Terminata la Disoccupazione Inps, cosa fare nel 2026?
Finito il periodo della Disoccupazione Naspi, quale sostegno si può richiedere nel 2026? – Se hai da poco terminato il periodo di Disoccupazione Naspi e sfortunatamente non hai ancora trovato una nuova occupazione, puoi pensare di presentare la domanda per l’Assegno di Inclusione.
Partiamo subito col dire che l’Assegno di Inclusione è compatibile con la disoccupazione Naspi Inps e la Dis-coll, ma il suo importo viene ridotto a causa dell’Indennità economica percepita.
Cosa richiedere dopo la disoccupazione Naspi Inps 2026?
Prima della fine della disoccupazione Naspi 2026 è importante incominciare a cercare un posto di lavoro, in base alle tue esperienze professionali, attraverso:
- le offerte di lavoro pubblicate dal centro per l’impiego,
- le offerte di lavoro pubblicate online dalle ex agenzie interinali Mainpower, Adecco, Randstad, e tanti altri…
- i programmi regionali e comunali, per il reinserimento lavorativo dei lavoratori disoccupati ed il programma GOL del Governo.
Nel frattempo, una volta terminati i pagamenti della Naspi, puoi richiedere:
- un nuovo Isee corrente al CAF, per aumentare l’importo dell’assegno di inclusione,
- la misura Assegno di inclusione o il supporto per la formazione e lavoro, se non hai ancora presentato la domanda online.
Le due misure di sostegno al reddito, hanno una doppia finalità:
1- un beneficio economico che viene erogato mensilmente,
attraverso la carta prepagata della posta ADI, per l’assegno di
inclusione ed un bonifico mensile per il supporto per la formazione
e lavoro,
2- un patto lavorativo personalizzato e di inclusione sociale, per
reinserirsi nel mondo del lavoro, svolgere corsi di formazione e
progetti di utilità pubblica.
Dopo Naspi cosa fare nel 2026: Assegno di inclusione
Dopo la disoccupazione Inps 2026 è possibile richiedere l’integrazione dell’importo dell’assegno di inclusione attraverso la compilazione del modello Isee corrente (per chi già in possesso). Per richiedere la carta ADI, devi prima di tutto, essere in possesso del modello Isee 2026 ordinario ed eventualmente corrente ed aggiornarlo prima della scadenza.
Al momento della prestazione dell’istanza online Assegno di inclusione e sino alla percezione dell’importo ADI, il disoccupato deve essere in possesso dei seguenti requisiti.
Il richiedente della Carta di inclusione deve essere:
- cittadino italiano o dell’Unione Europea,
- cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE di lungo periodo, ovvero titolare di protezione internazionale o apolide
- oppure cittadino di paesi terzi, titolare del diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente e familiare di un cittadino italiano o dell’Unione Europea,
- residente in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo. Il richiedente il beneficio, inoltre, non deve essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo e non deve essere stato condannato in via definitiva, nei dieci anni precedenti la richiesta, per taluno dei delitti di cui agli artt. 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640 bis del codice penale.
ADI 2026: quali i requisiti economici?
Il nucleo familiare deve possedere i seguenti requisiti (che devono essere verificati ed aggiornati per il 2026):
In primo luogo è necessario che il valore dell’Isee 2026 sia inferiore a 9.360 euro annui, come riportato nell’attestazione rilasciata secondo le regole vigenti. Questo limite rappresenta il requisito economico di base per l’accesso alla misura.
Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, il nucleo familiare non deve possedere immobili diversi dalla casa di abitazione per un valore superiore a 30.000 euro. Inoltre, il valore ai fini IMU degli immobili diversi dalla prima casa non deve superare 150.000 euro, come indicato nell’attestazione Isee.
Anche il patrimonio mobiliare è soggetto a limiti precisi. Per
una persona sola il valore massimo non può superare 6.000 euro.
Tale soglia aumenta di 2.000 euro per ogni componente familiare
successivo al primo, fino a un massimo complessivo di 10.000 euro.
È prevista inoltre un’ulteriore maggiorazione di 1.000 euro per
ogni minorenne successivo al secondo.
I limiti possono essere innalzati di 5.000 euro in presenza di
figli con disabilità e di 7.500 euro nei nuclei familiari composti
da persone con disabilità grave o non autosufficienti.
Un ulteriore requisito riguarda il reddito familiare, che nel
2026 non deve superare 7.560 euro annui nel caso di nuclei composti
esclusivamente da persone con almeno 67 anni di età oppure da
persone over 67 insieme a familiari disabili o non
autosufficienti.
Il limite sale a 9.360 euro annui se il nucleo familiare risiede in
abitazione in locazione. In ogni caso, il reddito viene valutato in
relazione alla scala di equivalenza, quindi tenendo conto del
numero dei componenti del nucleo familiare.
Infine, nessun componente del nucleo familiare deve risultare intestatario di determinati beni considerati incompatibili con l’Assegno di inclusione. In particolare, non devono essere presenti autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi precedenti la domanda di ADI, né autoveicoli con cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli con cilindrata superiore a 250 cc, se immatricolati per la prima volta nei due anni precedenti la richiesta. Restano esclusi da questo divieto i veicoli per i quali è prevista un’agevolazione fiscale a favore delle persone con disabilità.
Sono inoltre causa di esclusione la titolarità di navi o imbarcazioni da diporto, così come definite dalla normativa vigente. /// tutti i valori dovranno essere modificati o confermati ad inizio 2026 ///
Chi può richiedere l’Assegno di Inclusione nel 2026?
Dopo aver controllato i requisiti precedenti, devi presentare la domanda online sul sito dell’Inps. Il beneficio economico, nel caso di approvazione della domanda, decorre dal mese successivo alla data di presentazione dell’Istanza online. Si può richiedere l’assegno di inclusione:
- tramite i patronati zonali,
- tramite i centri di assistenza fiscale,
- autonomamente con lo SPID, sul servizio online Inps: Assegno di inclusione.
Dopo l’approvazione della domanda riceverai due messaggi:
- la domanda ADI è stata accolta o respinta,
- “è possibile ritirare la carta ADI dal giorno xxx presso qualsiasi Ufficio postale.
Al ritiro della carta ADI e del Pin all’ufficio postale, sulla carta prepagata ci sarà già la prima ricarica (verso il 15 del mese successivo) e i successivi pagamenti verranno effettuate alla fine del mese, a partire dal mese successivo.
Cosa fare dopo la Disoccupazione nel 2026? Alcuni consigli finali
Oltre alle indicazioni che abbiamo fornito nel nostro articolo, vi sono altri consigli molto utili per chi termina la Disoccupazione Naspi nel 2026, ossia, come quello di presentare o aggiornare la domanda per il personale ATA (prevista ogni tre anni) e consegnare l’isee entro il 31 ottobre 2026 al centro per l’impiego per l’iscrizione all’articolo 16, per essere inserito in contratti a tempo determinato del Comune o da altri enti pubblici
Ci auguriamo di aver fornito una panoramica utile a tutti i
cittadini che terminano la Disoccupazione Naspi nel 2026.
“Dopo Naspi cosa posso richiedere nel 2026?”…a
questo punto dovresti aver ricevuto qualche informazione in
più.
Grazie per aver letto il nostro articolo sul nostro portale
informativo.
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Dopo naspi cosa posso chiedere 20
Articolo aggiornato il 23 Dicembre 2025 da Stefano Mastrangelo
