Il Trattamento minimo Pensione nel 2024
Trattamento minimo di pensione 2024 che cosa è - come funziona

Articolo aggiornato il 28 Gennaio 2024 da Stefano Mastrangelo

Cosa si intende per trattamento minimo di pensione?

La pensione minima Inps 2024, è l’importo minimo che deve essere riconosciuto al pensionato, per sostenere una vita dignitosa, ai sensi dell’articolo 6 della legge numero 638 del 1983. Qual è l’importo della pensione minima nel 2024?

Le pensioni in Italia sono calcolate con tre diversi sistemi: retributivo, misto e conributivo, in relazione ai contributi versati ed alle retribuzioni conseguite durante tutta la vita lavorativa.

Per questo, lo Stato italiano, ha previsto un minimo vitale di importo della pensione ed un’integrazione al trattamento minimo, se non si raggiunge tale limite.

Pensioni minime 2024: chi ne ha diritto?

Come abbiamo detto, l’articolo 6 della legge n. 638 ha introdotto l’integrazione al trattamento minimo delle pensioni Inps, che varia ogni anno, in base all’aumento del costo della vita.

La pensione minima 2024, tutela i titolari di un assegno pensionistico, al di sotto di un importo minimo, per garantire una vita dignitosa. E’ in poche parole, un’integrazione che permette di raggiungere una determinato importo, considerato ogni anno, come minimo vitale dalla legge.

Le pensioni che possono essere integrate al trattamento minimo sono le:

  • pensioni di vecchiaia,
  • pensioni anticipate,
  • pensioni di anzianità,
  • pensioni ai superstiti,
  • le pensioni dei fondi speciali per i lavoratori autonomi,
  • le pensioni dei fondi esclusivi e sostitutivi dell’assicurazione generale obbligatoria.

Non hanno diritto al trattamento minimo:

  • le pensioni supplementari,
  • le pensioni calcolate completamente con il sistema contributivo, ossia per i più giovani, che hanno versato i primi contributi dopo il 1996.

Nel caso di due pensioni, una diretta (vecchiaia o anticipata) ed una di reversibilità, viene integrata al trattamento minimo la pensione diretta.

Pensioni minime: tabelle aumenti 2024

Il pensionato, tramite il patronato o le proprie credenziali Inps, può richiedere il trattamento minimo di pensione 2024, pari ad un importo di 598,61 (valore da confermare) per 13 mensilità (nell’anno 2024), durante la compilazione della pratica di pensione oppure attraverso una domanda successiva (ricostituzione di pensione per trattamento minimo), solo se rispettano alcuni limiti reddituali. A questo importo si sommerà l’incremento del 2.7% previsto dalla legge di bilancio 2023.

Se il pensionato è solo, si ha diritto (per le pensioni pagate dopo il 1994) per l’anno 2024:

  • all’integrazione piena, se il reddito personale non è superiore a 7.781,93 euro,
  • all’integrazione parziale, se il reddito personale è superiore a 7.781,93 euro ed inferiore a 15.563,86 euro. In caso di superamento di questo ultimo reddito, non si ha diritto a nulla.

Al contrario se il pensionato è coniugato si ha diritto alla pensione minima, per le pensioni successive al 1994:

  • in misura piena, se il reddito personale non supera 7.781,93 euro e se il reddito complessivo coniugale non supera 23.345,79;
  • in misura parziale, se il reddito personale non supera 15.563,86 e quello coniugale non supera 31.127,72 euro.

Quali redditi contano per il trattamento minimo?

I redditi del pensionato e dell’eventuale coniuge, da NON considerare ai fini del raggiungimento della pensione minima, sono:

  • il reddito dell’abitazione principale,
  • le pensioni di guerra,
  • le rendite inail,
  • le pensioni degli invalici civili,
  • i trattamenti di famiglia,
  • l’indennità di accompagnamento,
  • gli arretrati degli anni precedenti, il tfr e la buona uscita, soggetti a tassazione separata.

Per le pensioni con decorrenza prima del 1994 (compreso):

  1. i limiti di reddito coniugale che consentono l’integrazione al minimo intero sono pari a 31.127,72 euro;
  2. mentre i limiti di reddito coniugale che consentono l’integrazione al minimo totale o parziale a seconda dell’importo a calcolo della pensione sono oltre 31.127,72 euro e fino a 38.909,65 euro.

Questi valori e limiti di reddito saranno ufficiali dopo la pubblicazione della circolare dell’Inps che rinnova provvisoriamente tutti gli importi pensionistici.

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