Ogni anno, nel mese di dicembre, milioni di italiani attendono la tredicesima mensilità, detta anche spesso “gratifica natalizia”. Si tratta di una somma aggiuntiva che spetta sia ai lavoratori dipendenti sia ai pensionati, ma il modo in cui viene calcolata e accreditata cambia a seconda della categoria. Capire come funziona il calcolo della tredicesima aiuta a verificare se l’importo ricevuto è corretto e a sapere come stimare in anticipo quanto arriverà in busta paga o sul cedolino della pensione.

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Come si calcola la tredicesima per i lavoratori?

Per i lavoratori dipendenti, la tredicesima si calcola considerando le mensilità effettivamente lavorate nel corso dell’anno. In generale, matura un dodicesimo della retribuzione mensile per ogni mese di lavoro prestato. Chi ha lavorato tutto l’anno ha diritto a una mensilità piena; chi invece ha iniziato o cessato il rapporto in corso d’anno, riceverà una quota proporzionata.

Rientrano nel calcolo della tredicesima tutti gli elementi fissi della retribuzione: stipendio base, scatti di anzianità, indennità contrattuali e superminimi. Restano invece esclusi gli importi legati a straordinari occasionali, rimborsi spese o premi non ricorrenti. Anche i periodi di ferie, malattia o maternità retribuiti concorrono normalmente alla maturazione della tredicesima.

Facciamo un esempio: un lavoratore con una retribuzione mensile lorda di 1.600 euro e che ha lavorato per 10 mesi nell’anno riceverà una tredicesima lorda pari a 1.600 × 10/12 = 1.333 euro circa, da cui andranno sottratte le trattenute fiscali e contributive.

La tredicesima viene pagata una volta l’anno, di solito a dicembre, ma in alcuni contratti collettivi può essere suddivisa in due rate semestrali. Per i lavoratori domestici, agricoli e stagionali, le regole di calcolo tengono conto delle giornate effettivamente lavorate o delle settimane contributive accreditate.

Come si calcola la tredicesima per i pensionati?

Anche i pensionati Inps ricevono la tredicesima, accreditata dall’Inps o da altri enti previdenziali. In questo caso il calcolo è più semplice, perché la tredicesima corrisponde a una mensilità aggiuntiva della pensione lorda. Chi ha percepito la pensione per tutto l’anno riceverà una tredicesima intera, mentre chi ha iniziato a percepirla nel corso dell’anno riceverà un importo proporzionato ai mesi di pensione.

L’importo si calcola dividendo la pensione annua per 13, ottenendo così la mensilità aggiuntiva. Ad esempio, un pensionato che percepisce 1.200 euro al mese riceverà una tredicesima lorda di circa 1.200 euro.

La tredicesima ai pensionati viene pagata insieme alla rata di dicembre, e come per gli stipendi è soggetta alle normali ritenute fiscali IRPEF. Tuttavia, per chi percepisce pensioni basse o integrate al minimo, l’Inps riconosce anche una maggiorazione della tredicesima, introdotta per garantire un importo più adeguato ai redditi più bassi.

Quali le differenze tra 13esima dei Pensionati e tredicesima dei lavoratori?

La differenza più importante riguarda la modalità di maturazione: per i lavoratori la tredicesima si accumula mese dopo mese in base alla retribuzione, mentre per i pensionati è semplicemente una mensilità aggiuntiva calcolata sulla pensione in pagamento. Anche il periodo di riferimento è differente: per i dipendenti dipende dal contratto di lavoro, per i pensionati è sempre riferito all’anno solare.

In tutti i casi la tredicesima ha lo scopo di offrire un aiuto economico in prossimità delle festività natalizie, contribuendo a coprire spese straordinarie o a rafforzare il potere d’acquisto in un periodo dell’anno spesso più oneroso.

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Articolo aggiornato il 14 Novembre 2025 da Stefano Mastrangelo

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