Requisiti, domanda e come funziona bonus 500 euro casalinghe
Bonus Casalinghe Inps 2022

Articolo aggiornato il 20 Febbraio 2024 da Nicola Di Masi

Inps bonus casalinghe 500 euro?

Bonus Casalinghe Inps 2022? Cos’è e chi può richiederlo? Le varie testate giornalistiche online, stanno pubblicando diversi articoli, su un nuovo bonus per le casalinghe, pari a 500 euro. E’ realmente così?

Il Governo, con il decreto di Agosto 2020, ha previsto un fondo a sostegno delle casalinghe, al fine di inserirle nel mondo del lavoro, attraverso la formazione presso gli Organismi formativi regionali o all’interno dei centri per l’impiego. Questa misura è ancora in attesa del decreto attuativo, da parte del Ministero per le Pari opportunità e la Famiglia.

Per le casalinghe che compiono 67 anni e non hanno un determinato reddito, sia personale che coniugale, hanno diritto all’assegno sociale di 468 euro circa per 13 mensilità. Vediamo in questo articolo tutti i dettagli.

A chi spetta il bonus casalinghe 2022?

Come abbiamo detto, un vero e proprio bonus casalinghe 2022: non esiste! A 67 anni, le casalinghe residenti in Italia da almeno 10 anni, con cittadinanza italiana, comunitaria oppure in possesso di un permesso di soggiorno per lungo periodo, hanno diritto all’assegno sociale di 468,10 euro, rivalutato ogni anno.

Oltre ai requisiti indicati precedentemente, la stessa casalinga non deve aver versato almeno 20 anni contributi e non deve superare deteminati limiti di reddito:

  • 6.085,30 euro per le casalinghe sole,
  • 12.170,60 euro per le casalinghe coniugate.

Se si superano questi limiti di reddito, non si ha diritto all’ex pensione sociale.

Per richiedere l’assegno sociale a 67 anni, per le casalinghe, bisognerà presentare una domanda all’Inps in via telematica tramite:

  • il patronato zonale (il quale è obbligato a presentare la domanda senza alcun costo)
  • il contact center dell’Inps,
  • lo Spid, in maniera autonoma, oppure la carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi, sul servizio online Inps: Assegno sociale – domanda.

Pensione casalinghe senza contributi: come si può versare al fondo Inps?

Dal 1° Gennaio 1997, per coloro che hanno responsabilità familiari e accudiscono i loro cari all’interno del nucleo familiare gratuitamente, hanno la possibilità di iscriversi al fondo casalinghe Inps, sia gli uomini e le donne con un’età compresa tra i 16 anni e 65 anni, iscritti all’assicurazione Inail.

Non hanno diritto:

  • i titolari di pensione,
  • coloro che svolgono un’attività lavorativa con contratto all’interno del nucleo familiare e fuori del nucleo familiare, per la quale è obbligatoria l’iscrizione alle diverse gestioni Inps,
  • i soggetti che superano il numero di settimane lavorative sufficienti per aver diritto alla pensione, anche con un contratto part-time.

Per incominciare a versare, bisogna iscriversi tramite le proprie credenziali Inps o tramite il patronato al servizio online: Iscrizione Fondo casalinghe.

Il versamento minimo è di 25,82 euro, con il quale verrà accreditato un mese di contribuzione. Quindi con 309,84 euro, si verserebbero 12 mesi di contributi Inps. Questi importi si pagano con un bollettino postale o MAV, inviati al domicilio del disoccupato o stampabili attraverso il servizio online: Fondo previdenza Casalinghe—>Stampa bollettino.

I contributi sono deducibili sia per il dichiarante e sia per il familiare fiscalmente a carico.

Vale la pena a versare al Fondo di casalinghe Inps?

Versando al Fondo casalinghe Inps, la disoccupata può ottenere una:

  • pensione di inabilità, con almeno 5 anni di contributi, a condizione della patologia accertata dall’Inps,
  • una pensione di vecchiaia, a partire dal 57° anno di età, a condizione che siano stati versati almeno 5 anni di contributi.

Nell’ultimo caso la pensione di vecchiaia è calcolata con il sistema contributivo (ossia in base ai contributi versati) e viene corrisposta solo se l’importo maturato della pensione risulta almeno pari all’ammontare dell’assegno sociale maggiorato del 20% (1,2 volte l’assegno sociale); quindi prima di versare inutilmente, bisogna verificare attentamente la propria posizione contributiva.

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