Reddito di cittadinanza agevolazioni per chi assume
Reddito di cittadinanza agevolazioni per chi assume

Articolo aggiornato il 3 Novembre 2023 da Stefano Mastrangelo

Reddito di cittadinanza agevolazioni per chi assume: ecco gli incentivi per l’assunzione di beneficiari Rdc

L’art. 8 del D.L. 4/2019 convertito dalla legge n. 26/2019, ha introdotto degli incentivi economici per chi assume, a tempo indeterminato ed a tempo pieno, un fruitore del reddito di cittadinanza.
L’Inps con la Circolare n. 104 del 19 Luglio 2019, ha indicato ai datori di lavoro, le istruzioni operative per richiedere l’agevolazione prevista dal d.l. Reddito di cittadinanza. Analizziamo insieme come funzionano gli incentivi Rdc per le imprese.

Reddito di cittadinanza incentivi per le aziende: quanto spetta?

Il decreto legge n. 4/2019 prevede che, nel caso di assunzione a tempo pieno ed indeterminato (compreso gli apprendisti ed i contratti a scopo di somministrazione) dei fruitori del reddito di cittadinanza, le imprese hanno diritto all’esonero dei contributi assistenziali e previdenziali (ad esclusione dei premi dovuti per gli infortuni sul lavoro) per un importo massimo di 780 euro mensili.

La durata dipende, dal periodo spettante del beneficio al lavoratore, al momento dell’assunzione ed in particolare:

  • dalla differenza tra 18 mensilità totali spettanti e quelli già goduti dal beneficiario del reddito di cittadinanza, sino alla data dell’assunzione, con un minimo di 5 mensilità.

L’impresa per ricevere l’incentivo economico, deve essere in regola:

  1. con il Durc (Documento unico di regolarità contributiva Inps, Inail, Casse edili)
  2. deve rispettare le norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro,
  3. deve rispettare le norme previste dall’art. 1, comma 1175 della legge 296/2006 (rispetto dei contratti collettivi di lavoro),
  4. con le regole comunitarie (regime “aiuti de minimis” non superiori a 200.000 euro in tre esercizi finanziari),
  5. il datore di lavoro deve realizzare un incremento occupazionale netto dei lavoratori assunti a tempo indeterminato.

Il datore di lavoro potrebbe stipulare un patto formativo con il centro per l’impiego, per la riqualificazione e la formazione del lavoratore assunto (in questo caso l’esonero contributo è ripartito al 50% con l’Ente formativo accreditato convenzionato con il CPI).

Reddito di cittadinanza bonus per chi assume: a chi spetta?

Il bonus assunzione del reddito di cittadinanza spetta:

  1. ai datori di lavoro privati, operanti anche nel settore agricolo,
  2. ai datori di lavoro imprenditori, previsti dall’articolo 2082 del codice civile,
  3. anche ai datori di lavoro non imprenditori, come le associazioni e gli studi professionali,
  4. agli Enti pubblici economici,
  5. agli Istituti autonomi delle case popolari,
  6. ai consorzi di bonifica ed industriali,
  7. agli enti morali,
  8. agli enti ecclesiastici.

Sono escluse le amministrazioni pubbliche dello Stato, gli enti locali, le Università, gli enti del SSN, le Camere di commercio, l’ARAN e le Asl.

Le imprese devono comunicare antecedentemente, le disponibilità dei posti vacanti, nella piattaforma digitale dell’ANPAL dedicata al Reddito di cittadinanza.

Rapporto di lavoro incentivo economico Reddito di cittadinanza

Per ricevere l’agevolazione economica riconosciuta dalla misura Reddito di cittadinanza, il contratto di lavoro deve essere a tempo indeterminato ed a tempo pieno. L’incentivo è riconosciuto anche quando si trasforma l’orario di lavoro, da tempo pieno a parziale, nel caso in cui sia richiesto dal lavoratore per valide motivazioni (ad esempio gravi patologie). L’esonero contributo non trova applicazione per i contratti:

  • di lavoro intermittente,
  • con la qualifica dirigenziale,
  • di prestazioni di lavoro occasionali,
  • di lavoro domestico colf e badanti

Il D.L 4/2019, all’articolo 8 comma 1 e 2, prevede che, nel caso di licenziamento del fruitore del Rdc nei 36 mesi successivi all’assunzione, il datore di lavoro deve restituire l’incentivo economico percepito.
Non è dovuta la restituzione solo per il licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo. Al contrario il datore di lavoro dovrà restituire l’agevolazione percepita in caso:

  • di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo dichiarato illegittimo,
  • recesso del contratto di apprendistato da parte del datore di lavoro, al termine del periodo obbligatorio di formazione,
  • recesso del contratto del datore di lavoro, durante il periodo di prova,
  • dimissioni del lavoratore per giusta causa, per colpa del datore di lavoro.

Per usufruire di tale agevolazione, l’impresa dovrà presentare un’istanza online sul sito Inps, nella sezione Portale Agevolazioni. In seguito l’Inps calcolerà l’importo massimo spettante dell’esonero contributivo e la sua durata.

Per approfondimenti sull’incentivo assunzione fruitori Rdc: Circolare n. 104 del 19/07/2019.

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