Il Jobs act degli autonomi è legge
Il Jobs act degli autonomi è legge

Articolo aggiornato il 28 Gennaio 2020 da Stefano Mastrangelo

Il Jobs act degli autonomi è legge

Il Jobs act degli autonomi è legge: un provvedimento che riguarda milioni di italiani senza alcuna tutela e che lavorano senza alcuna protezione rispetto ai lavoratori dipendenti.

Novità jobs act degli autonomi

Importante novità del jobs act dei lavoratori autonomi, è il rapporto tra la pubblica amministrazione e questi liberi professionisti. Infatti i lavoratori autonomi saranno paragonati alle imprese e non si potrà superare il limite di 60 giorni per saldare una fattura del professionista, a meno che lo Stato voglia pagare sanzioni ed interessi.

Si sono posti dei limiti alle modifiche o alle risoluzione unilaterali da parte dei committenti e si riconoscono le invenzioni e gli apporti innovati realizzati durante l’esecuzione del contratto.

Il Jobs acts dei lavoratori autonomi riguarda 4 ambiti:

  • riconoscimento di prestazioni a sostegno del reddito da parte delle casse previdenziali dei professionisti;
  • innalzamento dell’aliquota contributiva per un maggior pagamento delle prestazioni di maternità e malattia per gli iscritti alla gestione separata Inps;
  • aggiornamento e applicazione delle norme in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori negli studi professionali;
  • riconoscimento in base agli ordini e collegi di svolgere alcuni rilevanti atti pubblici.

Inoltre dal 01/07/2017 è riconosciuta la Dis-coll per:

  • i lavoratori con contratto di collaborazione;
  • i titolati di assegno di ricerca;
  • i dottorandi di ricerca;

Il provvedimento deliberato in Senato riconosce ai lavoratori autonomi detrazioni fiscali maggiori ed in particolare deducibilità delle spese per l’aggiornamento professionale fino a 10mila euro.

Il Jobs act degli autonomi è legge: gravidanza, malattia ed infortunio dei lavoratori autonomi

Il rapporto di lavoro verrà sospeso per un massimo di 150 giorni in caso di gravidanza, malattia ed infortunio, salvo il mancato interesse da parte del committente. Si potrà riscuotere l’indennità di maternità, durante l’astensione obbligatoria, pur continuando a lavorare ed il congedo parentale passa da tre a sei mesi, possibilmente richiesto entro tre anni d’età del figlio.

I professionisti potranno partecipare agli appalti pubblici e presso i Centri per l’Impiego ci sarà un apposito sportello dedicato al lavoro autonomo.

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