Licenziamento per giusta causa e disoccupazione Naspi
Licenziamento per giusta causa e disoccupazione Naspi

Articolo aggiornato il 16 Aprile 2024 da Stefano Mastrangelo

Se vengo licenziato per assenza ingiustificata ho diritto alla disoccupazione Naspi?

Il licenziamento per giusta causa, è un motivo valido per richiedere la disoccupazione Naspi? Secondo l’art. 7 della Legge 300 del 1970, dello Statuto dei lavoratori, tutti i datori di lavoro devono affiggere e rendere disponibile la consultazione del Codice disciplinare aziendale, dove sono indicate le sanzioni e le procedure di contestazione, come il licenziamento disciplinare, per più giorni di assenza ingiustificata di un lavoratore. 

Naspi e licenziamento per giusta causa, sono compatibili?

Cosa si intende per licenziamento per giusta causa?

Il lavoratore di ogni azienda, al momento dell’assunzione, ha tutti i diritti spettanti dal Contratto collettivo Nazionale di lavoro del settore di riferimento (ad esempio contratto Commercio), ma anche degli obblighi riepilogati dal codice civile:

  • obbedienza: rispettare le decisioni prese dal datore di lavoro o dal superiore, quando non sono in conflitto con la legge,
  • diligenza: svolgere le proprie mansioni, in base le direttive del datore di lavoro,
  • fedeltà: non causare danni all’azienda e non diffondere a terzi segreti aziendali.

Il licenziamento per giusta causa, avviene quando si verificano delle situazioni, che violano il rapporto di fiducia con il datore di lavoro. Il comportamento non lecito del lavoratore, deve essere valutato, in base a diversi aspetti e secondo le norme disciplinari aziendali. Il licenziamento per giusta causa può essere causato:

  • per abbandono del posto di lavoro (più assenze ingiustificate) in diversi giorni, che causano un danno organizzativo all’interno dell’azienda,
  • quando non si rispettano le norme, in caso di malattia (falsificazione certificati o assenza dal controllo medico per più volte),
  • nel caso in cui il dipendente in malattia lavora in un’altra azienda,
  • da violenze verbali e fisiche, nei confronti degli altri lavoratori o del datore di lavoro,
  • falsificazione del cartellino delle presenze,
  • furto di beni all’interno dell’azienda,
  • da comportamenti diffamatori assunti nei confronti dell’azienda o dei suoi prodotti finali.

Il licenziamento per giusta causa più utilizzato è quello disciplinare, per assenza ingiustificata, dai diversi giorni, dal luogo di lavoro.

Licenziamento per giusta causa e disoccupazione Naspi

Come per le dimissioni per giusta causa, il lavoratore che viene licenziamento per giusta causa, ha diritto alla disoccupazione Naspi, anche se si tratta di licenziamento disciplinare. In questo caso, dopo il licenziamento, l’ex prestatore di lavoro deve attendere più giorni per ricevere i pagamenti della disoccupazione.

Infatti l’indennità economica Naspi, decorre dal trentottesimo giorno successivo, se la domanda viene presentata entro 38 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro (ad esempio licenziamento per giusta causa 31 Luglio, domanda Naspi 10 Agosto, decorrenza dell’indennità economica Naspi il giorno 8 Settembre).

Mentre se la domanda di disoccupazione è stata presentata, a seguito di licenziamento per giusta causa, dopo il trentottesimo giorno successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, la Naspi decorre dal giorno successivo dell’inoltro della domanda. In tutti i casi l’invio telematico della Naspi online, deve essere fatto, entro entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Questo significa che i pagamenti della disoccupazione non partono subito, ma solo dopo 38 giorni dal licenziamento, mantenendo uguali i giorni di durata della Naspi. La lettera di licenziamento per giusta causa, deve essere inserita nella sezione allegati della domanda telematica Naspi.

Come farsi licenziare per avere la disoccupazione?

Molti lavoratori stanchi del solito lavoro, chiedono al datore di lavoro, di provvedere al licenziamento per ottenere l’indennità economica Naspi. Alcuni datori di lavoro sono disposti a farlo, mentre altri sono più scettici, perché non vogliono addebitarsi i costi del ticket del licenziamento e perché non sono intenzionati a recedere dal rapporto di lavoro. 

Ricordiamo che la legge italiana, oltre al licenziamento per giusta causa, prevede altre due forme di licenziamento per:

  • giustificato motivo oggettivo: legato alle esigenze oggettive dell’azienda, ossia per ragioni economiche ed organizzative, (causato ad esempio da una crisi economica dell’azienda, dalla chiusura o dalla riorganizzazione aziendale)
  • giustificato motivo soggettivo: causato da diversi inadempimenti del lavoratore durante il rapporto di lavoro (ad esempio per negligenza, per scarso rendimento, per mancato assolvimento delle direttive del datore di lavoro).

Licenziamento e disoccupazione: quando spetta la Naspi?

In entrambi i casi, il licenziamento per giustificato motivo oggettivo e soggettivo, da diritto al periodo di preavviso ed alla disoccupazione Naspi

Dopo il periodo di preavviso, il datore di lavoro procederà al licenziamento del prestatore di lavoro. Il lavoratore, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, provvederà a compilare online la domanda di disoccupazione Naspi, allegando la lettera di licenziamento. La motivazione che permette una istruttoria della domanda Naspi più semplice, è sicuramente il licenziamento per giustificato motivo oggettivo: 

  • per riduzione del personale, a causa di riduzione delle commesse,
  • per riorganizzazione aziendale, a causa di chiusura di un segmento aziendale.

In questo caso, a differenza del licenziamento per giusta causa, la disoccupazione parte (decorre):

  • dall’ottavo giorno successivo dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno,
  •  dal giorno successivo dalla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro e comunque la domanda Naspi deve essere inviata entro 68 giorni dal licenziamento.

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