Maggiorazioni sociali 2024 per l'incremento al milione
Maggiorazioni sociali 2024 per l'incremento al milione

Articolo aggiornato il 21 Febbraio 2024 da Stefano Mastrangelo

Incremento al milione 2024: ecco i limiti di reddito

Maggiorazioni sociali 2024 per l’incremento al milione – Dal 20 Luglio 2020, la Sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 23 giugno 2020, ha riconosciuto un aumento considerevole degli assegni di invalidità.

La sentenza ha modificato l’articolo 38 della legge n. 448 del 2021, garantendo ai pensionati settantenni ed agli invalidi civili, con un’età minima di 18 anni, un incremento di pensione per sostenere gli alti costi della vita.

Vediamo in questo articolo, i dettagli dell’incremento al milione, il suo importo ed i limiti di reddito nel 2024.

Cos’è l’incremento al milione?

L’incremento al milione è una maggiorazione sociale introdotta dalla finanziaria del 2002, spettante ai pensionati con un’età minima di 70 anni compiuti, titolari di trattamenti assistenziali e previdenziali, inferiori a determinati limiti di reddito.

La maggiorazione sociale, ai sensi dell’articolo 38 della legge 448/2001, spetta, con 18 anni di età (novità dal 20 luglio 2020) anche:

  • agli invalidi civili totali, con una percentuale d’invalidità pari al 100%, già accertata dalla Commissione medica invalidi civili,
  • ai ciechi assoluti,
  • ai sordi titolari di pensione di inabilità.

L’incremento al milione spetta ai percettori di pensioni AGO (assicurazione genenale obbligatoria dell’Inps), ai titolari di pensione superstite (di reversibilità) ed ai titolari di assegno e pensione sociale, con un’età minima, questa volta, di 70 anni.

Requisito incremento al milione settantenti

Il requisito dell’età di 70 anni, può essere ridotta, in base alla contribuzione versata:

  • di 1 anno (69 anni) con almeno 2 anni e 6 mesi di contributi, (da 130 fino a 389 settimane contributive)
  • di 2 anni, (68 anni) con almeno 7 anni e 6 mesi di contributi, (da 390 fino a 649 settimane contributive)
  • 3 anni, (67 anni) con almeno 12 anni e 6 mesi di contributi, (da 650 fino a 909 settimane contributive)
  • di 4 anni, (66 anni) con almeno 17 anni e 6 mesi di contributi, (da 910 fino a 1169 settimane contributive)
  • di 5 anni (65 anni) oltre 17 anni e 6 mesi di contributi, (da 1170 in poi settimane contributive)
  • a 67 anni, per i titolari di assegno sociale e pensione sociale anche invalidi, sordomuti, ciechi assoluti.

Quando ammonta la maggiorazione sociale 2024 per l’incremento al milione?

Gli importi delle maggiorazioni sociale 2024, per l’incremento al milione sono pari a:

  • 136,44 euro al mese (per 13 mensilità) per i titolari di pensioni minime;
  • 136,44 euro mensili, per i titolari di assegno di inabilità (da 18 a 60 anni di età);
  • 200,64 euro al mese per 13 mensilità per i soggetti titolari di assegno sociale;
  • 294,63 euro al mese per i soggetti titolari di pensione sociale;
  • 401,72 per gli invalidi civili totali.

Per ottenere la maggiorazione, anche parziale, bisogna rispettare alcuni limiti di reddito:

  • 9.555,65 euro, se il pensionato è solo,
  • se il pensionato è coniugato, i redditi personali non devono essere superiori a 9.555,65 euro ed i redditi complessivi con il coniuge, non superiori a 16.502,98 euro.

Più alto sarà il reddito, meno sarà l’importo della maggiorazione sociale.

Calcolo reddito incremento al milione 2024

Ai fini del calcolo del limite di reddito, si tiene conto:

  • dei redditi assoggettabili ad IRPEF, (reddito di lavoro dipendente)
  • redditi assoggettabili a tassazione separata, (tfr e indennità di mancato preavviso)
  • i redditi tassati alla fonte,
  • i redditi esenti da tassazione ordinaria Irpef, come la stessa pensione di invalidità.

Al contrario, per calcolare l’aumento mensile della pensione, non si considerano i seguenti redditi:

  • la casa di abitazione e la pertinenza,
  • i trattamenti di famiglia,
  • l’indennità di accompagnamento,
  • le pensioni di guerra,
  • redditi soggetti a tassazione separata,
  • redditi tassati alla fonte,

sia del titolare della pensione, che dell’eventuale coniuge.

Ricostituzione per maggiorazione sociale 2024

Se il pensionato ha tutti i requisiti indicati precedentemente, dobbiamo procedere immediatamente ad inoltrare una domanda telematica all’Inps denominata: ricostituzione dei redditi per maggiorazioni sociali.

Circolare Inps aumento pensioni invalidità
Ricostituzione per maggiorazione pensione

Dopo essere entrati con le nostre credenziali Inps, all’interno della domanda di ricostituzione per maggiorazioni sociali, dobbiamo indicare i nostri dati anagrafici, selezionare la pensione ed in seguito il:

  • Prodotto: Reddituale
  • tipo: Maggiorazione sociale.

