A chi spetta il trattamento integrativo nel 2023?
Trattamento integrativo 2023 su Naspi

Articolo aggiornato il 7 Giugno 2023 da Stefano Mastrangelo

Che cos’è il trattamento integrativo sulla Naspi 2023?

Trattamento integrativo 2023 su Naspi: a chi spetta? I disoccupati in Naspi e Dis-coll, potranno ricevere, anche nel 2023, il Trattamento integrativo da 100,00 euro, ex Bonus Renzi, previsto dal decreto legge numero 3 del 2020.

Il Governo Meloni, non ha previsto alcuna modifica per questa misura, anche se da Gennaio 2022, il vecchio Governo, aveva previsto una riduzione dei limiti di reddito, per riceverlo sia sulla busta paga e sia sull’indennità Inps.

I cittadini disoccupati ed i percettori della disoccupazione Inps, riceveranno anche nel 2023, (in caso di requisiti soddisfatti), il trattamento integrativo di 1200 euro.

Trattamento integrativo Legge 21/2020: a chi spetta?

Chi ha diritto al Trattamento integrativo da 100 euro mensili? L’Inps elenca tutti i beneficiari, percettori:

  • dell’indennità di disoccupazione NASpI;
  • delll’indennità di disoccupazione DIS-COLL;
  • dei trattamenti di disoccupazione agricola (Disoccupazione agricola);
  • degli assegni integrativi di misura della NASpI previsti da alcuni Fondi di Solidarietà;
  • dell’assegno integrativo della durata della NASpI e della mobilità ordinaria previsto dal Fondo del Trasporto Aereo;
  • dell’assegno emergenziale previsto dal Fondo del Credito e dal Fondo del Credito Cooperativo;
  • dei crediti da lavoro di cui agli articoli 1 e 2 del D.lgs n. 80/1992 (c.d. ultime tre mensilità) pagati a carico del Fondo di Garanzia;
  • ai percettori dell’indennità di maternità per congedo obbligatorio;
  • del congedo obbligatorio del padre;
  • dell’assegno per le attività socialmente utili;
  • dell’indennità di tirocinio,
  • della malattia;
  • delle indennità per inabilità temporanea assoluta dei lavoratori assicurati ex IPSEMA;
  • dell’assegno di ricollocazione per i titolari di CIGS (cosiddetto “bonus Rioccupazione”),
  • dell’Ape sociale.

Oltre queste requisiti, bisogna attentamente verificare i redditi presunti, agli inizi di ogni anno, per poi evitare la restituzione di questo bonus, in sede di dichiarazione dei redditi.

A chi non spetta il trattamento integrativo sulla Naspi nel 2023?

Non hanno diritto al trattamento integrativo di 1200 euro annuali, i contribuenti che percepiscono le seguenti prestazioni, alcune soggette a tassazione separata:

  • il TFR Fondo di garanzia di cui all’articolo 2 della legge n. 297/1982;
  • il TFR esattoriali di cui alla legge n. 377/1958;
  • i pagamenti arretrati delle prestazioni di cui al paragrafo 5.1 se rientrano nel regime fiscale di cui all’articolo 17 del TUIR.
  • la Naspi anticipata per lavoro autonomo,  
  • le indennità di maternità per le lavoratrici autonome (artigiane e commercianti, imprenditrici agricole professionali, coltivatrici dirette, colone, mezzadre);
  • le indennità di maternità e indennità di malattia per gli assicurati iscritti alla Gestione separata, in qualità di liberi professionisti e titolari di partite IVA,
  • i pensionati.

Non hanno diritto al bonus Inps 2023 di 100 euro mensili, anche le prestazioni esenti da imposte irpef:

  • il Reddito di cittadinanza;
  • l’assegno unico ed universale;
  • l’assegno di maternità per lavori atipici e discontinui (il c.d. assegno di maternità dello Stato);
  • l’anticipazione del 40% dei trattamenti di integrazione salariale di cui all’articolo 22-quater del D.L. n. 18/2020;
  • l’assegno di maternità concesso dai Comuni;
  • il bonus asilo nido Inps.

Calcolo Trattamento Integrativo su Naspi 2023

Per ricevere il nuovo Bonus da 100 euro, il percettore della Naspi non deve presentare alcuna domanda. Sarà l’Inps a calcolare il reddito presunto, agli inizi di ogni anno, in base alle sole prestazioni erogate dall’Istituto previdenziale (naspi e dis-coll).
In caso di rispetto dei requisiti, l’INPS dovrebbe pagare i tanto attesi 100 euro, mensilmente, dopo aver effettuato i nuovi calcoli anche nel 2023.

Questo spiega perché, anche nel 2023, probabilmente a Gennaio non vi sarà alcun pagamento e gli accrediti Inps, potranno partire dal mese di Febbraio 2023.

Ricordiamo che il trattamento integrativo dovrebbe corrispondere sino ad un massimo di 1.200 euro annui (per un periodo indennizzato di 365 giorni), per i cittadini in Disoccupazione Naspi ed aventi diritto, in base ai calcoli effettuati dall’Inps

Conguaglio Trattamento integrativo Naspi 2023

Tra fine ed inizio anno, l’Inps effettua dei calcoli di conguaglio, per verificare l’importo esatto della prestazione erogata per il Trattamento integrativo durante tutto l’anno appena concluso (per il 2023, i calcoli vengono effettuati tra Dicembre 2023 e Gennaio ’24).

Attenzione! In sede di dichiarazione dei redditi si può restituire l’ex bonus Renzi di 1200 euro annuali, se tutti i redditi dichiarati sono inferiori a 8.150 euro o superiori, nella maggior parte dei casi, a 15.000 euro, per una Naspi percepita per 365 giorni. Se i giorni indennizzati, sono inferiori, i limiti di reddito bisogna proporzianarli ai giorni di detrazione indicati sul Cu (certificazione unica).

Per questo è possibile anche rinunciare temporaneamente al trattamento integrativo Inps 2023, per recuperarlo eventualmente nella futura dichiarazione fiscale 730 e/o Unico 2024.

Questo vale sia per i disoccupati in Naspi ed in Dis-coll e sia per coloro che percepiranno la disoccupazione agricola 2023.

Riferimento Normativo: Circolare numero 96 del 21/08/2020

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2 Commenti

    • Di regola l’Inps non dovrebbe erogarlo. Al massimo, se ha diritto, lo recupererà nella dichiarazione dei redditi di quest’anno o dell’anno prossimo.

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