Categoria: Naspi

In questa sezione del nostro sito troverai tutte le informazioni e le ultime novità relative alla Disoccupazione Naspi: la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego.

Proveremo a dare una risposta a tutti i tuoi principali quesiti:

  • a chi spetta la Naspi?
  • a che punto sono i pagamenti della Naspi?
  • a chi rivolgersi per la Naspi?
  • In che giorno viene pagata la Naspi?
  • a chi non spetta la Naspi?
  • come si calcola la durata e l’importo della Naspi?
  • perché non arriva la Naspi

e tanto altro ancora…

Tutti i requisiti della Naspi i beneficiari ed il modello Naspi-com

  • Pagamento Naspi a Gennaio 2018

    Pagamento Naspi a Gennaio 2018

    Pagamento Naspi a Gennaio 2018

    Da che giorno sarà disponibile il pagamento Naspi a Gennaio 2018? …il tanto agognato pagamento della Naspi a Gennaio 2018 – Se vuoi conoscere più informazioni sul ritardo del pagamento della Naspi a Gennaio, ti invitiamo a cliccare sul seguente link: https://insindacabili.it/ritardo-pagamento-naspi/

    Nel nostro articolo vi forniamo una data indicativa, dalla quale in poi, dovrebbe essere disponibile l’importo della Naspi per i tanti percettori dell’assegno su tutto il territorio Nazionale. Usiamo il condizionale perché, non tutti ricevono il denaro nel primo giorno di disponibilità del pagamento.

    Il pagamento della Naspi a Gennaio 2018 sarà riscuotibile a partire dal giorno 18 Gennaio 2018 (giovedì 18/01/2018).
    Questo pagamento è relativo alla disoccupazione Naspi del mese di Dicembre, ovvero dal 01/12/2017 al 31/12/2017. I pagamenti della Naspi infatti si riferiscono sempre al mese precedente, per cui a Gennaio 2018 viene pagato il mese di Dicembre e via discorrendo…

    Info importante relativa al pagamento dell’Assegno Naspi

    Questa date è da considerarsi attendibile solo se si riceve la Naspi da almeno un mese. Chi sta attendendo la ricezione del Primo Assegno della disoccupazione Naspi potrebbe essere pagato in una data differente rispetto a quella del 18 Gennaio 2018. Inoltre, se si è in attesa di ricevere il pagamento per l’ultimo mese della Naspi, è bene ricordarsi di presentare in anticipo il modello Naspi-Com.

    Come accedere al Portale Inps per controllare l’importo del pagamento

    Clicca su Cerchi servizi, prestazioni, informazioni e scrivi Fascicolo previdenziale del cittadino.

    nella seguente schermata, clicca su fascicolo previdenziale del cittadino e inserisci il codice fiscale e il tuo codice Pin online.

    Per continuare nella consultazione ti invitiamo a consultare il nostro articolo, nel quale ti guidiamo passo-passo fino alla schermata desiderata.
    Prima di salutarti però, vogliamo lasciarti con un consiglio: mentre percepisci la Naspi, poni già le tue basi per la ricerca di una nuova occupazione, in modo da farti trovare già pronto e preparato per l’appuntamento con il tuo prossimo Lavoro.

    Non stai ricevendo la Naspi ed hai diversi dubbi?
    Se non ricevi la Naspi o ci sono dei problemi con la tua indennità di disoccupazione, puoi affidarti al nostro servizio Premium di consulenza personale dedicata.imo-mese-naspi-non-pagato/ 2017

  • Ritardo pagamento naspi 2018 e conguaglio fiscale

    Ritardo pagamento naspi 2018 e conguaglio fiscale

    Ritardo pagamento naspi e conguaglio fiscale

    Perché non viene pagata la disoccupazione Naspi a Gennaio 2018? Tantissimi disoccupati stanno aspettando il pagamento della disoccupazione Naspi del mese di dicembre 2017 ed in queste ore le richieste di informazioni per queste ritardi stanno aumentando.

    Molte sedi Inps hanno informato i percettori Naspi, con un bel cartello apposto presso gli uffici territoriali, che i pagamenti sono in ritardo a causa del conguaglio fiscale di fine anno.

    Mentre su twitter a diversi utenti, l’account ufficiale dell’Inps, comunica che i pagamenti saranno effettuati entro la fine del mese di gennaio 2018. Anche noi di insindacabili, abbiamo chiesto informazioni all’Inps. Ecco qui la nostra richiesta e la risposta ufficiale da parte dell’Inps.

    Che cos’è il conguaglio fiscale dell’Inps sulla disoccupazione Naspi di gennaio 2018?

    Premettendo che la disoccupazione Naspi di Dicembre 2016 è stata pagata il 13 Gennaio 2017, vediamo insieme che cos’è quest’altra voce. Il conguaglio fiscale di fine anno che si pagherà o si ottenerà con il pagamento della Naspi di gennaio 2018, è il calcolo delle ritenute irpef effettuate dal sostituto d’imposta Inps.

    L’Inps all’inizio dell’anno calcola un reddito presunto dell’indennità Naspi che pagherà per tutti i mesi dell’anno o per i giorni spettanti al disoccupato.

    In base al reddito presunto, calcola anche le ritenute irpef, mese per mese, in base alle detrazioni d’imposta per lavoro dipendente ed assimilato e per coniuge e figli a carico, dichiarati in fase di compilazione della Naspi.

    Alla fine dell’anno e quindi, con la naspi di dicembre 2017, l’Inps ha la situazione completa dell’indennità totale corrisposta, delle ritenute fiscali pagate e in quel momento effettua il conguaglio delle ritenute dovute nell’anno o per i mesi percepiti e quanto già pagato.

    Il conguaglio è positivo quando le ritenute irpef sono maggiori ed in questo caso si avrà diritto ad una somma in più. Invece quando è negativo, l’Inps sottrae nella disoccupazione di dicembre un determinato importo o invia delle lettere da pagare con modello F24, anche dopo qualche anno.

