Da quando si potrĂ  richiedere l'Assegno di Inclusione?
Da quando si potrĂ  richiedere l'Assegno di Inclusione?

Articolo aggiornato il 17 Novembre 2023 da Stefano Mastrangelo

Da quando parte la nuova misura Assegno di inclusione?

Quando si potrĂ  ricevere l’Assegno di Inclusione? Da quando i beneficiari del reddito e pensione di cittadinanza potranno fare domanda all’Inps per ricevere la nuova misura Assegno di inclusione?

L’assegno di inclusione ADI è la nuova misura a sostegno del reddito delle famiglie e dei pensionati e con determinati componenti familiari, con basso reddito, che sostituirĂ  una volta per tutte, il reddito e la pensione di cittadinanza dal 1° Gennaio 2024.

L’ADI (assegno di inclusione) non deve essere confusa con lo strumento supporto per la formazione e lavoro, che al contrario, entrerĂ  in vigore dal 1° Settembre 2023 e durerĂ  al massimo per 12 mensilitĂ , per i lavoratori occupabili.

A chi spetta l’Assegno di Inclusione?

L’ADI spetta a tutti i nuclei familiari a partire dal 1° Gennaio 2024, costituiti dai seguenti componenti:

  • minorenni,
  • disabili, (indicata sul modello ISEE),
  • soggetti con un’etĂ  pari o superiore a 60 anni,
  • coloro che sono state presi in carico dai servizi sociali entro il 31 Ottobre 2023 ed hanno sottoscritto il Patto per l’inclusione sociale.

Quindi, in questo caso, i percettori del Rdc con le caratteristiche indicate precedentemente (minori, disabili, 60enni, presi in carico) ed i beneficiari della Pensione di cittadinanza, riceveranno le ricarica Inps Rdc e Pdc, sino a Dicembre 2023 e l’assegno unico e universale nel mese di Gennaio 2023 (competenza Dicembre 2023).

Tutti questi destinatari, dovranno presentare una nuova domanda telematica all’Inps entro il 31 Dicembre 2023 o da quando saranno attive le piattaforme telematiche (servizio online Inps e SIISL, per ricevere il nuovo assegno di inclusione dal 1° Gennaio 2024, dopo che l’Inps acquisirĂ  il nuovo modello Isee.

Attenzione: Il beneficio economico decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale. (solo esclusi i pensionati)

A quanto ammonta l’assegno di inclusione?

Dal 1° gennaio 2024 spetterĂ  una quota mensile di 500 euro, per un massimo di 6000 euro annui e di 7560 euro (630 euro mensili), se il nucleo familiare è composto da persone con un’etĂ  pari o superiore a 67 anni ovvero da soggetti con un’etĂ  pari o superiore a 67 anni e da altri familiari con condizione di disabilitĂ  grave e di non autosufficienza.

Questo importo dovrĂ  essere maggiorato per la seguente scala di equivalenza (per un massimo di 2.3 con componenti disabili):

  • 0,5 per altro componente con disabilitĂ  o non autosufficiente (invalidi con una percentuale pari o superiore al 67% e per i minori percettori dell’indennitĂ  di frequenza)
  • 0,4 per ciascun altro componente con un’etĂ  pari o superiore a 60 anni,
  • 0,4 per ciascuna altro componente con carichi di cura (famiglie con minori di 3 anni di etĂ  o con componenti disabili)
  • 0,30 per ciascun altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psicosociale e inserito in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica amministrazione,
  • 0,15 per ciascun minore di etĂ , sino a due,
  • 0,10 per ogni ulteriore minore di etĂ  oltre il secondo.

Sono esclusi coloro che risiedono in strutture a carico dello Stato o i soggetti che interrompono la residenza in Italia.

A questa somma si aggiunge una seconta quota, pari a 3360 annui (280 euro mensili), per coloro che risiedono in un abitazione in affitto, come dichiarato sul modello Isee. Al contrario l’importo è di 1800 euro (150 euro mensili) per persone con un’etĂ  pari o superiore a 67 anni ovvero da soggetti con un’etĂ  pari o superiore a 67 anni e da altri familiari con condizione di disabilitĂ  grave e di non autosufficienza.

Il beneficio economico non puĂ² essere inferiore a 480 euro ed è completamente esente da irpef.

In caso di nuovo reddito di lavoro dipendente o autonomo superiore a 3000 euro (non incluso nell’Isee), bisogna comunicarlo all’Inps. (solo per la parte eccedente a 3000 euro)

Riferimento normativo: Decreto legge 4 Maggio 2023 n. 48

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