100 euro bonus busta paga 2022 ex-Renzi
Trattamento integrativo busta paga 2022

Articolo aggiornato il 27 Dicembre 2021 da Nicola Di Masi

Il Trattamento integrativo 2022 in Busta Paga

Che cos’è il trattamento integrativo 2022? Chi può ricevere il Bonus da 100 euro mensili in Busta Paga?
Il trattamento integrativo dei redditi per lavoro dipendente e assimilati, non è altro che l’ex Bonus Renzi, con un importo che può arrivare sino ai 1200€ in Busta Paga per l’anno 2022.

Chi può ricevere nel 2022 il trattamento integrativo come previsto dal dl 3/2020?

A chi spetta il trattamento integrativo 2022?

Il DL 3/2020 convertito con legge numero 21 del 2 Aprile 2020, riconosce un nuovo bonus IRPEF per dodici mensilità nel 2022, andando a sostituire, per il secondo anno consecutivo, il vecchio Bonus Renzi da 80 euro.

La nuova legge finanziaria 2022, garantirà il trattamento integrativo, anche per l’anno 2022, solo a chi rispetta determinati limiti di reddito ed eliminerà l’ulteriore detrazione fiscale, prevista per i redditi superiori a 28.000 euro.

Quali lavoratori hanno diritto al trattamento integrativo 2022? Il Bonus da 100 euro mensili, può essere erogato:

  • ai lavoratori dipendenti pubblici e privati,
  • ai lavoratori in cassa integrazione,
  • ai lavoratori percettori dell’Ape Sociale,
  • ai sacerdoti,
  • ai soci delle cooperative,
  • ai lavoratori socialmente utili,
  • ai co.co.co.,
  • ai titolari di stage, borse di studio o formazione professionale.

Tali categorie di lavoratori, per ottenere il bonus irpef da 100 euro mensili, dovranno avere un reddito presunto annuale-2022 che potrà variare da un minimo di 8150 euro a 15.000 euro, per 365 giorni di detrazione fiscale. Spetterà anche ad alcune categorie che superano l’importo di imponibile fiscale di 15.000 euro e sino a 28.000 euro.

Il Bonus irpef da 100 euro è entrato in vigore dal mese di Luglio del 2020 per circa 16 milioni di lavoratori.

Qui riportiamo un esempio di visualizzazione e pagamento del trattamento integrativo in Busta Paga: notare la voce Tratt.Int.Redd. D.L.3/2020, con importo pari a 100 euro.

Aumento 100 euro sulla busta paga di Luglio 2020
Aumento 100 euro sulla busta paga di Luglio 2020

In questo esempio, l’importo del credito irpef è pari a 101,09. Ossia 1200/365 = 3,28 euro per i giorni di detrazioni indicati in busta paga.

Riforma Cuneo Fiscale e Trattamento Integrativo 2022

La riforma del cuneo fiscale 2020, prevede un ulteriore detrazione fiscale (che sarà eliminata nel 2022 con l’introduzione delle nuove aliquote irpef), anche per i lavoratori con un reddito al di sopra dei 28.000 euro annui, andando di fatto anche ad ampliare la platea dei beneficiari per il trattamento integrativo, dando:

  1. 80 euro al mese, aumentati dal prodotto tra 240 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 35.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro, se la somma del reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 35.000 euro;
  2. una detrazione fiscale di 80 euro mensili, se il reddito complessivo è superiore a 35.000 euro e sino a 40.000 euro; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 5.000 euro.

Trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente e assimilati: quando pagano?

Per ricevere il Bonus 100€ oppure l’ulteriore detrazione in busta paga, il beneficiario non deve presentare nessuna domanda.

E’ il Consulente del lavoro o la tesoreria NoiPa, a determinare il reddito presunto per l’anno 2022 ed il calcolo mensile del trattamento integrativo o dell’ulteriore detrazione fiscale.
Chi vuole può rinunciare temporaneamente al trattamento integrativo, comunicandolo al datore di lavoro, all’amministrazione o all’Inps, con il modello di detrazione fiscale.

Ai lavoratori dipendenti pubblici e privati, aventi diritto, viene corrisposto un Bonus irpef nelle buste paga del 2022 o nella busta paga di dicembre, a conguaglio.

Importante: specifichiamo come sempre che, il trattamento integrativo 2022 da 100 euro, non è assolutamente un costo per il datore di lavoro, non fa reddito per il lavoratore e può essere recuperato sulla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo (2023 nel caso del nostro esempio).

Ricordiamo, per concludere, che il trattamento integrativo 2022, come da dl 3/2020, spetta anche ai disoccupati percettori di Naspi INPS.
Anche in questo caso, il disoccupato non dovrà presentare domanda, ma sarà l’Inps a verificare i requisiti per l’eventuale accredito del Bonus Irpef.

Per coloro che non percepiscono il trattamento integrativo sulla busta paga, sulla Naspi o sulla disoccupazione agricola, durante l’anno, possono sempre recuperarlo (se rispettano i limiti di reddito), sulla dichiarazione dei redditi 730 o ex modello Unico dell’anno successivo.

Consulenza online di insindacabili.it
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