    Come controllare il pagamento Naspi di Gennaio 2018?

    E’ importante per verificare la data di pagamento della Naspi, consultare i servizi online dell’Inps: fascicolo previdenziale o lo stato dei pagamenti. Nella schermata pagamento in corso presso il servizio di consultazione Naspi, è indicata la data di emissione del pagamento. Quella data NON è la data di disponibilità del pagamento. Per consultate la Naspi entra su www.inps.it.

    Clicca su Cerchi servizi, prestazioni, informazioni e scrivi Fascicolo previdenziale del cittadino.

    Nella schermata, clicca su servizio fascicolo previdenziale del cittadino e inserisci il codice fiscale e il tuo codice Pin online.

    Per continuare nella consultazione ti invitiamo a consultare il nostro articolo, nel quale ti guidiamo passo-passo fino alla schermata desiderata.

    In alternativa clicca sul servizio online Inps stato di pagamento ed inserisci il codice fiscale ed il codice Pin online. In seguito clicca su disoccupazione non agricola e vai avanti fino a visualizzare l’ultimo pagamento ricevuto da parte dell’Inps.

    Non stai ricevendo la Naspi ed hai diversi dubbi?
    Se non ricevi la Naspi o ci sono dei problemi con la tua indennità di disoccupazione, puoi affidarti al nostro servizio Premium di consulenza personale dedicata.

  • Bonus Renzi 80 euro 2018: a chi spetta, calcolo e come funziona?

    Bonus Renzi 80 euro 2018: a chi spetta, calcolo e come funziona?

    Bonus Renzi 80 euro 2018: a chi spetta, calcolo e come funziona?

    Hanno diritto al “bonus Renzi di 80 euro” 2018:
    – I lavoratori dipendente e assimilati:
    – I Soci di cooperative;
    – i percettori di indennità di mobilità o cassa integrazione;
    – i lavoratori a progetto;
    – i dipendenti a tempo determinato;
    – i lavoratori socialmente utili;
    – chi è titolare di un assegno legato alla formazione professionale o a borse di studio;
    – i lavoratori disoccupati che percepiscono l’indennità di disoccupazione Naspi;

    Tutti queste categorie di lavoratori e/o disoccupati potranno percepire il bonus Renzi di 80,00 euro mensili (960,00 euro all’anno) solo se si rispettano determinate fasce di reddito per il periodo d’imposta 2018.

    La nuova manovra finanziaria 2018 non conferma il Bonus militari di 80 euro per tutte le forze dell’Ordine 2018, come i militari, i carabinieri e la polizia.

    Il bonus Renzi 80 euro 2018 e le fasce di reddito

    La legge di bilancio 2018 al comma 132, sostituisce l’art. 13 del comma 1-bis del Testo unico delle imposte sui redditi, aumentando i limiti di reddito da non superare per ottenere il bonus di 80 euro 2018.

    Per ottenere il bonus di 80 euro 2018 devi superare un reddito complessivo individuale di 8.150,00 euro ed un reddito inferiore di 24.600,00 euro. Mentre se il reddito percepito supera i 24.600,00, il Bonus Renzi lo percepirai in maniera parziale. Allo sforamento del nuovo limite di 26.600 euro, non avrai diritto a nulla.

    Se non sei sicuro di superare gli 8.150 euro complessivi in un anno (imponibile fiscale), dal primo gennaio 2018 al 31 Dicembre 2018, con tutti i rapporti che avrai nel corso dell’anno, noi Ti consigliamo di revocare il bonus di 960 annuali. Lo stesso discorso vale anche per chi supera il limite massimo di 26.600,00 euro.

    Rinuncia al bonus Renzi 2018

    Per rinunciare al bonus 80 euro 2018, devi comunicare al datore di lavoro la volontà di NON ricevere il bonus Renzi in ogni busta paga mensile, con il modulo di rinuncia bonus Renzi, che ti sarà consegnato dallo stesso datore di lavoro o dal Consulente del lavoro dell’azienda.

    Al contrario per revocare il bonus Renzi 2018 dalla disoccupazione Naspi, Ti consigliamo di seguire la procedura telematica leggendo il nostro articolo cliccando qui.

    Se revochi il bonus di 960 euro annuali, per non rischiare di restituirlo o se non lo ricevi da parte dell’Inps, puoi sempre recuperalo nella dichiarazione dei redditi dell’anno di riferimento. Se l’Inps non ha pagato il bonus di 80 euro 2018, lo recupererai nel 730 che presenterai a maggio 2019.

    Come funziona il Bonus di 960 euro annuali?

    Il bonus viene accreditato automaticamente dal datore di lavoro in base al reddito presunto dell’anno 2018. Questo vale sia per i dipendenti dei datori di lavoro e sia per i percettori della disoccupazione Naspi. Per i contratti a tempo determinato, si tiene conto del reddito presunto per il periodo della prestazione lavorativa, ma anche del numero dei giorni.

    Calcolo bonus Renzi 80 euro 2018

    Il bonus si calcola seguendo alcune formule per determinare l’importo mensile. Si divide l’importo annuale dei 960 euro per il numero di 365 giorni. L’importo scaturito dalla divisione, 2,630 euro al giorno, si moltiplica per i giorni di detrazione del mese. Se il mese è di 31, si procederà in questo modo: 2,630 * 31 = 81,53 euro spettanti.

    E’ importante però verificare ogni singola situazione, in base al reddito presunto 2018 ed alle detrazioni fiscali, perché il Bonus non fa reddito e non è neanche un costo per il datore di lavoro in quanto viene detratto con compensazione con il modello F24.

    Per calcolare il bonus per i percettori di reddito complessivo tra 24.600 e 26.600 euro, applicheremo la formula: (26.600 euro – reddito complessivo)/2000. Tale risultato ci dirà la percentuale spettante sui 960 euro e non potrà essere superiore a 960 euro annuali.

