quando non spetta il trattamento integrativo 2023 inps
Trattamento Integrativo Busta Paga 2023

Articolo aggiornato il 17 Settembre 2023 da Stefano Mastrangelo

Chi non riceverà il Trattamento integrativo 2023 in Busta Paga?

Chi non riceverà più l’ex Bonus Renzi sulla Busta Paga e sulla disoccupazione Naspi? Dal 1° Luglio 2020, molti lavoratori, hanno percepito il nuovo bonus da 100 euro mensili sulla busta paga e sulla disoccupazione, in sostituzione del Bonus Renzi. Sarà anche così nel 2023?

Il nuovo trattamento integrativo, di 1200 euro annuali, previsto dal DL 3/2020, ha aumentato il bonus irpef di 20 euro, per tutti i lavoratori ed i disoccupati in Naspi, che negli anni passati, avevano conseguito redditi sino a 15.000 euro.

Trattamento integrativo 2023 e reddito minimo?

Il DL 3/2020 convertito con legge numero 21 del 2 Aprile 2020, riconosce un nuovo bonus IRPEF per dodici mensilità nel 2023, andando a sostituire, per il terzo anno consecutivo, il vecchio Bonus Renzi da 80 euro.

Il nuovo trattamento integrativo è riconosciuto, a tutti i soggetti:

  1. che non sono incapienti, ossia a tutti i contribuenti, che hanno un’imposta irpef lorda superiore, a quella della detrazione irpef per lavoro prevista dal TUIR, articolo 13 comma 1,
  2. con un reddito presunto annuale 2023, che potrà variare da un minimo di 8174 euro a 15.000 euro, per 365 giorni di detrazione fiscale.
Aumento 100 euro sulla busta paga di
Aumento 100 euro sulla busta paga

Questo significa che, solo chi avrà un reddito complessivo nell’anno 2023 (per 365 giorni), compreso nella fascia tra gli 8.174 euro e 15.000 euro, riceverà il trattamento integrativo di 1200 euro, per intero.

Mentre, tutti gli altri contribuenti, che percepiranno un reddito tra 15.001 euro e 28.000 euro, avranno diritto al Bonus trattamento integrativo, solo se la somma delle seguenti detrazioni (di seguito indicate) sia di ammontare superiore all’imposta lorda:

  1. detrazioni per lavoro dipendente,
  2. detrazioni per i carichi di famiglia,
  3. le detrazioni per gli interessi passivi su mutui relativi a terreni ed abitazione principale acquisiti entro il 31 dicembre 2022;
  4. le detrazioni per le spese di ritrutturazione e riqualificazione energetica sostenute fino al 31 dicembre 2022.

Chi non riceverà il trattamento integrativo nel 2023?

La nuova legge finanziaria 2023, garantirà il trattamento integrativo di 100 euro mensili, sulla busta paga e sulla disoccupazione Naspi, solo a chi rispetta determinati limiti di reddito.

Ricordiamo che il Bonus da 100 euro mensili, spetta:

  • ai lavoratori dipendenti pubblici e privati,
  • ai lavoratori in cassa integrazione,
  • ai lavoratori percettori dell’Ape Sociale,
  • ai sacerdoti,
  • ai soci delle cooperative,
  • ai lavoratori socialmente utili,
  • ai co.co.co.,
  • ai titolari di stage, borse di studio o formazione professionale.

Quindi come comportarsi da Gennaio 2023?

Da Gennaio 2023, tutti i lavoratori dipendenti ed i disoccupati in Naspi, avranno diritto all’ex Bonus Renzi, solo se rispetterano i limiti di reddito indicati precedentemente. (tra 8.174 e 15.000 euro).

Noi di insindacabili, consigliamo di revocare il trattamento integrativo sulle retribuzioni, per i cittadini che avranno un reddito complessivo (conteggiando tutti i redditi presunti) inferiore a 8174 euro e superiore a 15.000 euro.

Calcolo Trattamento integrativo e perché conviene revocarlo?

Per controllare l’imponibile fiscale, bisogna verificare il quadro irpef dell’ultima busta paga ricevuta del mese di Dicembre 2022. Ad esempio vediamo che l’imponibile irpef di questo lavoratore è pari a 20.479,35 euro e supponiamo che il rapporto di lavoro, sia a tempo indeterminato.

Quadro irpef busta paga
Quadro irpef busta paga

In questo caso, consigliamo di revocare immediatamente il Trattamento integrativo sulle buste paga dell’anno 2023, per poi, eventualmente recuperarlo sulla dichiarazione dei redditi dell’anno 2024.

Chi vuole può rinunciare temporaneamente al trattamento integrativo, comunicandolo al datore di lavoro, all’amministrazione con il modello di detrazione fiscale o all’Inps, in via telematica.

Coloro che non percepiscono il trattamento integrativo sulla busta paga, sulla Naspi o sulla disoccupazione agricola, durante l’anno, possono sempre recuperarlo (se rispettano i limiti di reddito), sulla dichiarazione dei redditi 730 o ex modello Unico dell’anno successivo.

Consulenza online di insindacabili.it
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