Contratto di comodato d'uso gratuito di immobile
Contratto di comodato d'uso gratuito di immobile

Articolo aggiornato il 26 Gennaio 2021 da Stefano Mastrangelo

Contratto di comodato d’uso gratuito di immobile

Il contratto di comodato d’uso gratuito è un contratto tra le parti, per destinare il godimento di un immobile in maniera gratuita a terzi, con la condizione di restituirlo al termine del periodo indicato sul contratto. Come si registra un contratto di comodato? Quali sono gli adempimenti e quali sono le agevolazioni fiscali? Vediamo in questo articolo, di rispondere a tutte queste domande.

Cos’è il contratto di comodato d’uso gratuito di immobile?

Il comodato d’uso gratuito è contratto tra comodante (il proprietario dell’immobile) ed il comodatario (la persona a cui viene affidato l’immobile), disciplinato dal’art. 1803 e seguenti del codice civile, con l’obbligo di restituire l’immobile alla scadenza prevista nel contratto. Il comodato è gratuito.

Il comodante, dopo la stipula del contratto resta il proprietario, mentre il comodatario per un periodo di tempo, gode del bene gratuitamente e non può cederlo a terzi, salvo clausole stabilite nel contratto.

Il contratto di comodato d’uso gratuito di un immobile può essere stipulato in forma verbale o in forma scritta (noi consigliamo di farlo in forma scritta, nel caso di problematiche con il comodatario). Il contratto in forma scritta deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data di sottoscrizione del contratto, ai sensi dell’art. 5 del Testo Unico Imposte di Registro.

Contratto di comodato d’uso gratuito di immobile: come funziona?

Il contratto di comodato è un contratto utilizzato dai familiari, che vogliono ottenere delle agevolazioni fiscali sul pagamento dell’Imu (Imposta municipale sugli immobile) e della Tasi. I vantaggi fiscali sono:

  1. il mancato pagamento dell’Iva,
  2. la riduzione al 50% dell’Imu e della Tasi dell’imposta da pagare, per il genitore o il figlio che sottoscrive con il figlio o il padre, un contratto di comodato d’uso gratuito di un immobile.

Questo contratto deve essere (secondo la Circolare 1/DF del 28/02/2018 del Mef)

  • correttamente registrato all’Agenzia delle Entrate,
  • il comodante possieda un solo immobile in Italia;
  • il comodante risieda anagraficamente, nonché dimori abitualmente nello stesso Comune, in cui è situato l’immobile concesso in comodato. Il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso Comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione sempre delle unità abitative di lusso delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Come si registra il contratto di comodato d’uso gratuito?

Per ottenere le agevolazioni fiscali elencate precedentemente, devi redigere il contratto di comodato e farlo sottoscrivere sia al comodatario e sia al comodante. In seguito bisogna registrarlo. La registrazione del contratto di comodato di un immobile, può essere effettuata presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Hai 20 giorni, dalla data delle stipula del contratto, per registrarlo all’Agenzia delle Entrate.

All’ufficio locale del Fisco devi portare con te:

  1. due copie, con firma in originale, del contratto sottoscritto,
  2. due marche da bollo da 16,00 euro, da applicare su ogni copia dell’atto da registrare. Le marche da bollo devono avere la stessa data della stipula del contratto di comodato,
  3. il versamento di 200 euro pagato con il modello F23, dell’imposta di registro, (puoi utilizzare il programma dell’Agenzia delle Entrate cliccando qui)
  4. il modello 69, per la registrazione del contratto di comodato d’uso, (è importante indicare i dati del comodante e del comodatario, i codici catastali dell’immobile consegnato ed apporre la firma di chi registrerà il contratto).
  5. Le fotocopie delle carte d’identità non scadute del comodante e del comodatario.

Come compilare il modello F23 di un contratto di comodato d’uso?

Il modello F23 (eliminato dal 1° Settembre 2020) deve essere compilato correttamente indicando:

  1. I dati anagrafici ed il codice fiscale del proprietario (comodante),
  2. I dati anagrafici ed il codice fiscale del comodatario,
  3. il codice dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate,
  4. la causale RP, anno di stipula contratto,
  5. Il codice tributo 109T,
  6. l’importo di 200,00 euro.
Dati del versamento imposta contratto di comodato d'uso gratuito
Dati del versamento imposta contratto di comodato d’uso gratuito

Se il contratto è a tempo determinato, alla scadenza se si vuole prorogare il contratto, bisognerà pagare l’imposta di registro di 200,00 euro.

Per pagare l’imposta di registro e le marche da bollo, sarà necessario utilizzare il modello F24 indicando i seguenti codice tributo:

  • 1550 per il pagamento dell’imposta di registro,
  • 1552, il codice tributo per il pagamento delle marche da bollo.

Infatti dal 1° Settembre 2020 il modello F23 è stato eliminato.

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2 Commenti

    • Si faccia consigliare meglio dal suo commercialista. Qui si tratta dell’argomento di casa di abitazione principale affidate a parenti.

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