La Disoccupazione Naspi vale ai fini della pensione
La Disoccupazione Naspi vale ai fini della pensione

Articolo aggiornato il 7 Maggio 2024 da Stefano Mastrangelo

La Disoccupazione Naspi vale ai fini della pensione?

La disoccupazione Naspi è valida ai fini della pensione? Molti utenti stanno facendo i calcoli per andare in pensione e non sanno se contare o meno il periodo in cui hanno percepito l’indennità, da parte dell’Inps.

La nuova disoccupazione è stata introdotta dal Decreto legislativo 22 del 2015, assicurando ai lavoratori disoccupati, il pagamento dei contributi da parte dell’Inps, anche durante il periodo di inattività.

Vediamo insieme tutti i dettagli.

Cosa sono i contributi figurativi?

I contributi figurativi sono dei contributi pagati direttamente dall’Inps per determinati periodi come:

  • la disoccupazione Naspi,
  • il servizio militare,
  • il congedo di maternità e paternità ed il congedo parentale,
  • i permessi della 104/92,
  • le assenze per educare i figli o portatori di handicap,
  • assenze per malattia e per infortunio (limite massimo di 22 mesi),
  • le assenze per aspettativa sindacale o per cariche pubbliche.

La Naspi vale come contribuzione figurativa ed è utile ai fini della pensione, fino ad un massimo di 1,4 il massimale della Naspi (per l’anno 2019 è di 1.328,76 * 1,4 = 1860,26). Se l’importo delle retribuzioni medie mensili imponibili è superiore (in questo caso a 1860,26 euro), la contribuzione attribuita dall’Inps sarà inferiore.

Quindi per determinare il montante contributivo per il calcolo della futura pensione, dovrai sommare le retribuzioni imponibili contributive mensili, riportate su ogni singola busta paga e sull’estratto contributivo Inps, fino ad un massimo di 1860,26 per l’anno 2019.

La Disoccupazione Naspi vale ai fini della pensione?

Prima di tutto bisogna dire, che il calcolo della contribuzione figurativa della disoccupazione Naspi, è diverso ed ha un certo impatto sulla misura pensionistica, a seconda del calcolo della pensione: sistema retributivo o sistema contributivo (quest’ultimo per chi ha meno di 18 anni di contributi al 31 Dicembre 1995).

Inoltre bisogna fare un ulteriore distinzione dei periodi per il calcolo, quando il lavoratore ha percepito:

  • disoccupazione ordinaria, Aspi e mini-Aspi,
  • disoccupazione Naspi dal 1° Maggio 2015.

L’art. 2, comma 10, della legge 92 del 2012 prevede che i periodi di fruizione delle indennità di disoccupazione ASPI e Mini-Aspi, per la pensione di vecchiaia (raggiungimento della pensione a 67 anni e 20 anni di contributi per l’anno 2019), sono utili ai fini del:

  1. diritto della prestazione pensionistica, (per il conteggio dei contributi)
  2. della misura dei trattamenti pensionistici. (Per il calcolo dell’importo della pensione)

La contribuzione figurativa durante i periodi di disoccupazione ordinaria non agricola, Aspi e mini-aspi, vale ai fini del diritto e della misura della pensione anticipata, se il pensionato può far valere almeno 35 anni di contribuzione effettiva in costanza del rapporto di lavoro. (Circolare Inps n. 180 del 23/12/2014)

Come si calcola la contribuzione figurativa Naspi?

Per calcolare i contributi figurati della Naspi prima del 1° Gennaio 2012, devi effettuare due operazioni diverse:

  1. determinare la retribuzione media della pensione della Quota A e B, escludendo la retribuzione della disoccupazione.
  2. calcolare la retribuzione media pensionabile, inserendo le retribuzioni massime della Naspi di 1860,26 ( ad esempio per l’anno 2019) per i mesi percepiti in disoccupazione.

Se la pensione viene calcolata con il sistema retributivo (Quota A con almeno 5 anni di contribuzione e Quota B con almeno 10 anni di contributi al 31.12.1992), le retribuzioni della Naspi (punto 2 precedente) vengono neutralizzate (non sono validi i contributi della disoccupazione), se sono di importo inferiore alla retribuzione pensionabile. (punto 1 precedente).

Contributi figurativi Naspi dal 1° Gennaio 1996

Bisogna fare una distinzione per tutti coloro che hanno versato il primo contributo dopo il 31/12/1995. Ossia per queste categorie di lavoratori che calcoleranno la pensione con il sistema contributivo, tutti i contributi figurativi non sono validi:

  • per il raggiungimento del minimo contributivo di 20 anni anni di contribuzione, per la pensione anticipata contributiva (64 anni di età per il 2019),
  • per il diritto dei 5 anni di contribuzione, per raggiungere la pensione di vecchiaia a 71 anni.

Contributi figurativi Naspi dal 1° Gennaio 2012

Per le pensioni calcolate con il sistema contributivo, dal 1° Gennaio 2012, il lavoratore vedrà accreditarsi nel montante contributivo mensile, i contributi figurativi Naspi, calcolati in questo modo: 1860,26 per 33% = 613,88 (Per l’anno 2019). Anche per quei lavoratori con una retribuzione media superiore a 1,4 il massimale della disoccupazione Naspi. Quindi molto meno rispetto alla normativa precedente.

Per coloro che non hanno un’anzianità contributiva al 31 Dicembre 1992, non si possono accreditare più di 5 anni di contributi figurativi.

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