Superbonus 110% unifamiliare proroga al 2023?
Come funziona il Superbonus 110 per cento nel 2022

Articolo aggiornato il 12 Maggio 2022 da Nicola Di Masi

Superbonus 110% unifamiliari con proroga al 2023?

Come funziona il Superbonus 110 per cento nel 2022? Il superbonus 110% è una detrazione fiscale in vigore da Luglio 2020, per aver sostenuto delle spese, in determinati interventi di miglioramento energetico.

Ad oggi è ancora possibile ottenere, in aggiunta al Superbonus, la detrazione fiscale per:

  1. interventi di recupero del patrimonio edilizio pari al 50%,
  2. la riqualificazione energetica degli edifici, il cosiddetto Ecobonus,
  3. la riduzione del rischio sismico: il cosiddetto Sismabonus.

Cosa si può ristrutturare con il Superbonus casa 110%?

La detrazione fiscale superbonus 110%, è riconosciuta dallo Stato ai contribuenti con redditi imponibili, per garantire il miglioramento di almento due classi energetiche dell’immobile (dimostrabile con l’attestato di prestazione energetica prima dell’inizio dei lavori e dopo la fine) ed in particolare per:

  1. interventi di riqualificazione energetica,
  2. interventi di isolamento termico,
  3. lavori su singole unità o parti comuni dell’immobile, per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali esistenti,
  4. di restauro e di risanamento conservativo,
  5. installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici,
  6. spese funzionali all’esecuzione dell’intervento, come le spese di progettazione, del visto di conformità, iva, imposta di bollo e spese professionali. (ad esclusione del compenso dell’amministratore del condominio),
  7. Interventi antisismici.

Possono usufruirne della detrazione fiscale del 110%,

  1. i proprietari e nudi proprietari degli immobili,
  2. i titolari di un diritto reale di godimento, come l’usufrutto, l’uso, l’abitazione e la superficie,
  3. i locatari ed i comodatari,
  4. i familiari conviventi con il possessore dell’immobile, quando le fatture sono a lui intestate,
  5. al convivente more uxorio del proprietario dell’immobile.

Il Bonus può essere usufruito per gli interventi su due unità immobiliari (oltre i lavori di condominio) e gli stessi, non devono rientrare nelle categorie delle abitazioni di lusso (A/1 – A/8 – A/9).

Il pagamento delle fatture deve avvenire esclusivamente con bonifico bancario o postale della persona intestataria delle fatture.

Superbonus 110% proroga al 2023?

In particolare, la detrazione è riconosciuta nella misura del 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022, con scadenze diverse.

Sino al 31 Dicembre 2023, è possibile ottenere il superbonus per i lavori del condominio. Mentre, dal 2024, l’agevolazione fiscale scende a 70% e nel 2025 al 65%, sempre per gli interventi sui parti comuni dei condomini.

Ricordiamo che per questi interventi è possibile optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, sino al 2024.

Per le spese sostenute nell’anno 2021, la comunicazione di opzione dell’Agenzia delle Entrate della cessione del credito, è scaduta il 29 Aprile 2022.

Superbonus 110% come funziona?

Il Superbonus è la detrazione fiscale del 110%, sino al 31 dicembre 2022, per gli interventi effettuati da persone fisiche sulle villette e sugli edifici unifamiliari, solo se al 30 settembre 2022, siano stati effettuati almeno il 30% dei lavori previsti.

Il Superbonus può essere fruito da privati cittadini, condominii, imprese individuali, società di persone e società di capitali. La detrazione è un’agevolazione fiscale che consente di detrarre dall’Irpef le spese sostenute per gli interventi di efficientamento energetico, di restauro e di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia e di installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

La detrazione può essere ceduta ad altri soggetti (privati, banche, imprese di costruzione, ecc.) oppure convertita in sconto sul corrispettivo dovuto dal contraente.

Per richiedere il Superbonus è necessario presentare la dichiarazione dei redditi. Ad esempio per gli anni 2020 e 2021, il costo sostenuto dal contribuente è suddiviso in 5 rate annuali. Se la spesa nel 2021 è stata di 10.000 euro, ad esempio, nella dichiarazione dei redditi 2022, sarà indicato l’importo di 11000 (110%) suddiviso in 5 rate.

Quindi nella dichiarazione del 2022, il richiedente recuperà come rimborso, l’importo pari a 2.200 euro.

Per le spese sostenute nel 2022 (considerando la data di pagamento del bonifico parlante postale o bancario), l’importo scaricabile sarà suddiviso in 4 rate.

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