Legge 104 del 1992: permessi e diritti
legge 104 a chi spetta

Articolo aggiornato il 19 Gennaio 2023 da Stefano Mastrangelo

Legge 104: a chi spetta, agevolazioni e permessi

Legge 104: a chi spetta, agevolazioni e permessi
La legge 104 del 5 Febbraio 1992, conosciuta ai più come Legge 104/92, è una legga nata con l’intento di offrire completa assistenza, integrazione e pari diritti a tutte le persone portatori di handicap ed ai loro familiari.

Come fare la domanda della 104?

Per usufruire delle agevolazioni della legge 104, devi presentare tramite il medico curante, la richiesta di HANDICAP come indicato sull’attestato del certificato telematico, che nella maggior parte dei casi è associata alla domanda di invalidità civile. Una volta ottenuto il certificato, devi recarti ad un patronato zonale, che ti assisterà gratuitamente ed invierà la domanda per essere chiamato a visita medica presso la commissione medica invalidi civili.

Dopo aver svolto gli accertamenti sanitari Inps presso la commissione, entro 30 giorni, riceverai due o più verbali a seconda della richiesta del medico e del patronato. Ci sarà anche il verbale della 104, se ne hai fatto richiesta. Il verbale della 104 riporterà una delle seguenti diciture:

  • portatore di handicap ai sensi dell’art. 3, comma 1, legge del 5 febbraio 1992, n.104; (è persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione)
  • portatore di handicap ai sensi dell’art. 3, comma 2, legge del 5 febbraio 1992, n.104; (la persona handicappata ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e alla efficacia delle terapie riabilitative)
  • portatore di handicap ai sensi dell’art. 3, comma 3, legge del 5 febbraio 1992, n.104; (qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici).

Agevolazioni disabili 

Quali sono le agevolazioni per i disabili con la legge 104?
Sicuramente diverse sono le agevolazioni concesse ai disabili riconosciuti gravi dalla Commissione medica invalidi civili. L’ultima legge di bilancio ha introdotto la figura del caregiver, ossia la persona che assistente una persona disabile o anziana con un’età maggiore di 80 anni.

All’assistente familiare (caregiver), sarà garantito un contributo fino a 1900 euro all’anno, contributi previdenziali ed assistenziali ai fini pensionistici, nuove importi di detrazione fiscale e la possibilità di lavorare da casa o chiedere un orario ridotto per assistere il parente anziano o disabile.

Quali sono le agevolazioni 104 per i disabili?

Oggi le agevolazioni fiscali per i disabili sono:

  • detrazione fiscale del 19% sui costi del lavoro della badante sino ad un massimo di 2100 euro, per chi ha un reddito complessivo inferiore a 40.000 euro;
  • maggiori detrazioni sulla dichiarazione dei redditi sulle spese sanitarie per i disabili;
  • detrazioni per l’acquisto di apparecchiature informatiche, pari al 19%;
  • un ulteriore detrazione per figlio a carico disabile di 400 euro;
  • detrazione irpef sulla dichiarazione dei redditi del 19% per l’acquisto dell’autovettura sino ad un importo massimo del costo del veicolo pari ad euro: 18075,99;
  • esenzione dall’imposta di trascrizione al Pra per i passaggi di proprietà;
  • iva al 4% sull’acquisto di autoveicoli nuovi ed anche usati, utilizzati dalla persona disabile;
  • tutte le spese sostenute per l’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • permessi retribuiti della legge 104/1992 per lavoratore disabile in situazione di gravità e per l’assistenza ai familiari disabili in situazione di gravità;
  • assenza prolungata dal lavoro retribuito concesso ai lavoratori dipendenti che assistano familiari con disabilità in situazione di gravità ai sensi dell’art.3, comma 3, della legge 104/1992.

Legge 104: i permessi retribuiti

La legge 104 del 1992 concede dei permessi di lavoro, ai lavoratori disabili in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3 della legge 104/1992 ed ai lavoratori che assistono il coniuge, parte dell’unione civile, un convivente di fatto, parenti ed affini disabili, sempre, in situazione di gravità

Al lavoratore dipendente disabile in situazione di gravità spettano:

  • tre giorni di permesso mensile retribuiti, anche ripartiti in ore;
  • oppure permessi orari retribuiti rapportati all’orario giornaliero di lavoro, ripartiti in questo modo: 2 ore al giorno in caso di orario lavorativo pari o superiore a 6 ore, 1 ora al giorno in caso di orario lavorativo inferiore a 6 ore.

Legge 104 a chi spetta parenti
Al dipendente genitore, anche adottivi o affidatari, al coniuge, alla parte dell’unione civile, al convivente di fatto (art. 1, commi 36 e 37, legge 76/2016), ai parenti o agli affini entro il secondo grado, spettano:

  • 3 giorni di permesso mensili retribuiti;
  • prolungamento del congedo parentale con diritto per tutto il periodo ad un’indennità pari al 30% della retribuzione;
  • permessi orari retribuiti rapportati all’orario giornaliero di lavoro, ripartiti in questo modo: 2 ore al giorno in caso di orario lavorativo pari o superiore a 6 ore, 1 ora al giorno in caso di orario lavorativo inferiore a 6 ore.

Congedo straordinario per assistere familiari disabili in situazione di gravità

Il congedo straordinario è un periodo di assenza dal lavoro retribuito per un massimo di due anni, riconosciuto ai lavoratori dipendenti che assistano familiari con disabilità in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 104/1992, accertata dalla Commissione medica invalidi civili.

Nel caso di portatori di sindrome di Down la disabilità in situazione di gravità può essere accertata anche dal medico di base. Secondo la disciplina dell’Inps possono usufruire del congedo, i seguenti lavoratori dipendenti in ordine di priorità:

  • il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente della persona disabile in situazione di gravità;
  • il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità.
  • uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
  • uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità;
  • un parente/affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità.

E’ importante che i familiari da assistere,  non devono essere ricoverati a tempo pieno, con eccezione di alcuni casi.

Congedo straordinario: cosa spetta al lavoratore?

Al lavoratore dipendente spetta la retribuzione percepita nell’ultimo mese e non maturano le ferie, la tredicesima ed il trattamento di fine rapporto. E’ solo riconosciuta la contribuzione figurativa, valida ai fini del calcolo dell’anzianità assicurativa.

Tale indennità è anticipata, come la maternità, dal datore di lavoro e poi recuperata nel mese successivo, sottraendola alla contribuzione pagata con il modello F24. L’Inps paga direttamente il lavoratore disabile o l’assistente, nel caso di operai agricoli o dipendenti con contratti saltuari.

Sia per i permessi retributivi della 104 e sia per il congedo straordinario lnps, il cittadino può presentare la domanda direttamente con le credenziali Inps o con lo Spid, accedendo all’area Inps: Domande per Prestazioni a sostegno del reddito.

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