A chi spetta il trattamento integrativo 2023 in busta paga?
Trattamento integrativo sulla busta paga 2023

Articolo aggiornato il 5 Gennaio 2023 da Stefano Mastrangelo

Il Trattamento integrativo 2023 in Busta Paga

Trattamento integrativo 2023 cos’è e come richiederlo? Chi può ricevere il Bonus di 1200 euro annuali in Busta Paga?
Il trattamento integrativo dei redditi per lavoro dipendente e assimilati, non è altro che l’ex Bonus Renzi, con un importo maggiorato che può arrivare sino ai 1200 euro in Busta Paga per un lavoratore dipendente che lavorerà l’intero anno 2023.

Chi può ricevere nel 2023 il trattamento integrativo come previsto dal dl 3/2020?

A chi spetta il trattamento integrativo 2023?

Il Decreto legge 3/2020 convertito con legge numero 21 del 2 Aprile 2020, riconosce un nuovo bonus IRPEF per dodici mensilità nel 2023, andando a sostituire, per il secondo anno consecutivo, il vecchio Bonus Renzi da 80 euro.

La nuova legge finanziaria 2023, non ha modificato nulla in merito al trattamento integrativo. Questo sarà riconosciuto anche per l’anno 2023, solo a chi rispetta determinati limiti di reddito, inferiori a 15.000 euro.

Quali lavoratori hanno diritto al trattamento integrativo 2023? Il Bonus da 100 euro mensili, può essere erogato:

  • ai lavoratori dipendenti pubblici e privati,
  • ai lavoratori in cassa integrazione,
  • ai lavoratori percettori dell’Ape Sociale,
  • ai sacerdoti,
  • ai soci delle cooperative,
  • ai lavoratori socialmente utili,
  • ai co.co.co.,
  • ai titolari di stage, borse di studio o formazione professionale.

Tali categorie di lavoratori, per ottenere il bonus irpef da 100 euro mensili, dovranno avere un reddito presunto annuale-2023 che potrà variare da un minimo di 8150 euro a 15.000 euro, per 365 giorni di detrazione fiscale. Spetterà anche ad alcune categorie che superano l’importo di imponibile fiscale di 15.000 euro e sino a 28.000 euro.

Mentre, tutti gli altri contribuenti, che percepiranno un reddito tra 15.001 euro e 28.000 euro, avranno diritto al Bonus trattamento integrativo, solo se la somma delle seguenti detrazioni (di seguito indicate) siano di ammontare superiore all’imposta lorda:

  1. detrazioni per lavoro dipendente,
  2. detrazioni per i carichi di famiglia,
  3. le detrazioni per gli interessi passivi su mutui relativi a terreni ed abitazione principale acquisiti entro il 31 dicembre 2021;
  4. le detrazioni per le spese di ritrutturazione e riqualificazione energetica sostenute fino al 31 dicembre 2022.

Qui riportiamo un esempio di visualizzazione e pagamento del trattamento integrativo in Busta Paga: notare la voce Tratt.Int.Redd. D.L.3/2020, con importo pari a 100 euro.

Aumento 100 euro sulla busta paga di Luglio
Aumento 100 euro sulla busta paga di Luglio

In questo esempio, l’importo del credito irpef è pari a 101,09. Ossia 1200/365 = 3,28 euro per i giorni di detrazioni indicati in busta paga.

Trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente e assimilati: quando pagano?

Per ricevere il Bonus 100 euro, il beneficiario non deve presentare nessuna domanda.

E’ il Consulente del lavoro o la tesoreria NoiPa, a determinare il reddito presunto per l’anno 2023 ed il calcolo mensile del trattamento integrativo.
Chi vuole e sopratutto chi non rispetta i limiti di reddito previsto (di tutti i redditi che saranno percepiti nell’anno) può rinunciare temporaneamente al trattamento integrativo, comunicandolo al datore di lavoro, all’amministrazione o all’Inps, con il modello di detrazione fiscale.

Ai lavoratori dipendenti pubblici e privati, aventi diritto, viene corrisposto un Bonus irpef nelle buste paga del 2023 o nella busta paga di dicembre, a conguaglio.

Importante: specifichiamo come sempre che, il trattamento integrativo 2023 da 100 euro mensile, non è assolutamente un costo per il datore di lavoro, non fa reddito per il lavoratore e può essere recuperato sulla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo (2024 nel caso del nostro esempio).

Ricordiamo, per concludere, che il trattamento integrativo 2023, come da dl 3/2020, spetta anche ai disoccupati percettori di Naspi INPS.
Anche in questo caso, il disoccupato non dovrà presentare domanda, ma sarà l’Inps a verificare i requisiti per l’eventuale accredito del Bonus Irpef.

Per coloro che non percepiscono il trattamento integrativo sulla busta paga, sulla Naspi o sulla disoccupazione agricola, durante l’anno, possono sempre recuperarlo (se rispettano i limiti di reddito), sulla dichiarazione dei redditi 730 o ex modello Unico dell’anno successivo.

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4 Commenti

  1. Salve se nella mia busta paga nella voce descrizione voce c’è scritto trattamento integrativo rateizzato e nella voce dati statistici c’è l’importo in euro mi spettano?

    • Se lei non supera 15.000 euro di reddito nell’anno 2024, con un reddito minimo di 8500 euro ne ha diritto. Controlli se nelle spettanze c’è un importo di 100 euro circa.

  2. Salve vorrei sapere sè mi spetta il trattamento integrativo,ho un reddito da lavoro ché non supera i 15000 in più una pensione io.Volevo sapere la pensione vale come reddito per il trattamento integrativo? O vale solo il reddito da lavoro? Grazie mille anticipatamente

    • Di regola il trattamento integrativo viene pagato solo sul reddito di lavoro dipendente. Però attenzione, la sua situazione è particolare. Si faccia assistere da un patronato o da un caf. Cordiali saluti

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