In caso di morte a chi va il TFR
In caso di morte a chi va il TFR

Articolo aggiornato il 13 Marzo 2021 da Stefano Mastrangelo

In caso di morte a chi spetta il Tfr?

Il trattamento di fine rapporto (TFR), è la liquidazione spettante ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato.

Il Tfr è disciplinato dall’art. 2120 del codice civile ed è corrisposto dal dipartimento del tesoro, ai lavoratori dipendenti pubblici, dopo due anni dalla cessazione del rapporto di lavoro e dal datore di lavoro per i dipendenti privati.
In caso di morte del lavoratore, a chi spettano le retribuzioni ed il Tfr?

A chi spetta il Tfr se il lavoratore muore?

Nel caso di decesso di un lavoratore dipendente, il contratto di lavoro cessa e gli eredi non possono subentrare nel contratto di lavoro del defunto. L’art. 2122 del codice civile recita:

In caso di morte del prestatore di lavoro, le indennità indicate dagli articoli 2118 e 2120 devono corrispondersi al coniuge, ai figli e, se vivevano a carico del prestatore di lavoro, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo grado. La ripartizione delle indennità, se non vi è accordo tra gli aventi diritto, deve farsi secondo il bisogno di ciascuno.

In mancanza delle persone indicate nel primo comma, le indennità sono attribuite secondo le norme della successione legittima. (dichiarato illegittimo dalla corte costituzione). È nullo ogni patto anteriore alla morte del prestatore di lavoro circa l’attribuzione e la ripartizione delle indennità.

Quindi gli eredi subentrano ed hanno diritto ai crediti ancora non corrisposti, nei confronti di terzi del defunto , come le retribuzioni ed il trattamento di fine rapporto. In particolare, per quanto riguarda gli stipendi, consigliamo di sollecitarli immediatamente ed entro un anno dalla cessazione del rapporto di lavoro. Mentre il Tfr è possibile richiederlo entro 5 anni dalla fine del rapporto di lavoro.

TFR eredi ed indennità in caso di morte del lavoratore

Con la morte di un lavoratore dipendente, agli eredi spettano:

  • le retribuzioni non pagate sino alla data di decesso del lavoratore,
  • l’indennità di mancata preavviso, calcolabile in base al livello, all’anzianità di servizio ed al contratto collettivo applicato dall’azienda,
  • il trattamento di fine rapporto (indicato sino al 31 dicembre dell’anno precedente sul Cu certificazione unica) da aggiungere le quote accantonate sino alla cessazione del rapporto di lavoro, al netto degli eventuali anticipi corrisposti durante il rapporto di lavoro,
  • i ratei di tredicesima maturati,
  • eventuale ratei di quattordicesima,
  • le festività non godute,
  • i permessi Rol non goduti.

Il Tfr e l’indennità di preavviso spettante agli eredi del defunto sono sempre spettanti, anche nel caso di rinuncia all’eredità.

Gli eredi del lavoratore deceduto, devono anche controllare il versamento del lavoratore presso fondi di previdenza complementare. In questo caso devo provvedere a contattare il fondo e chiedere le modalità per riscuote quanto versato in forma di rendita o capitale in un’unica soluzione.

Il Tfr e l’indennità di preavviso spettano nella misura del 40%, anche all’ex coniuge, a condizione che non si sia risposato e che la sentenza abbiamo deciso un’assegno di divorzio, per il periodo dall’inizio del matrimonio sino alla data del divorzio.

Tfr eredi: come richiedere la liquidazione del parente deceduto?

Per richiedere il trattamento di fine rapporto Tfr e tutte le retribuzioni del lavoratore defunto, gli eredi devono dimostrare al datore di lavoro, una serie di documenti, per l’erogazione di tale somme.

Gli eredi devono richiedere il Tfr e gli stipendi, con una lettera scritta al datore di lavoro, da inviare con raccomanda con ricevuto di ritorno o pec, nella quale si chiede:

  • la liquidazione del Tfr,
  • il pagamento di tutti gli elementi retributivi maturati, sino al decesso del parente
  • si indicano tutti gli eredi legittimi,
  • le coordinate bancarie o postali dove accreditare gli importi.

Al seguente modulo di richiesta Tfr eredi, devono essere allegati i seguenti documenti:

  • certificato di morte del lavoratore, da richiedere al Comune di residenza,
  • stato di famiglia alla data della morte, da richiedere all’ufficio anagrafe del Comune,
  • copia di eventuale testamento, dichiarazione di atto notorio, con indicazione degli eredi legittimi o eventuali successione legale,
  • copia della delibera del giudice tutelare, nel caso ci sono figli minorenni come eredi.

E’ importante fare sempre doppia copia dei documenti indicati, in quanto saranno anche richiesti dal fondo di previdenza complementare, nel caso di adesione ai fondi del lavoratore, durante il rapporto di lavoro.

Liquidazione Tfr agli eredi del lavoratore deceduto?

Il trattamento di fine rapporto viene accantonato dal datore di lavoro ogni anno e viene rivalutato al 31 dicembre di ogni anno. La rivalutazione del Tfr è costituita da un tasso del 1,5% in misura fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, accertato dall’ISTAT, rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente (art. 2120 c.c.).

Dall’importo lordo indicato ogni anno sul modello CU (certificazione unica), bisognerà anche pagare le tasse (minimo 23% tassazione separata), alla cessazione del rapporto di lavoro.

TFR trattamento di fine rapporto
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Il trattamento di fine rapporto: pagina dedicata su Wikipedia.

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