non ha altri redditi al di fuori della pensione di invalidità Inps.
A quanto ammonta la tredicesima sulla pensione di invalidità 2024?
I pensionati con un percentuale di invalidità al 100% e con redditi inferiori previsti dalla legge (pari a zero in questo esempio), riceveranno un importo di pensione a Dicembre 2024 pari ad 1470,10 euro circa.
Questo importo è compreso:
della pensione di invalidità civile di 666,66 euro,
dell’incremento della maggiorazione sociale (di 803,44 euro, compresa della quota delle tredicesima).
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Dichiarazione Inps online per invalidi civili: quando scade nel 2024?
Cos’è la dichiarazione dei redditi invalidi civili e come inviarla? Ogni anno i percettori dell’Assegno di invalidità civile e dell’assegno di accompagnamento devono controllare se devono dichiarare all’Inps, la prestazione di qualsiasi attività lavorativa o se sono stati ricoverati in una struttura pubblica nell’anno precedente.
Questo modello può essere inviato dall’Inps con un’apposita lettera, però nella maggior parte dei casi, è lo stesso pensionato invalido che deve controllare autonomemente con le proprie credenziali Spid, carta di identità elettronica e carta nazionale dei servizi.
La campagna dell’anno 2023 si è conclusa il 30 Giugno 2024.
Come funziona la dichiarazione di responsabilità degli invalidi nel 2024?
Per controllare se devi inviare la dichiarazione di responsabilità, bisogna accedere al sito dell’Inps e scrivere nella barra cerchi servizi: Dichiarazioni di responsabilità ed in seguito cliccare su approfondisci in corrispondenza della dicitura: Dichiarazione di responsabilità e permanenza dei requisiti per gli invalidi civili e i titolari di assegno o pensione sociale.
Ancora la procedura per l’anno 2024, con i redditi riferenti al 2023 non è ancora attiva. Bisgonerà attendere la fine del mese di Agosto.
Dopo essere entrati nel servizio bisogna cliccare su Ricerca. Se compare la dicitura: “La dichiarazione di tipo ICLAV può essere dichiarata solo tramite canali sede (ossia gli uffici Inps o il Pin cittadino (le nuove credenziali)“, è necessario cliccare su inserimento nuovo modello e procedere alla compilazione.
In seguito bisogna inserire:
la data di presentazione,
il tipo del soggetto,
lo stato civile,
e l’indirizzo di residenza ed almento il contatto telefonico.
Nella seguente schermata bisogna dichiarare di aver prestato o di non aver prestato qualsiasi attività lavorativa o di essere o non di essere stato ricoverato presso struttura pubblica. (per i percettori dell’indennità di accompagnamento)
Come inviare la dichiarazione dei redditi degli invalidi civili nel 2024?
Dopo aver dichiarato la posizione lavorativa bisogna inviare il modello ICRIC. Basta cliccare su trasmetti e la domanda sarà inviata.
Sino alla scadenza è possibile anche modificarla per correggere eventuali errori.
Ricordiamo che i titolari dell’assegno di invalidità civile, ossia i percettori dell’indennità di 333,33 euro nell’anno 2024, devono comunicare ogni anno, gli eventuali redditi derivanti da prestazioni lavorative. Questi soggetti, per non restituire nulla all’Inps, non dovevano superare i seguenti limiti di reddito nell’anno 2023 (oltre la pensione di invalidità civile):
euro 5.725,46, nel caso in cui il richiedente abbia un’invalidità accertata tra il 74% ed il 99%;
euro 19.461,12 nel caso di inabili totali con invalidità pari al 100%.
Negli ultimi decenni sempre più persone hanno iniziato a lavorare in ufficio. Con questo cambiamento e con l’aumentare delle ore trascorse all’interno di queste strutture, il concetto di diritto del lavoratore è cambiato drasticamente. Se una volta l’ufficio era un luogo prettamente lavorativo, ora è invece considerato un ambiente che dovrebbe promuovere il benessere, la sicurezza e l’equità dei lavoratori.
Le aziende hanno il dovere, non solo morale, di prendersi cura dei propri dipendenti. Questo si traduce in una serie di obblighi imposti dallo stato, ma anche in piccoli accorgimenti che possono avere un impatto positivo sulla relazione tra datore di lavoro e lavoratore dipendente.