    Il bonus fiscale 80 euro per i disoccupati percettori di Naspi

    Anche i percettori della disoccupazione Naspi hanno diritto al bonus di 80 euro. Per controllare le date di pagamento del 2018, Ti consigliamo di leggere il nostro articolo: I pagamenti del bonus di 80 euro sulla Naspi 2018.

    Bonus 80 euro 2018 per le colf e le badanti

    A differenza delle altre categorie dei datori di lavoro, le lavoratrici domestiche per ottenere il bonus di 960 euro devono obbligatoriamente presentare la dichiarazione dei redditi ogni anno.

    Il datore di lavoro delle colf e badanti non è un sostituto d’imposta e non si può accollare il costo degli 80 euro mensili. Le fasce di reddito valgono anche per le lavoratrici domestiche, ossia il loro reddito indicato sulla certificazione unica 2018 (ex Cud) non deve essere inferiore a 8150 euro e superiore a 26.600 euro.

    Se hai bisogno di una consulenza personalizzata, puoi visitare la nostra area dedicata: https://insindacabili.it/consulenza-online/.

  • Lo stato della domanda Naspi: come controllare il pagamento in corso

    Lo stato della domanda Naspi: come controllare il pagamento in corso

    Lo stato domanda disoccupazione: come controllare Naspi pagamento in corso

    Hai perso involontariamente il lavoro ed hai correttamente presentato la domanda di disoccupazione Naspi, ma a tutt’oggi non è ancora giunto nessun pagamento della disoccupazione? Ma quando arrivano i soldi della Naspi e quanto tempo bisogna aspettare?

    Come sapere se l’Inps ha accettato la domanda di disoccupazione?

    Se hai presentato la domanda Naspi e sono passati 30 giorni dalla data di presentazione della Naspi, per controllare lo stato della domanda di disoccupazione, accedi al sito dell’Inps. Scrivi sulla barra cerchi servizi: prestazioni a sostegno del reddito e premi su cerca – Poi accedi al Servizio online Inps. Inserisci le tue credenziali di accesso INPS:

    prestazioni a sostegno del reddito
    prestazioni a sostegno del reddito

    Visualizzerai i servizi online dell’Inps per richiedere le prestazioni a sostegno del reddito. Clicca su Naspi e Indennità Naspi. In seguito premi su consultazione domande.

    Naspi pagamento in corso cosa vuol dire?

    In questa schermata controllerai prima di tutto la data di invio della domanda con annesso protocollo Inps, l’ultima azienda dove hai lavorato e in particolare lo stato della domanda. Se la domanda di disoccupazione Naspi è stata accettata visualizzerai la voce pagamento in corso. 

    Presta molta attenzione alla voce ultimo pagamento in corso. La data indicata nel riquadro stato domanda non è la data di disponibilità di pagamento della disoccupazione. Dopo 10/11 giorni da quella data, riceverai il pagamento sul tuo codice Iban indicato sul modello Sr163.

    Le Date di Pagamento della NASPI: come controllare

    Per controllare le date effettive di pagamento Naspi, consulta il nostro articolo: Ecco come consultare i pagamenti della NASPI e accedi al fascicolo previdenziale Inps.

    Inps fascicolo previdenziale del cittadino pagamenti Guida
    Inps fascicolo previdenziale del cittadino pagamenti Guida

    Per scoprire la durata della disoccupazione Naspi, accedi alla cassetta postale on-line Inps. Lì troverai la lettera di accoglimento Naspi.

    Resta sempre aggiornato con insindacabili.it

  • Il pagamento del Bonus Renzi Dicembre 2017

    Il pagamento del Bonus Renzi Dicembre 2017

    Bonus Renzi Dicembre 2017

    Bonus “Renzi” Dicembre 2017: in che data sarà pagato sulla disoccupazione Naspi?  2017

    Bonus Irpef Dicembre 2017: i requisiti

    Come accade per i redditi dei lavoratori dipendenti, allo stesso modo, hanno diritto al “Bonus Renzi” tutti i cittadini disoccupati che maturano un reddito lordo compreso tra gli 8.000 ed i 26.000 euro. Per cui per prima cosa, se pensi di essere al di sotto o al di sopra di questa fascia, ti consigliamo di leggere questo nostro articolo.

    Quando si è percettori di Naspi, non bisogna effettuare nessuna domanda per richiedere il Bonus, in quanto l’Inps opera come sostituto di imposta e va a riconoscere gli 80 euro in automatico (può iniziare a pagare il Bonus qualche mese dopo rispetto al primo mese di pagamento della Naspi), qualora appunto, il reddito previsto per l’anno in corso, sia nella forbice sopracitata.

    Bonus Renzi disoccupati: Dicembre 2017

    Purtroppo il “Bonus Renzi” per la Naspi non viene pagato lo stesso giorno, ma varia da mese a mese. Ad esempio, in questo anno non c’è stata una data di pagamento nel mese di Gennaio e di Luglio.
    Ma scopriamo insieme da che giorno partiranno i pagamenti per il Bonus Renzi ad Dicembre 2017. Bonus Renzi Dicembre 2017
    Il Bonus Irpef sulla disoccupazione Naspi sarà pagato a partire dal giorno 27 Dicembre – mercoledì 27/12/2017

    IMPORTANTE
    La data indicata può differire da singolo a caso a singolo caso: entrano in gioco davvero tantissimi fattori che l’inps deve tenere in conto, per cui non ti preoccupare se non ricevi il “Bonus Renzi” nella data indicata. Se ne hai diritto, ti sarà pagato e lo troverai nel tuo fascicolo previdenziale.

