Pensione Opzione donna: ecco chi può accedere
Opzione donna 2023 quanto si perde - Ultime notizie e il calcolo

Articolo aggiornato il 21 Settembre 2023 da Nicola Di Masi

Nuova Opzione donna 2023 ultime notizie

Opzione donna 2023: cambiano i requisiti con il criterio dei figli – Il Governo Meloni, con la nuova manovra finanziaria 2023, ha prorogato la pensione anticipata opzione donna, con alcune modifiche rispetto al passato.

Il nuovo governo ha previsto, anche per il 2023, un ulteriore proroga dell’articolo 1, comma 9 della legge 243/04, consentendo alle lavoratrici, con 35 anni di contributi Inps e determinati limiti di età, di accedere alla pensione anticipata con il sistema di calcolo contributivo.

Vediamo insieme in questo articolo quali sono le nuove condizioni per accedere alla pensione anticipata opzione donna.

Cosa prevede la nuova opzione donna 2023?

La circolare Inps n. 25 del 06/03/2023 fornisce i requisiti in tema di pensione anticipata c. d. opzione donna, precisando e confermando quanto già annunciato nella manovra finanziaria del Governo,

Chi può andare in pensione con opzione donna 2023? Per accedere alla pensione opzione donna nel 2023, le lavoratrici devono essere in possesso dei seguenti requisiti Inps:

  • 58 anni di età, con almeno due figli e con 35 anni di contributi accreditati entro il 31 dicembre 2022,
  • 59 anni di età, con almeno un figlio e con 35 anni di contributi maturati entro 31 dicembre 2022,
  • 60 anni di età, senza figli e con almeno 35 anni di contributi maturati entro 31 dicembre 2022.

L’articolo 56 della nuova manovra finanziaria 2023 continua e prevede la riduzione dell’età, oltre al requisito del figlio a carico, solo se il beneficiario si trova in una delle seguenti condizioni:

  • assiste, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti. Ad esempio la nuora che assiste la suocera con handicap in situazione di gravità ha diritto ad accedere ad opzione donna a condizione che i genitori e il coniuge dell’invalida abbiano compiuto i settant’anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti; (assenza o condizioni particolari come divorzio, separazione legale, dichiarazione assenza o morte presunto dello scomparso).
  • ha una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento.

La riduzione di cui al comma 1, trova applicazione nei confronti delle lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa di cui all’articolo 1, comma 852, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In questo caso la riduzione a due anni, viene concessa, indipendentemente dal numero dei figli.

Quindi le lavoratori dipendenti e autonome nate nel 1964 (58 anni di età nel 2022) e con un minimo di 35 anni di contributi, potranno andare in pensione, solo se hanno due figli.

Contributi validi per Opzione donne 2023

I contributi validi, per aver diritto al raggiungimento dei 35 anni di contributi, sono:

  • i contributi obbligatori all’assicurazione AGO (assicurazione generale obbligatoria);
  • i contributi da riscatto e ricongiunti; (anche il riscatto della laurea)
  • contributi volontari e figurativi.

Non sono validi per il raggiungimento dei 35 anni di contributi, solo per ottenere la pensione anticipata opzione donna:

  • le disoccupazioni Naspi, Aspi o miniAspi o prestazioni equivalenti,
  • i contributi per la malattia della lavoratrice; (nel settore privato)
  • i periodi di contribuzione per assistenza al figlio per i primi 6 anni, (nel settore privato)
  • il requisito non si può raggiungere, con il cumulo dei periodi assicurativi, ossia unendo i contributi versati in diverse gestione previdenziali.

Per calcolare la propria contribuzione, è indispensabile utilizzare il programma Carpe dell’Inps o chiedere un estratto certificativo ECOCERT.

Quanto si perde con opzione donna 2023?

La pensione anticipata opzione donna 2023 è calcolata interamente con il sistema contributivo, un sistema che penalizza l’importo della pensione, per tutta la vita e la scelta della pensione opzione donna è irrevocabile.

Nella maggior parte dei casi, chi aderisce alla pensione anticipata opzione donna, potrebbe ricevere un importo di pensione decurtato del 25-30% dell’imponibile lordo. (Su una pensione di 1500 euro lorda, l’assegno pensionistico potrebbe essere ridotto a 1100/1200 euro). Mentre per le lavoratrici che hanno versato i contributi nel settore agricolo, la decurtazione è del 10-15%.

Alla pensione anticipata opzione donna 2023, è applicato anche il trattamento minimo previsto dalla legge.

Quando arriva il primo assegno Opzione donna?

Per richiedere la pensione anticipata opzione donna, le lavoratrici dipendenti, devono avere cessato l’attività lavorativa, mentre le lavoratrici autonome, possono continuare a lavorare.

La domanda è possibile presentarla tramite:

  • gli uffici dei patronati zonali (pratica completamente gratuita);
  • lo Spid, la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi, sul sito dell’Inps accedendo al servizio online: Domande di prestazioni pensionistiche.
  • il contact center Inps ai numeri verdi 803164 (gratuito a telefono fisso) o al numero verde 06164164 (da telefono cellulare a pagamento).

Il primo pagamento della pensione (decorrenza pensione) avviene:

  • dopo 12 mesi, per le lavoratrici dipendenti; (requisiti maturati il 31/12/2022, decorrenza pensione 01/01/2024),
  • dopo 18 mesi, per le lavoratrici autonome; (requisiti maturati il 31/12/2022, decorrenza pensione 01/07/2023).

Per le lavoratrici del contratto Scuola e AFAM, fermo restando il ricorrere dei prescritti requisiti, le stesse possono conseguire il trattamento pensionistico a decorrere dal 01 settembre 2023 e dal 1 novembre 2023.

Riferimenti normativi: Circolare Inps n. 25 del 06/03/2023

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