Benessere sul posto di lavoro
Il benesere sul posto di lavoro è fortunatamente un tema sempre più centrale nel dibattito sui diritti dei lavoratori. Questo comprende non solo la sicurezza fisica dell’individuo, ma anche la salute mentale e il supporto emotivo ricevuto da colleghi e dall’azienda stessa.
Le aziende moderne si stanno innovando e riconoscono sempre più l’importanza di fornire un ambiente lavorativo che supporti il lavoratore. Molte infatti sono le aziende che offrono spazi di relax e politiche di flessibilità lavorativa per incentivare il benessere dei dipendenti.
Sicurezza sul lavoro
Gli uffici certamente non sono pericolosi quanto cantieri edilizi, tuttavia, passare molte ore seduti pone un rischio per la salute della persona. Tra i rischi più comuni ci sono quelli legati a malattie cardiovascolari, ma anche alla postura e alla vista. Passando molte ore al computer, infatti, non sarà solo la propria forma fisica a rimetterci, ma anche i propri occhi.
Per coloro che portano lenti a contatto toriche o di qualsiasi altro tipo si consiglia di fare uso di lacrime artificiali, mentre per mantenere una postura corretta sarà necessario fare richiesta al datore di lavoro di un set up completo per l’ufficio. Questo solitamente include una sedia ergonomica, mouse, tastiera e uno o più schermi nel caso in cui ce ne sia bisogno.
Equità e diversità
Un altro aspetto critico dei diritti dei lavoratori è l’equità sul posto di lavoro. Questo include l’uguaglianza di opportunità di lavoro, la non discriminazione e la promozione di una ambiente inclusivo in cui ogni dipendente si senta valorizzato e rispettato.
Lo Stato vieta la discriminazione in azienda basata su genere, etnia, orientamento sessuale, disabilità, religione o età. Inoltre, le compagnie dovrebbero impegnarsi attivamente a promuovere la diversità e l’inclusione attraverso pratiche di assunzione equilibrate e programmi di sensibilizzazione dei dipendenti.
Conclusione
In conclusione, i diritti dei lavoratori negli uffici sono un tema cruciale nella società odierna. Promuovere benessere, sicurezza ed equità non solo migliora la vita dei dipendenti, ma porta anche a una maggiore produttività e successo aziendale nel lungo termine.
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Nel contesto aziendale contemporaneo, la promozione di culture aziendali più inclusive e di leggi che regolamentino l’assunzione di persone disabili sono diventate delle priorità nel dibattito pubblico. Oltre a un dovere morale e sociale, garantire pari diritti a tutti è il punto di partenza per la creazione di politiche aziendali che non siano solo volte al profitto, ma anche al benessere complessivo dei propri dipendenti e della società con la quale l’azienda interagisce.
La presenza di persone disabili dovrebbe essere vista come un’opportunità di miglioramento per l’azienda e di allargamento dei propri orizzonti tramite l’assunzione di uno staff diversificato. Al contrario, invece, questo processo viene percepito come un’imposizione da parte dello stato e, proprio per sfaldare questa cultura tossica, esistono una serie di diritti che tutelano i lavoratori disabili.
Non discriminazione e pari opportunità
Le persone disabili per legge hanno pari opportunità di avanzamento, di carriera e di formazione professionale. Questo significa che l’azienda deve garantire loro accesso a programmi di formazione, corsi di sviluppo e promozioni anche ai dipendenti disabili.
Nel caso in cui la persona abbia bisogno di speciali agevolazioni per poter lavorare l’azienda dovrà mettere a disposizione tutto ciò di cui il dipendente ha bisogno. Questo può includere un parcheggio riservato nel caso in cui la persona faccia uso di una macchina accessibile a sedia a rotelle, oppure una scrivania personalizzata se quelle presenti in ufficio non dovessero essere adatte al lavoro dalla carrozzina.
Permessi
Un altro diritto importantissimo per le persone disabili in azienda riguarda i permessi mensili. I lavoratori disabili hanno infatti il diritto di usufruire di permessi di due ore al giorno, oppure di tre giorni mensili. Ogni mese è possibile cambiare la propria scelta fra le due opzioni previa richiesta documentata al datore di lavoro.