    Bonus Irpef disoccupati: come consultarlo online

    Per prima cosa, bisogna andare sul sito dell’Inps ed accedere con le proprie credenziali sul Fascicolo Previdenziale del CittadinoQui trovi la nostra Guida
    A questo punto, puoi visualizzare il tuo Bonus – Clicca su Prestazione in corrispondenza della freccia. (Credito Art.1 D.L. 66 Del 24.04.2014).

    Ad esempio, il percettore della Naspi ha percepito un bonus di 157,81 per i primi mesi di gennaio 2017. Clicca su stampa e visualizzerai la data di pagamento.

    Ti ringraziamo per la tua attenzione!

  • Revoca trattenuta sindacale Naspi

    Revoca trattenuta sindacale Naspi

    Come revocare la trattenuta sindacale addebitata sull’indennità naspi?

    Vuoi eliminare la trattenuta sindacale o il contributo associativo che paghi mensilmente sulla tua disoccupazione Naspi?

    Ebbene sì, forse nessuno te l’aveva mai detto, ma quasi tutti i lavoratori che perdono involontariamente il lavoro e si rivolgono ad un Caf o ad un Patronato per fare la domanda Naspi, si ritrovano a pagare mensilmente una trattenuta sindacale, pari all’uno percento dell’importo della disoccupazione.

    Hai capito bene? Sì, fino a 13 euro (ed anche oltre) per ogni mensilità, per un contributo associativo sottoscritto da te sulla domanda di richiesta Naspi.

    Come togliere trattenuta sindacale su naspi?

    Vediamo insieme come verificare se paghi una trattenuta per il sindacato sulla Naspi. Prima di tutto clicca sul sito www.inps.it. Clicca su Cerchi servizi e scrivi fascicolo previdenziale del cittadino. Vai avanti con la procedura ed accedi al servizio, inserendo le tue credenziali di accesso:

    Sito Inps
    Sito Inps

    Nell’esempio seguente visualizzeremo che per un importo di disoccupazione Naspi di euro 461,04, l’utente ha pagato 7,02 euro al sindacato, per un solo mese.

    Trattenuta sindacale
    Trattenuta sindacale

    Quindi se non vuoi che ti applicano una trattenuta sindacale sulla Naspi, devi stare attendo quando sottoscrivi la domanda Naspi ed in particolare questo riquadro:

    Revoca trattenuta sindacale
    Revoca trattenuta sindacale

    Revoca importo trattenuta sindacale su Naspi

    Il contributo associativo del sindacato per i pensionati, viene sottoscritto al momento della presentazione della domanda di pensione ed a differenza della Naspi.

    E’ possibile verificarla nel cedolino della pensione di ogni mese o nel modello Obis M, scaricabile all’inizio di ogni anno. In questo caso la quota trattenuta al pensionato per l’associazione sindacale è di 6,72 euro, evidenziata nel cedolino come CONTRIBUTO ASSOCIATIVO.

    Trattenuta sindacale su pensione
    Trattenuta sindacale su pensione

    Per revocare la quota associativa al sindacato, sulla pensione, ti consigliamo di leggere il nostro articolo guida, cliccando qui.

    Al contrario dei disoccupati in Naspi, ai lavoratori agricoli, viene applicata la trattenuta sindacale al momento della presentazione della domanda di disoccupazione agricola, ossia entro il 31 marzo di ogni anno. In questo caso è l’operatore del patronato che indica l’importo della trattenuta sulla domanda telematica e solo, in un secondo momento, la fa sottoscrivere al richiedente.

    Modulo disdetta trattenuta sindacale Naspi

    Come revocare la trattenuta sindacale Naspi? Per procedere alla revoca delle trattenute sindacali sulla Naspi, clicca il seguente link ed inserisci le credenziali per l’accesso INPS. In seguito clicca su Comunicazione Naspi – Com.

    Premi su invio comunicazioni

    Come Revocare trattenuta sindacale Naspi
    Come Revocare trattenuta sindacale Naspi

    Dopo aver visionato i tuoi dati anagrafici e il numero di protocollo della domanda, clicca su avanti per arrivare a questa schermata

    Revoca trattenuta sindacale Naspi
    Revoca trattenuta sindacale Naspi

    Spulcia il pallino Variazioni indirizzo o modalità di pagamento

    Revoca trattenuta sindacale Naspi sul sito Inps
    Revoca trattenuta sindacale Naspi sul sito Inps

    In basso puoi revocare la trattenuta sindacale Naspi sulla disoccupazione. Selezione Revoca, inserisci la sigla sindacale e la confederazione che ti applicato la trattenuta. Successivamente clicca su conferma e la domanda di, disdetta contributo associativo sindacale, sarà inviata.

    Come cancellare il contributo sindacale sulla Naspi
    Come cancellare il contributo sindacale sulla Naspi

    La trattenuta sindacale non sarà applicata sulla disoccupazione Naspi, dal pagamento successivo dalla data in cui sarà validata dall’Inps. Nella prassi per revocare la trattenuta Naspi, l’Inps impiega due o al massimo tre mesi.

    Consulenza online di insindacabili.it
    Se hai bisogno di una consulenza personalizzata, clicca sulla nostra area dedicata consulenza online.

  • I Pagamenti del bonus di 80 euro sulla Naspi 2018

    I Pagamenti del bonus di 80 euro sulla Naspi 2018

    I Pagamenti del bonus di 80 euro sulla Naspi 2018

    Sai che il Bonus da 80 Euro, o il cosiddetto “Bonus Renzi” può essere erogato anche se sei percettore di Naspi?

    La “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” di fatti è contemplata dal Governo Italiano, tra i redditi che possono portare al beneficio del pagamento del Bonus Irpef da 80 euro. Aggiornamento 2019: consulta il calendario dei pagamenti di 80 euro su Naspi 2019.Bonus 80 euro naspi 2018

    Come si richiede e quali sono i requisiti?

