Rdc e Pdc cosa succederà a Febbraio 2023?
Reddito di Cittadinanza 2023 taglio e nuovi importi

Articolo aggiornato il 9 Febbraio 2023 da Nicola Di Masi

Rdc Febbraio 2023 nuovi importi

Reddito e Pensione di cittadinanza taglio e nuovi importi da Febbraio 2023? Cosa succederà nel mese di Febbraio 2023 ai percettori del Reddito e pensione di cittadinanza? Quali saranno i nuovi importi delle ricariche di Febbraio 2023?

Dallo scorso anno, precisamente da Gennaio 2022, tutti i pensionati che percepiscono una pensione con l’incremento al milione e/o con le maggiorazioni sociali, hanno ricevuto una ricarica di Febbraio, decuratata da queste maggiorazioni.

Infatti, nel messaggio numero 548 del 3 Febbraio 2022, l’Inps ha comunicato che per calcolare l’esatto importo del reddito e pensione di cittadinanza, verranno presi in considerazione tutti i trattamenti esenti di natura assistenziale, attualmente inclusi nella determinazione del reddito familiare, con la sola eccezione dei trattamenti per i quali non è prevista la prova dei mezzi.

Quindi cosa dovranno aspettarsi i percettori del Reddito e Pensione di cittadinanza a Febbraio 2023?

Chi non riceverà la ricarica RDC di Febbraio 2023?

I titolari del reddito e pensione di cittadinanza, per rinnovare il sussidio economico, sono obbligati ad aggiornare il modello Isee 2023.

Quindi il reddito di cittadinanza si potrebbe ricevere in ritardo, per non aver rinnovato entro il 31 Gennaio 2023 il modello Isee. Al contrario, purtroppo, molti percettori non lo riceveranno, in quanto non rispetteranno i requisiti economici richiesti.

Al reddito del nucleo familiare si sommano i seguenti trattamenti Inps che si andranno a percepire dal nucleo familiare nell’anno in corso:

  • Carta acquisti ordinaria,
  • assegno di maternità dei Comuni,
  • Assegno per il nucleo familiare dei Comuni,
  • Pensione sociale ed assegno sociale,
  • prestazioni degli enti,
  • maggiorazioni dell’assegno sociale,
  • maggiorazione dell’aumento della pensione sociale,
  • maggiorazione sociale, (per i possessori di invalidità civile al 100%)
  • importo aggiuntivo previsto per le pensioni integrate al trattamento minimo,
  • quattordicesima mensilità.

Perché il Reddito di cittadinanza è decaduto a Febbraio 2023?

Il reddito di cittadinanza di Febbraio 2023 potrebbe decadere a causa del superamento dei valori economici di uno dei seguenti elementi:

  1. valore Isee 2023 superiore a 9.360 euro, (decurtando gli importi dei trattamenti erogati Inps nel 2021 del reddito e pensione di cittadinanza)
  2. reddito familiare dell’anno 2021 (da verificare sul modello 730 o sul Cu e non sull’attestazione Isee) superiore ai limiti previsti dal decreto legge n. 4/2019, in base al numero dei componenti familiari, (scala di equivalenza)
  3. valore superiore del patrimonio mobiliare o del patrimonio immobiliare, risultante sull’attestazione Isee 2023,
  4. discordanza del modello Isee 2023 e mancato aggiornamento entro due mesi dalla variazione, ad esempio, di un componente familiare. (diversa da nascita o decesso di un componente)

In questo caso, sul servizio online dell’Inps, nella lavorazione del mese di Febbraio 2023, risulterà un pollice, verso il basso, di colore rosso, nella sezione requisiti economici. Cliccando nel quadratino, risulterà la dicitura: Esito sopra la soglia.

In questo ultimo caso è importante verificare le condizioni per inviare immediatamente un modello Isee corrente 2023, in riferimento ai redditi ed al Rdc, Pdc, percepito negli ultimi 2 o 12 mesi.

In seguito è opportuno verificare, se dopo la presentazione dell’Isee corrente, bisogna ripresentare una nuova domanda. (ad esempio se è decaduto)

Reddito di cittadinanza aumento a febbraio 2023?

Il reddito di cittadinanza aumento a Febbraio 2023? L’importo della ricarica Rdc e Pdc potrebbe aumentare o diminuire, solo se sono variati i redditi 2021, di tutti i componenti familiari, rispetto all’anno 2020.

I redditi non sono indicati sull’attestazione Isee, ma nel quadro FC8 della dichiarazione sostitutiva unica Isee 2023, oppure sulla dichiarazione dei redditi di ogni componente familiare: 730/2022, Unico 2022 oppure sul Cu 2022. L’importo potrebbe variare anche quando si è comunicato un reddito in corso, con il modello Rdc com o non si è speso tutto l’importo della ricarica nel mese successivo al pagamento.

Perché l’importo del Reddito di cittadinanza di Febbraio 2023 è più basso 

Quando cambia l’importo del reddito di cittadinanza? I beneficiari del Reddito e Pensione di cittadinanza nel mese di Febbraio 2023, potrebbero avere delle sorprese. Infatti i percettori Rdc e Pdc potrebbero perdere il beneficio economico, per il superamento dei requisiti economici previsti dal decreto legge n. 4/2019. In questo caso il reddito di cittadinanza risulterà decaduto.

Invece per controllare il calcolo del reddito di cittadinanza 2023, in base ai nuovi redditi dell’anno 2021 ed alla scala di equivalenza rdc, bisogna fare tre passaggi. Nel servizio online Inps: Reddito di cittadinanza e Pensione di cittadinanza, nella schermata dove è possibile visualizzare l’importo, bisogna cliccare su requisiti economici Rdc e Pdc.

All’interno del riquadro visualizzeremo:

  1. il valore Isee come da dichiarazione sostitutiva unica ISEE,
  2. il reddito familiare come da Dsu, la somma dei redditi indicati nel quadro FC8 della dichiarazione sostitutiva unica,
  3. Isee Rdc ricalcolato al netto dei trattamenti assistenziali rapportati a Se,
  4. il reddito familiare indicato sulla dichiarazione dei redditi 2022,
  5. il valore ai fine Isee del patrimonio mobiliare ed immobiliare indicato sull’attestazione.

Quindi ogni beneficiario del reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza, deve controllare gli importi ricevuti. Nel caso di domanda decaduta, bisogna verificare il reddito del 2021 e quello attuale dei componenti familiari, perché se variato, è opportuno fare nuova domanda con il modello Isee corrente.

Per chi ha presentato il modello Rdc com, il ricalcolo dell’importo del Reddito di cittadinanza, avverrà dopo 60 giorni dalla comunicazione Inps.

Riferimenti normativi: Circolare dell’Inps n. 43 del 20 Marzo 2019, Circolare n. 10 del 5 Luglio 2019.

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