Pari Retribuzione
I lavoratori disabili hanno diritto a pari retribuzione dei colleghi senza disabilità a parità di livello. Le mansioni del dipendente devono essere inoltre compatibili con il suo stato di salute, per fare in modo che non ci siano discriminazioni in ambito salariale.
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Importi della pensione di invalidità di Aprile 2024ultima ora
Qual è l’importo della pensione di invalidità civile del mese di Aprile 2024? Come verificare l’importo della tua pensione di invalidità civile di questo mese sul sito dell’Inps?
Nel mese di Aprile 2024 le pensioni di invalidità verranno pagate sia in Banca e sia presso gli Uffici postali da martedì 2 Aprile 2024.
Per i percettori della pensione di invalidità civile nel mese di Aprile 2024, putroppo, non ci saranno aggiornamenti sull’importo della pensione. In questo articolo vediamo insieme come controllare il cedolino di pensione di invalidità di Aprile accedendo al portale di disabilità dell’Inps.
Come verificare in anticipo l’importo della mia pensione di invalidità civile di Aprile 2024?
Gli importi delle pensioni di invalidità civili del mese di Aprile 2024 sono consultabili in anticipo, accedendo sul sito www.inps.it ed al servizio online: portale della disabilità. Vediamo come fare in pochi passaggi.
Dopo essere entrati nel portale della disabilità con le proprie credenziali, SPID, oppure con la carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi, per consultare l’importo della pensione di invalidità in anticipo del mese di Aprile 2024, bisogna cliccare sul menu a sinistra: Pagamenti e cedolini.
In questa sezione è possbile visualizzare la lista completa degli ultimi pagamenti della pensione o dell’assegno di invalidità ed indennità di frequenza. Per conoscere il dettaglio mensile del mese di Aprile, è necessario cliccare su Visualizza cedolini.
Nella schermata successiva è possibile vedere:
la tipologia dell’invalidità,
il codice Iban dove sarà accreditata la pensione,
la data di disposizione (2 Aprile 2024),
l’importo della pensione di invalidità civile di euro 343,66.
Tabella con gli importi delle pensioni di invalidità in base al grado di invalidità
Putroppo l’importo della pensione di invalidità civile non cambierà nel mese di Aprile 2024. Sarà pari:
a 333,33 euro per chi ha un’invalidità dal 74 al 99% ed in possesso di altri redditi,
343,66 euro per chi ha un’invalidità dal 74 al 99% e senza altri redditi (333,33 più 10,33),
745,38 euro per chi è inabile al 100% e senza altri redditi (343,66 più 401,72 euro),
735,05 euro per chi è invalido al 100% ed in possesso di altri redditi.
E’ importante controllare nel portale della disabilità anche la data della revisione medica sanitaria, per non perdere la piccola pensione di invalidità.
Domande frequenti sulla pensione di invalidità di Aprile
L’importo della mia pensione di invalidità di Aprile cambierà? Putroppo gli importi delle pensioni di invalidità, di frequenza e di accompagnamento non cambieranno nel mese di Aprile 2024.
Quando riceverò l’assegno di invalidità di Aprile? I pagamenti delle pensioni sono previsti dal 2 Aprile 2024 (dato che lunedì è Pasquetta) sia per chi riscuote in banca e sia per chi riscuote alle poste. In caso di affollamento agli uffici postali, si dovrà seguire l’ordine dei giorni in base alla lettera del cognome.
Cedolino pensione di invalidità di Marzo 2024: qual è l’importo della pensione di invalidità civile nel terzo mese dell’anno? Come controllare il cedolino della pensione di invalidità civile di Marzo 2024 sul sito dell’Inps? Ad oggi 20 Febbraio 2024 non è stato pubblicato il cedolino completo Inps.
Nel mese di Marzo le pensioni di invalidità verranno pagate sia in Banca e sia presso gli Uffici postali da venerdì 1° Marzo 2024.
Per i percettori della pensione di invalidità civile nel mese di Marzo 2024, non dovrebbero esserci aggiornamenti sull’importo della pensione. In questo articolo vediamo insieme come controllare il cedolino di pensione di invalidità accedendo al portale di disabilità dell’Inps.
Cedolino pensione di invalidità di Marzo 2024:comevedere il pagamento?
Gli importi delle pensioni di invalidità civili del mese di Marzo 2024 sono consultabili in anticipo, accedendo sul sito www.inps.it ed al servizio online: portale della disabilità. Vediamo come fare in pochi passaggi.