    Similarmente a quanto accade con i redditi dei lavoratori dipendenti, hanno diritto al “Bonus Renzi” tutti i cittadini che maturano un reddito lordo compreso tra gli 8.174 ed i 26.600 euro. Per cui per prima cosa, se pensi di essere al di sotto o al di sopra di questa fascia, ti consigliamo di leggere questo nostro articolo.

    Quando si è percettori di Naspi, non bisogna effettuare nessuna domanda per richiedere il Bonus, in quanto l’Inps opera come sostituto di imposta e va a riconoscere gli 80 euro in automatico (può iniziare a pagare il Bonus qualche mese dopo rispetto al primo mese di pagamento della Naspi), qualora appunto, il reddito previsto per l’anno in corso, sia nella forbice sopracitata.

    Quando viene pagato il Bonus ed in che giorno del mese?

    Purtroppo il “Bonus Renzi” per la Naspi non viene pagato lo stesso giorno, ma varia da mese a mese. Ad esempio, in questo anno non c’è stata una data di pagamento nel mese di Gennaio.

    Ma vediamo insieme, nella tabella qui in basso, le date di Pagamento del Bonus sulla Naspi 2018.
    Ci impegniamo ad aggiornare mese per mese tutte le date relative al pagamento.

    Il Calendario del pagamento del “Bonus Renzi” sulla Naspi 2018 – Le date si intendo come: “A partire da”

    Mese – 2018Primo giorno di disponibilità pagamento del “Bonus Renzi” su Naspi 2018
    Gennaionessuna data disponibile
    Febbraionessuna data disponibile
    Marzoa partire dal 12 Marzo 2018: prima mensilità del bonus

    – A partire dal 21 Marzo 2018: seconda mensilità del bonus
    Aprilea partire dal 30 Aprile 2018
    Maggioa partire dal 18 Maggio 2018
    Giugnoa partire dal 28 Giugno 2018
    Luglioa partire dal 31 Luglio 2018
    Agostoa partire dal 28 Agosto 2018
    Settembrea partire dal 19 Settembre 2018
    Ottobrea partire dal 17 Ottobre 2018
    Novembrea partire dal 16 Novembre 2018
    Dicembrea partire dal 28 Dicembre 2018 e nei giorni successivi

    Come si fa per consultare i pagamenti del Bonus 80 euro sulla Naspi?

    Per prima cosa, bisogna andare sul sito dell’Inps ed accedere con le proprie credenziali sul Fascicolo Previdenziale del CittadinoQui trovi la nostra Guida

    A questo punto, puoi visualizzare il tuo Bonus – Clicca su Prestazione in corrispondenza della freccia. (Credito Art.1 D.L. 66 Del 24.04.2014).

    Dettagli e date pagamenti Bonus "Renzi" su Naspi 2018
    Dettagli e date pagamenti Bonus “Renzi” su Naspi 2018

    Per visualizzare il dettaglio di tutti i pagamenti, puoi cliccare nel menu a sinistra sulla voce Stampa e ti comparirà una schermata simile.
    Adesso potrai decidere se salvare o stampare il documento, prima di chiudere le tua consultazione.

    Salva o Stampa il documento dettagliato con le date di pagamento del Bonus "Renzi" sulla Naspi 2018
    Salva o Stampa il documento dettagliato con le date di pagamento del Bonus “Renzi” sulla Naspi 2018

    Come mai il Bonus per i disoccupati non è da 80 euro e varia da mese a mese?

    Per rispondere a questo quesito, ti rimandiamo a quanto espressamente indicato dall’Inps: ” Nel caso delle prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’Istituto, sia in costanza di rapporto di lavoro sia a seguito di cessazione dello stesso, si precisa che le detrazioni spettano in relazione ai giorni indennizzati. Ad esempio, per l’indennità di disoccupazione, si prendono a riferimento i giorni per i quali spetta la prestazione. L’Istituto, in qualità di sostituto di imposta, è tenuto a riconoscere in via automatica il credito determinando la spettanza e il relativo importo sulla base dei dati a disposizione riguardanti i redditi percepiti dal lavoratore, quali i dati relativi alle prestazioni erogate e i dati desunti dal casellario delle pensioni.

    Questo spiega perché ogni disoccupato, percepisce una cifra differente da ogni altro percettore di Naspi.

    Ti ringraziamo per la tua attenzione e ti invitiamo a visitare altre notizie e servizi del nostro Portale-Web.
    I tuoi diritti sono insindacabili!

    IMPORTANTE: se sul sito INPS o sulla APP il pagamento risulta come “già riscosso” ma non lo hai ancora ricevuto in Banca o sulla Carta, non ti preoccupare, potrebbe trattarsi di un ritardo del pagamento dovuto ad INPS o al tuo Circuito Bancario – Riceverai la somma dovuta al più presto.

  • Pagamento Naspi a Dicembre 2017

    Pagamento Naspi a Dicembre 2017

    Pagamento Naspi a Dicembre 2017

    Da che giorno sarà disponibile il pagamento Naspi a Dicembre 2017Pagamento Naspi ad Dicembre 2017
    Nel nostro articolo vi forniamo una data indicativa, dalla quale in poi, dovrebbe essere disponibile l’importo della Naspi per i tanti percettori dell’assegno su tutto il territorio Nazionale. Usiamo il condizionale perché, non tutti ricevono il denaro nel primo giorno di disponibilità del pagamento.

    Il pagamento della Naspi a Dicembre 2017 sarà riscuotibile a partire dal giorno 12 Dicembre 2017 (martedì 12/12/2017).
    Questo pagamento è relativo alla disoccupazione Naspi del mese di Novembre, ovvero dal 01/11/2017 al 30/11/2017. I pagamenti della Naspi infatti si riferiscono sempre al mese precedente, per cui a Dicembre 2017 viene pagato il mese di Novembre e via discorrendo…

    Info importante relativa al pagamento dell’Assegno Naspi
    Questa date è da considerarsi attendibile solo se si riceve la Naspi da almeno un mese. Chi sta attendendo la ricezione del Primo Assegno della disoccupazione Naspi potrebbe essere pagato in una data differente rispetto a quella del 12 Dicembre 2017. Inoltre, se si è in attesa di ricevere il pagamento per l’ultimo mese della Naspi, è bene ricordarsi di presentare in anticipo il modello Naspi-Com.