Se si tratta di incremento al milione, per gli invalidi totali 18enni, a partire dal 20 luglio 2020, bisogna indicare nelle note: richiesta ai sensi della Sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 23 giugno 2020.

Ricostituzione per aumento pensioni di invalidità
Ricostituzione per aumento pensioni di invalidità

Andando avanti con la procedura, bisogna inserire i redditi personali e quelli dell’eventuale coniuge ed allegare il verbale di invalidità (per gli invalidi).

E’ importante per i pensionati verificare, prima di inviare la domanda, le eventuali maggiorazioni sociali applicate d’ufficio dall’Inps, sul modello Obis M Inps.

La domanda può essere presentata dal pensionato con le credenziali Inps o con l’assistenza gratuita di un patronato.

Riferimento normativo: Circolare Inps n. 107 del 23 Settembre 2020

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9 Commenti

  1. Salve, percepisco dal 1 luglio2023 l’assegno sociale non avendo il minimo di contributi per una pensione minima. A dicembre ho fatto richiesta all’INPS per l’adeguamento al milione avendo 668 settimane di contributi versati, la maggior parte all’estero. Pochi giorni fa ho ricevuto la risposta dall’ente che mi riconosce solo un adeguamento di € 12,92 al mese dal 1 gennaio 2024. Non danno spiegazioni, né fanno riferimento alla mia domanda di ricostituzione reddituale per maggiorazione al milione. La mia domanda è: i contributi versati all’estero sono elegibili quando a richiede questo adeguamento è una persona che percepisce l’assegno sociale? Grazie infinite a chi mi saprà rispondere.

  2. Salve,
    la mia situazione è la seguente:
    ad aprile compierò 69 anni, sono andato in pensione con 36 anni di contributi (pensione di vecchiaia), mia moglie ha 67 anni, è inoccupata senza sussidi, non ha mai versato contributi (0 contributi), percepisco i trattamenti di famiglia per coniuge a carico, nell’anno 2023 dovrei aver percepito una pensione c.ca di 12.900 €, togliendo ovviamente 14° e trattamenti di famiglia, in quanto non soggetti ad irpef (ovviamente non conosco l’importo esatto, quindi sono in attesa della CU), ho letto che è possibile percepire l’incremento al milione anche per chi percepisce pensioni di vecchiaia, a patto che chi risulta coniugato, non superi i 16.500 € (non so se si tratta di netto o di lordo), inoltre stavo leggendo della possibilità di poter godere dell’incremento al milione in anticipo rispetto ai 70 anni richiesti di default, ovviamente qualora si abbiano versati dei contributi, addirittura l’incremento al milione lo si può ottenere anche a 65 anni se si hanno versati i contributi sufficienti, chiedo a voi un consulto per quanto riguarda la mia situazione, e cioè, capire se sarebbe meglio far richiedere a mia moglie l’assegno sociale e successivamente l’incremento al milione, in quanto leggevo che chi percepisce l’assegno sociale, può richiedere l’incremento al milione a 67 anni, o se chiedo io l’incremento al milione (possibilmente con gli arretrati, in quanto sono retroattivi) e far chiedere a mia moglie l’assegno sociale.
    Un altra cosa che volevo chiedervi è: se fosse mia moglie a chiedere entrambi le prestazioni, io posso continuare a percepire i trattamenti di famiglia per coniuge a carico o devo far annullare la richiesta?
    Resto in attesa di cordiale riscontro.
    Ringrazio mille per il vostro eventuale supporto.

    • La sua situazione richiede un approfondimento. Può affidarsi gratuitamente ad un patronato, per la soluzione della sua problematica.

  3. Ho letto e deduco: conviene aver lavorato il minimo o niente affatto! Io sono pensionata dal 2007; Mio marito è deceduto in attività di servizio e l’INPS mi ha liquidato una pensione di circa 200 euro al mese, e non di circa 400 euro al mese perché io percepivo uno stipendio e percepisco una mia pensione da dirigente scolastico di circa 2800euro al mese. Grazie alle varie leggi ladre, inventate dai vari governi ladri negli anni! Dunque: ho il torto di aver lavorato tanto, di avere studiato troppo e di avere speso altrettanto per sopperire in casa al tempo che io ho speso a scuola. Grazie governi ladri di tutti i tempi. Adesso non appartengo più alla classe “media”. Essa, infatti è già scavalcata da tutte le classi sociali. I percettori di assegni vari con contributi vari di assegni di familiari ….. ricevono mensilmente più di quanto percepisco io che ho lavorato alle dipendenze dello stato (scritto minuscolo)per ben 43 anni. Grazie governi ladri che vi siete impegnati a risollevare, giustamente, chi viveva in ristrettezze. Ma vili governi ladri che non avete adeguatamente elevato le pensioni di chi ha lavorato dignitosamente per migliorare le sorti della nostra Società!

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