Naspi e novità del Governo Meloni
Diritto alla Naspi e abbandono del posto di lavoro

Articolo aggiornato il 22 Novembre 2023 da Stefano Mastrangelo

Assenza ingiustificata protratta, si ha diritto alla Naspi?

Spetta la Naspi in caso di assenza ingiustificata? – Il recente disegno di legge proposto dal Governo Meloni ha introdotto un nuovo parametro determinante per l’accesso alla Naspi in caso di abbandono del posto di lavoro.

Questo nuovo sviluppo legislativo pone un limite netto: se un lavoratore lascia il suo impiego senza giustificazione e rimane assente per più di 5 giorni, perde il diritto alla Naspi. In questa situazione, la Naspi non è più una possibilità e il legame lavorativo viene considerato risolto per dimissioni, indicando la volontà del lavoratore di interrompere il rapporto di lavoro.

In questo articolo, esamineremo nel dettaglio le implicazioni di questo nuovo disegno di legge per i lavoratori che decidono di abbandonare il proprio posto di lavoro.

Cosa può fare il datore di lavoro in caso di assenza del lavoratore?

La nuova normativa del Governo Meloni mira a contrastare chi, definendoli “furbetti”, si assenta dal lavoro per diversi giorni solo per essere successivamente licenziato e beneficiare della Naspi. Questo mette il datore di lavoro di fronte a ulteriori complicazioni nel procedimento di licenziamento per giusta causa, comportando perdita di tempo, gravi conseguenze sul settore produttivo e il pagamento del ticket di licenziamento.

Attualmente, il datore di lavoro, nonostante alcune sentenze a suo favore, può solamente contestare disciplinarmente l’abbandono del posto di lavoro. Questo implica dichiarare l’assenza come ingiustificata e procedere con il licenziamento solo dopo aver rispettato i tempi di contestazione.

Cambiamento normativo Governo Meloni

La principale innovazione del disegno di legge riguarda le assenze ingiustificate protratte oltre i termini previsti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) o, in mancanza di tali termini, in caso di assenza superiore a 5 giorni. In queste circostanze, il rapporto di lavoro viene considerato risolto per dimissioni del lavoratore, impedendogli di beneficiare della disoccupazione Naspi.

Per tutti gli approfondimenti sulla disoccupazione Naspi, leggi i nostri articoli su insindacabili.it:

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