    Come accedere al Portale Inps per controllare l’importo del pagamento

    Entra su www.inps.it

    Sito Inps
    Sito Inps

    Clicca su Cerchi servizi, prestazioni, informazioni e scrivi Fascicolo previdenziale del cittadino. Nella seguente schermata, clicca su fascicolo previdenziale del cittadino e inserisci il codice fiscale e il tuo codice Pin online.

    Fascicolo previdenziale Inps
    Fascicolo previdenziale Inps

    Per continuare nella consultazione ti invitiamo a consultare il nostro articolo, nel quale ti guidiamo passo-passo fino alla schermata desiderata.
    Prima di salutarti però, vogliamo lasciarti con un consiglio: mentre percepisci la Naspi, poni già le tue basi per la ricerca di una nuova occupazione, in modo da farti trovare già pronto e preparato per l’appuntamento con il tuo prossimo Lavoro.

    Non stai ricevendo la Naspi ed hai diversi dubbi?
    Se non ricevi la Naspi o ci sono dei problemi con la tua indennità di disoccupazione, puoi affidarti al nostro servizio Premium di consulenza personale dedicata.imo-mese-naspi-non-pagato/ 2017

  • Ultimo mese Naspi: cosa bisogna comunicare all’Inps?

    Ultimo mese Naspi: cosa bisogna comunicare all’Inps?

    Ultimo mese Naspi: mancato pagamento ultimo mese naspi

    Ultimo mese Naspi non pagato? …sicuramente è meglio non trovarsi in questa spiacevole situazione.
    Prima di entrare nell’Ultimo mese della Naspi è bene prestare attenzione a quanto riporteremo in questo semplice ed utile articolo.

    Ultimo pagamento Naspi: cosa fare?

    Per non finire nella situazione sopra descritta, vi consigliamo di comunicare lo Status di permanenza della vostra disoccupazione, mediante il modello Naspi-com.

    Ma andiamo per grado: questa procedura si rende sempre necessaria in prossimità degli ultimi 30 giorni di Naspi, in quanto l’Inps, non paga l’ultima mensilità di Disoccupazione se non riceve dal percettore o dal Caf, la documentazione relativa.

    Naspi: accesso con le credenziali Inps

    Per accedere al portale dell’INPS bisogna essere in possesso di una tra le seguenti credenziali autorizzate:

    • SPID
    • CIE (Carta di Identità Elettronica)
    • CNS

    Chi ne fosse sprovvisto, ha la possibilità di richiederle ed attivarle in pochi giorni (o settimane) a seconda della credenziale scelta.

    Sbloccare ultima mensilità Naspi

    Adesso abbiamo tutto il necessario per inviare la Comunicazione voluta all’Inps. Entriamo su www.inps.it e cerchiamo: Prestazioni a sostegno del Reddito e clicchiamo su accedi. Clicchiamo su NASPI e poi su Comunicazioni Naspi-Com

    modulo naspi com
    Comunicazioni Naspi-Com

    Ora si aprirà la seguente schermata:

    Invio Comunicazioni Naspi-Com

    Bisogna cliccare prima su Comunicazioni Naspi-Com e poi su Invio Comunicazioni. Se si avevano delle comunicazioni aperte (come nel nostro esempio), si può decidere se continuare con la vecchia comunicazione o se partire con una Totalmente nuova. Selezionate l’opzione di vostro interesse e cliccate su Avanti.

    Naspi-Com : scelta tipo comunicazione
    Naspi-Com : scelta tipo comunicazione

    Dovrete selezionare adesso la voce: “Eventi che influiscono sul pagamento della prestazione
    In “Tipo evento da comunicare” scegliete Altro e poi cliccate sempre su Avanti

    Richiesta pagamento ultimo mese Naspi
    Richiesta pagamento ultimo mese Naspi

    Scrivete adesso: “Dichiaro di essere a tutt’oggi disoccupato. Chiedo il pagamento degli ultimi 30 giorni della disoccupazione Naspi e l’eventuale ricalcolo della durata a seguito dell’aggiornamento dell’estratto contributivo” e cliccate Avanti, seguendo poi altri piccoli e semplici passaggi, che vi porteranno a confermare l’invio del messaggio all’Inps.

    Tutto fatto! Adesso l’Inps avrà ricevuto la vostra richiesta e potrà procedere regolarmente al pagamento dell’ultimo mese di Indennità di disoccupazione.

    Naspi ultimo mese: quando inviare la richiesta Naspi com?

    Ma veniamo adesso alle tempistiche con cui muoversi. Quali sono i tempi di pagamento degli ultimi 30 giorni della Naspi? Il nostro consiglio è questo: se la vostra Naspi termina ad esempio a Marzo (come ultimo mese di erogazione), allora è opportuno inviare la richiesta di pagamento con il modello Naspi-Com, entro i primi giorni del mese di Febbraio e così via..attivarsi più o meno una trentina di giorni prima.

    Se invece vi siete accordi in maniere tardiva di non aver ricevuto l’ultimo pagamento, vi consigliamo di richiederlo quanto prima (sempre con la stessa procedura di cui sopra) di modo da consentire all’ente Inps, di pagarvi e di Chiudere in maniera corretta la vostra Disoccupazione.

    Entro 60 giorni dall’invio del modello Naspi com, si riceverà il pagamento dell’ultima mensilità della disoccupazione Naspi.

    Consulenza Online Professionale
    Volete ricevere una consulenza-personale su questo tema? Utilizzate il nostro Servizio online dedicato! Vi aspettiamo.

