Quali sono le Pratiche patronato a pagamento 2019
Pratiche patronato a pagamento 2019

Articolo aggiornato il 23 Settembre 2019 da Nicola Di Masi

I compensi ai patronati per le pratiche Inps: quando si paga?

Il patronato si paga? Differenti sono gli utenti che ci stanno facendo questa domanda. Da diversi anni gli uffici dei patronati, che svolgono le pratiche amministrative dell’Inps, sono a pagamento. Questo perché i fondi dal Ministero del lavoro sono diminuiti e nel futuro il patronato diventerà una vera e propria agenzia di servizi, con quasi tutte le pratiche a pagamento.

Patronato servizi offerti: quali sono?

Il patronato è un Ente costituito da un Sindacato dei lavoratori o dei datori di lavoro, riconosciuto dal Ministero del Lavoro, per l’espletamento della pratiche amministrative con l’Ente previdenziale Inps, Ex Inpdap, Enasarco, Inail. (pensioni Inps ed ex Inpdad, Naspi, maternità, disoccupazione agricola). I patronati sino al 2017 erano completamente finanziati dallo Stato italiano e pagati dagli stessi lavoratori, indirettamente, con tutti i contributi previdenziali ed assistenziali, che si versano all’Inps o all’ex Inpdap.

Infatti, per ogni pratica, al patronato era ed è ancora riconosciuto un punteggio. Ogni punto, a partire dall’anno 2018, vale 35 euro circa. Ad esempio per l’invio di una pratica di pensione, andata a buon fine, il patronato nazionale percepisce dallo Stato, 175 euro, ossia 5 punti (quanto vale una pratica di patronato) per 35 euro.

Bisogna distinguere i patronati, dai sindacati e dai CAF. Infatti il sindacato dei datori di lavoro (Confindustria, Confcommercio, Confartigianto) difendono i diritti dei datori di lavoro e stipulano i contratti collettivi. Mentre i sindacati dei lavoratori (CGIL, CISL, UIL, CONFSAL, UGL) difendono i diritti dei lavoratori e sottoscrivono i CCNL. (Contratti collettivi nazionali del lavoro)

I caf sono i centri di assistenza fiscale, che svolgono gli adempimenti fiscali dei cittadini. In particolare si occupano dell’invio del modello 730 o Unico, della compilazione del modello F24 per il pagamento dell’Imu e dell’inoltro telematico dei RED e dei modelli ICRIC.

Al Patronato bisogna pagare?

I patronati sono degli Enti che svolgono mansioni diverse dai Caf e dai sindacati, che però fanno parte della stessa famiglia dell’organizzazione sindacale. Ad esempio in unico ufficio del sindacato CIGL (il sindacato maggiormente rappresentativo in Italia), potresti trovare il patronato, il caf ed il sindacato.

I servizi gratuiti del patronato, ossia le pratiche ancora finanziate dal Governo e rimborsate sono:

1. Le Pensioni di inabilità,
2. l’Assegno di invalidità
3. il Rinnovo assegno di invalidità
4. la Pensione di vecchiaia
5. la Pensione di anzianità o anticipata
6. Pensione ai superstiti
7. Pensioni supplementari
8. le Ricostituzioni pensioni per supplemento
9. le Ricostituzioni pensioni per contributi pregressi
10. il Riconoscimento della malattia professionale
11. il Riconoscimento infortunio non denunciato
12. Riconoscimento danno biologico
13. il Riconoscimento della pensione privilegiata (P.I.)
14. Riconoscimento del diritto a rendita
15. Revisione infortuni e malattie professionali o danno biologico
16. Riconoscimento rendita a superstiti di titolare di rendita
17. Riconoscimento rendita a superstiti di non titolare di rendita
18. Riconoscimento primo pagamento indennità temporanea
19. Riconoscimento prolungamento indennità temporanea
20. Riconoscimento causa di servizio
21. Riconoscimento equo indennizzo
22. Riconoscimento affezioni da emoderivati
23. Revisione quinquennale dell’equo indennizzo
24. l’Assegno o pensione di invalidità civile
25. la Pensione ciechi
26. Pensione sordomuti
27. Pensione di guerra diretta o indiretta
28. Indennità di comunicazione
29. Indennità di frequenza
30. Pensione sociale
31. Assegno sociale
32. Indennità di accompagnamento
33. Richiesta permesso di soggiorno
34. Rinnovo permesso di soggiorno
35. Richiesta ricongiungimento familiare

I patronati sono nella maggior parte dei casi delle associazioni create dei sindacati e molte volte l’operatore del patronato, segue le istruzioni del sindacato, per applicare:

  • delle trattenute sulla disoccupazione Naspi (per revocare la trattenuta sindacale mensile guarda il nostro video)
  • dei contributi associativi sulla pensione (puoi sempre revocarlo guardando la nostra
  • nostra mini-guida)
  • una trattenuta, in unica soluzione sulla disoccupazione agricola.

Quindi, in realtà, anche le pratiche di pensione sono a pagamento, perché il pensionato potrebbe pagare per tutta la vita, un contributo associativo sul trattamento pensionistico. (ad esempio 5 euro per 12 mensilità, sono 60 euro all’anno).

I servizi di patronato a pagamento

Il decreto del Ministero del lavoro del 16 settembre 2015, individua le prestazioni non rientranti nel finanziamento pubblico, per le quali è ammesso un contributo per l’erogazione del servizio da parte dei patronati. L’importo del contributo per l’erogazione delle prestazioni, di cui alle citate tabelle A, C e D, non può essere superiore ad euro 24,00. Quindi per ogni pratica, che non rientra in quelle elencate precedentemente, il patronato può chiedere un contributo di 24 euro massimo.

Le maggiori pratiche a pagamento sono:

  1. la richiesta dell’estratto contributivo,
  2. la domanda degli assegni familiari per i lavoratori dipendenti attivi o la domanda ANF sulla disoccupazione naspi,
  3. domanda bonus bebè, bonus mamma e bonus asilo,
  4. l’autorizzazione ANF 42,
  5. l’invio delle dimissioni online,
  6. il rilascio del CU Inps o ObisM,
  7. l’invio dell’istanza permessi 104,
  8. la domanda di richiesta ratei di tredicesima del pensionato defunto.

Ad esempio i costi del patronato Inca della Cgil della Lombardia:

Tariffe del patronato CGIL Lombardia
Tariffe del patronato CGIL Lombardia
Tariffe del patronato CGIL Lombardia
Tariffe del patronato CGIL Lombardia

I servizi del patronato diventeranno tutti a pagamento. Per questo noi di insindacabili, consigliamo di attivare al più presto:

  • un account email (gmail, libero, virgilio, homail) e pec (posta elettronica certificata)
  • il Pin Inps online e convertirlo in dispositivo,
  • lo SPID, (in sostituzione anche del Pin)

per scaricare tutti i documenti necessari dell’Inps (estratto contributivo, Cu Inps o Obis M) e per inviare tutte le prestazioni Inps (Naspi e disoccupazione agricola) e di pensione.

Sul nostro canale youtube, troverai tutte le guide, per presentare tutte le domande con l’Inps e l’Agenzia delle Entrate.

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