Bonus mobili 2023 come ottenerlo?
Come funziona il bonus mobili 2023?

Articolo aggiornato il 12 Aprile 2023 da Nicola Di Masi

Bonus mobili 2023 a chi spetta?

Come funziona il Bonus mobili nel 2023? Cosa si può scaricare sul modello 730 dopo l’acquisto di mobili o grandi elettrodomestici? Vediamo insieme, in questo articolo, cosa cambia nell’anno 2023.

La legge di bilancio 2022 ha prorogato per tutto il 2023 e 2024 l’agevolazione prevista per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

Come ottenere il bonus mobili nel 2023?

La detrazione fiscale per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, spetta solo al contribuente che sostiene le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio (ristrutturazione). Per usufruire del 50% dell’importo massimo previsto dalla legge, nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) deve essere indicata la spesa sostenuta.

Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due. Quindi questo bonus è strettamente collegato al soggetto che ha accollato le spese di ristrutturazione.

Si ha diritto al bonus mobili ed elettrodomestici anche quando il contribuente ha scelto di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura.

Per ottenere il bonus, è fondamentale che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione, preceda quella in cui si acquistano i beni (mobili e grandi elettrodomestici). Al contrario invece, non è rilevante che le spese di recupero del patrimonio edilizio (pagamento delle fatture) siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Quali sono gli interventi edilizi ammessi?

Gli interventi edilizi necessari per avere la detrazione sono:

  • la manutenzione straordinaria, il restauro ed il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su interi fabbricati eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori, vendono o assegnano l’immobile;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Facciamo degli esempi di lavori su singoli appartamenti o parti condominiali che danno diritto al bonus:

  1. Manutenzione straordinaria: realizzazione dei servizi igienici, rifacimento di scale e rampe, costruzione di scale interne, installazione di ascensori e scale di sicurezza, sostituzioni di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso, sostituzione della caldaia, installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore.
  2. Manutenzione ordinaria: tinteggiatura pareti e soffitti, sostituzioni di pavimenti, rifacimento di intonaci, riparazioni delle grondaie, riparazione e sostituzione di cancelli o portoni.
  3. Ristrutturazione edilizia: modifica della facciata, apertura di nuove porte e finestre, realizzazione di una mansarda o di un balcone, trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda.
  4. Restauro e risanamento conservativo: adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti, ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio.

Quanto si può scaricare sulla dichiarazione dei redditi?

A prescindere dall’importo delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione del 50%, riferito all’importo complessivo sostenuto per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, va calcolata su un importo massimo:

  • di 10.000 euro per il 2022,
  • 8.000 euro per il 2023, (novità 2023),
  • 5.000 euro per il 2024.

La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali.

Si precisa che il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, avrà diritto più volte al beneficio.

Detrazione mobili 2023: per quali acquisti?

La detrazione spetta per l’acquisto di:

  • mobili nuovi: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, divani, comodini, poltrone, credenze, materassi. apparecchi di illuminazione. E’ escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni, tende e tendaggi, altri componenti d’arredo.
  • Elettrodomestici nuovi: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, forni a microonde, ventilatori elettrici, stufe elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento.

Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

Come devono essere effettuati i pagamenti?

Per avere la detrazione sugli acquisti dei mobili e dei grandi elettrodomestici, occorre effettuare i pagamenti con modalità tracciabile, ossia con bonifico, carta di debito o credito. Non è consentito pagare in contanti, con assegni bancari o altri mezzi di pagamento.

Quali documenti conservare? Il contribuente, al fine di eventuali controllo sulla regolarità della spesa da detrarre e per evitare sanzioni, avrà cura di conservare:

  • la ricevuta del bonifico parlante,
  • la ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito),
  • la documentazione di addebito sul conto corrente,
  • le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e servizi acquisti.

Riferimento normativo: Circolare Agenzia delle Entrate n. 29/E del 18 Settembre 2013, Circolare Agenzia delle Entrate n. 10/E del 14 Maggio 2014, Circolare Agenzia delle Entrate n. 11/E del 21 Maggio 2014.

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