  • Naspi mentre si lavora? Chiarimento Inps

    Naspi mentre si lavora? Chiarimento Inps

    Naspi mentre si lavora? Chiarimento Inps

    Si può lavorare essendo in disoccupazione? O meglio, c’è compatibilità tra alcune attività lavorative e la Disoccupazione Naspi? A questa domanda cerca di porre chiarezza la nuova circolare INPS del 23 novembre 2017. naspi mentre si lavora

    Cosa dice questa circolare?

    Ebbene, la circolare Inps 174 del 2017, fornisce preziosi chiarimenti in merito alla compatibilità delle indennità di disoccupazione NASpI, ASpI e mini ASpI con alcune attività da lavoro.

    La compatibilità tra Disoccupazione Naspi e lavoro, è prevista nei seguenti casi:

    • compatibilità Naspi, con i compensi da prestazioni di lavoro occasionale
    • la Naspi è compatibile con i compensi derivanti da borse di studio, borse lavoro, stage, tirocini professionali e con i redditi derivanti dallo svolgimento di attività sportiva dilettantistica
    • la compatibilità della disoccupazione con i redditi derivanti dallo svolgimento di attività in ambito societario;
    • compatibilità della disoccupazione con i redditi derivanti da attività professionale esercitata da liberi professionisti iscritti a specifiche casse;

    Disoccupazione Naspi mentre si lavora

    Per fornirti maggiori dettagli su questo importante argomento, ti invitiamo a scaricare l’allegato che troverai alla fine dell’articolo. Racchiude una serie di informazioni che ti saranno sicuramente d’aiuto se sei percettore dell’indennità di disoccupazione Naspi.

    La circolare, infine chiarisce gli effetti dell’iscrizione ad albi professionali e della titolarità di partita IVA sulla disoccupazione ed anche, le attività per le quali l’incentivo all’auto-imprenditorialità può essere riconosciuto. lavoro occasionale durante disoccupazione

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  • Bonus Renzi Novembre 2017

    Bonus Renzi Novembre 2017

    Bonus Renzi Novembre 2017

    Bonus “Renzi” Novembre 2017: in che data sarà pagato sulla disoccupazione Naspi?

    Partiamo dai requisiti

    Come accade per i redditi dei lavoratori dipendenti, allo stesso modo, hanno diritto al “Bonus Renzi” tutti i cittadini disoccupati che maturano un reddito lordo compreso tra gli 8.000 ed i 26.000 euro. Per cui per prima cosa, se pensi di essere al di sotto o al di sopra di questa fascia, ti consigliamo di leggere questo nostro articolo.

    Quando si è percettori di Naspi, non bisogna effettuare nessuna domanda per richiedere il Bonus, in quanto l’Inps opera come sostituto di imposta e va a riconoscere gli 80 euro in automatico (può iniziare a pagare il Bonus qualche mese dopo rispetto al primo mese di pagamento della Naspi), qualora appunto, il reddito previsto per l’anno in corso, sia nella forbice sopracitata.

    Bonus Renzi disoccupati: Novembre 2017

    Purtroppo il “Bonus Renzi” per la Naspi non viene pagato lo stesso giorno, ma varia da mese a mese. Ad esempio, in questo anno non c’è stata una data di pagamento nel mese di Gennaio e di Luglio.

    Ma scopriamo insieme da che giorno partiranno i pagamenti per il Bonus Renzi ad Novembre 2017. Bonus Renzi Novembre 2017
    Il Bonus Irpef sulla disoccupazione Naspi sarà pagato a partire dai Giorni 29 Novembre e 1° Dicembre – 29/11/2017 – 01/12/2017

    IMPORTANTE
    La data indicata può differire da singolo a caso a singolo caso: entrano in gioco davvero tantissimi fattori che l’inps deve tenere in conto, per cui non ti preoccupare se non ricevi il “Bonus Renzi” nella data indicata. Se ne hai diritto, ti sarà pagato e lo troverai nel tuo fascicolo previdenziale.

    Bonus Irpef disoccupati: come consultarlo online

    Per prima cosa, bisogna andare sul sito dell’Inps ed accedere con le proprie credenziali sul Fascicolo Previdenziale del CittadinoQui trovi la nostra Guida

    A questo punto, puoi visualizzare il tuo Bonus – Clicca su Prestazione in corrispondenza della freccia. (Credito Art.1 D.L. 66 Del 24.04.2014).

    Ti ringraziamo per la tua attenzione e ti invitiamo a visitare la nostra area dedicata alla consulenza online – Saluti dal Team di Insindacabili

  • Disoccupazione Naspi 2018: requisiti, durata e domanda

    Disoccupazione Naspi 2018: requisiti, durata e domanda

    Disoccupazione Naspi 2018: requisiti, durata e domanda

    Se stai leggendo questo articolo, probabilmente sei stato licenziato o la tua attuale Azienda non naviga in buone acque, e ti stai informando sulla Naspi: La nuova assicurazione sociale per l’impiego.

    La Naspi infatti è una prestazione universale a sostegno del reddito per chi ha involontariamente perso il lavoro. Tale prestazione è in vigore dal primo maggio 2015 ed è diventata negli scorsi mesi il sussidio universale di disoccupazione dell’InpsDisoccupazione Naspi 2018

    Possono richiedere la Disoccupazione Naspi 2018 i dipendenti del settore privato, ivi compresi:

    • gli apprendisti;
    • i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato;
    • il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
    • i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

    La Naspi non può essere richiesta da

    • i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
    • gli operai agricoli, a tempo determinato e indeterminato;
    • i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
    • i lavoratori titolari di trattamento pensionistico diretto.

    Per ottenere la Naspi 2018, inoltre è necessario:

    • trovarsi in stato di disoccupazione involontario (licenziamento, scadenza contratto, dimissioni entro un anno di vita del bambino, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, ecc.);
    • avere maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio della disoccupazione (requisito contributivo);
    • aver svolto 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimo contributivo, nei 12 mesi precedenti l’inizio della disoccupazione (requisito lavorativo).