Dopo essere entrati nel portale della disabilità con le proprie credenziali, SPID, oppure con la carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi, per consultare l’importo della pensione di invalidità in anticipo del mese di Marzo 2024, bisogna cliccare sul menu a sinistra: Pagamenti e cedolini.
In questa sezione è possbile visualizzare la lista completa degli ultimi pagamenti per pensione o assegno di invalidità ed indennità di frequenza. Per conoscere il dettaglio mensile del mese di Marzo, è necessario cliccare su Visualizza cedolini.
Nella schermata successiva è possibile vedere:
la tipologia dell’invalidità,
il codice Iban dove sarà accreditata la pensione,
la data di disposizione (1° Marzo 2024),
l’importo della pensione di invalidità civile di euro 343,66.
Cedolino pensione di invalidità di Marzo 2024:cosa cambia?
Putroppo l’importo della pensione di invalidità civile non cambierà nel mese di Marzo 2024. Sarà pari:
a 333,33 euro per chi ha un’invalidità dal 74 al 99% ed in possesso di altri redditi,
343,66 euro per chi ha un’invalidità dal 74 al 99% e senza altri redditi (333,33 più 10,33),
745,38 euro per chi è inabile al 100% e senza altri redditi (343,66 più 401,72 euro),
735,05 euro per chi è invalido al 100% ed in possesso di altri redditi.
E’ importante controllare nel portale della disabilità anche la data della revisione medica sanitaria, per non perdere la piccola pensione di invalidità.
Come vedere in anticipo l’importo della pensione di invalidità civile? Come controllare il cedolino della pensione di invalidità civile sul sito dell’Inps, in maniera anticipata rispetto al 20 di ogni mese?
La pensione di invalidità civile è riconosciuta a tutti coloro che, dopo un accertamento sanitario da parte dell’Inps, risultano essere in possesso di un invalidità minima del 74%. L’invalidità è parziale, per i soggetti con una percenutale di invalidità dal 74 al 99%. Mentre è totale, per coloro a cui viene ricosciuta un’invalidità del 100%.
In entrambi i casi è possibile ricevere la pensione di invalidità, anche lavorando. Nel primo caso non bisogna superare un reddito di 5.725,46 euro (nel 2024). Invece per chi è inabile totale può lavorare, considerando di non sforare un reddito di 19.461,12 euro. (nel 2024)
Comecontrollare pagamento pensione invalidità civile Inps con Spid?
Gli importi delle pensioni di invalidità civili sono consultabili dal 20 di ogni mese sul servizio online Inps: cedolino di pensione. Però, da pochi mesi, è possibile visualizzarlo in anticipo, accedendo al portale della disabilità. Vediamo come fare in pochi passaggi.
Dopo essere entrati nel portale con le proprie credenziali, SPID, oppure con la carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi, per consultare l’importo della pensione di invalidità in anticipo, bisogna cliccare sul menu a sinistra: Pagamenti e cedolini.
In questa sezione è possbile visualizzare la lista completa degli ultimi pagamenti per pensione o assegno di invalidità ed indennità di frequenza. Per conoscere il dettaglio mensile, è obbligatorio cliccare su Visualizza cedolini.
Nella schermata successiva è possibile vedere:
la tipologia dell’invalidità,
il codice Iban dove sarà accreditata la pensione,
la data di disposizione (ad esempio 1° Marzo 2024),
l’importo della pensione di invalidità civile.
Stato pagamento pensione invalidità civile
L’importo della pensione di invalidità civile cambia all’inizio di ogni anno, per lo più nei primi due mesi dell’anno. Questa variazione è dovuta dalla rivalutazione delle pensioni in base al tasso di inflazione provvisorio dell’anno precedente.
Quindi, nel mese di Gennaio e Febbraio, si vede un incremento dell’importo, ad esempio del 5.4% nel 2024, insieme al conguaglio della rivalutazione dovuto dalla differenza tra tasso provvisorio e tasso di inflazione definitivo.
Quando viene pagata la pensione invalidità civile? Le pensioni di invalidità civili non sono soggette a tassazione di nessun tipo e vengono pagate dall’Inps sia in Banca e sia alla Posta, come tutte le altre pensioni.