    Puoi richiedere la Naspi direttamente all’Inps. La richiesta deve essere inoltrata o tramite un patronato, o tramite il Contact Center dell’Inps al numero 803164 da telefono fisso o tramite il tuo codice Pin online Inps dispositivo. In questo ultimo caso ti consigliamo di seguire la nostra video-guida:

    Affrettati per ottenere la Naspi 2018, dovrai presentare la tua domanda Naspi entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

    La Naspi 2018 decorre a seconda di quando viene inviata la domanda all’Inps. Infatti parte:

    • dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno;
    • dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso in cui la domanda Naspi sia stata presentata dopo l’ottavo giorno;
    • nel caso in cui vi siano periodi di malattia, maternità o infortunio, la Naspi 2018 decorre dall’ottavo giorno successivo al termine dell’evento se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno; dal giorno successivo alla presentazione della domanda Naspi se presentata successivamente all’ottavo giorno.

    I requisiti per la Naspi 2018 e cosa allegare alla domanda

    Per presentare la domanda per la Naspi 2018 bisogna allegare i seguenti documenti:

    • la dichiarazione di disponibilità al lavoro rilasciata dal Centro per l’Impiego
    • il modello Sr163 dove viene indicato il tuo conto corrente di accredito
    • il documento d’identità
    • le ultime tre buste paga e la lettera di licenziamento
    • nel caso di colf e badanti dovrai allegare gli ultimi bollettini Mav dei contributi pagati

    Dopo l’accoglimento della domanda sarai chiamato dal Centro per l’Impiego per partecipare alle politiche attive del lavoro messe in campo dall’Anpal.

    Durata e calcolo dell’importo Naspi 2018

    La Naspi può durare per un massimo di 24 mesi e la misura della prestazione è pari:

    • al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se questa è pari o inferiore ad un importo stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT (per l’anno 2015 pari ad € 1.195,00);
    • al 75% dell’importo stabilito (per l’anno 2015 pari ad € 1.195,00) sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile ed euro 1.195,00 (per l’anno 2015), se la retribuzione media mensile imponibile è superiore al suddetto importo stabilito.

    L’importo della prestazione non può comunque superare un limite massimo individuato annualmente per legge (per l’anno 2015 pari ad € 1.300,00). All’indennità mensile si applica una riduzione del 3% per ciascun mese, a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione (91° giorno di prestazione).
    Per i soci lavoratori delle cooperative di cui al DPR 30 aprile 1970, n. 602, e per il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, dal 1° maggio 2015 la misura della NASpI è allineata a quella della generalità dei lavoratori.Il pagamento avviene mensilmente ed è comprensivo degli Assegni al Nucleo Familiare se richiesti e spettanti.

    Consultare i pagamenti della Naspi 2018

    In questa breve video-guida ti spieghiamo come consultare in maniera autonoma i pagamenti della Disoccupazione Naspi 2018

  • I Pagamenti della Naspi 2018

    I Pagamenti della Naspi 2018

    I Pagamenti della Naspi 2018

    Quando saranno disposti i pagamenti della Naspi per l’anno 2018? I Pagamenti della Naspi 2018

    L’Inps comunica mese per mese, le date relative al primo giorno utile al pagamento dell’indennità di disoccupazione, per i beneficiari di questo sussidio statale.

    Molti utenti e lettori di questo sito, ci hanno chiesto di fare luce sulle date di pagamento relative all’anno in corso, ed è per questo che abbiamo pensato di realizzare un piccolo articolo nel quale andremo a riportare, mese per mese, le prime date di disponibilità.

    E’ importante, soprattutto per chi si trova in una situazione di disoccupazione, poter conoscere anche con qualche giorno di anticipo la data di pagamento, per poter pianificare ed affrontare al meglio le diverse spese mensili.

    Che giorno del mese verrà pagata la Naspi 2018?

    Partiamo dal principio: se hai già presentato ed inviato la domanda per la Naspi, ma non hai ancora ricevuto il primo pagamento, ti consigliamo di leggere questo nostro articolo, nel quale ti spieghiamo cosa fare per sbloccare i pagamenti da parte dell’Inps.
    Purtroppo capita spesso di dover attendere più del dovuto per vedersi approvare una domanda e per poter ricevere poi, il primo pagamento.

    Una volta andata a buon fine tutta la procedura, l’Inps provvederà mensilmente al pagamento della tua Naspi.
    Ogni assegno (fatta eccezione per il primo che in genere copre o pochi giorni o addirittura più mesi) pagherà l’importo relativo al mese precedente: quindi ad esempio a Febbraio riceverai il pagamento relativo al mese di Gennaio e così via.
    L’INPS però, non paga l’assegno lo stesso giorno di ogni mese (come avviene con le pensioni) e per questo è più complicato districarsi nelle date di pagamento.

    Le date di Pagamento della Naspi 2018

    Ma passiamo a pubblicare senza ulteriori indugi, la tabella relativa alle date presunte di pagamento della Naspi nel 2018
    – la Tabella sarà aggiornata mensilmente dal nostro Team. Se non trovi ancora la data relativa all’ultimo mese da te cercato, ti consigliamo di mettere questa pagina nei preferiti  e di venirci a visitare nei prossimi giorni –

    IMPORTANTE: se non vedi ancora in tabella la data del mese a cui sei interessato/a vuol dire che non ci sono ancora info-attendibili a riguardo. Il nostro TEAM provvederà ogni mese ad aggiornare la tabella nello stesso momento in cui la prima data sarà rivelata.

    Le date indicative relative ai pagamenti della Naspi nel 2018 – Le date sono inserite in tabella non appena disponibili
    Mese – 2018Primo giorno di pagamento
    Gennaioa partire dal 18 Gennaio
    Febbraioa partire dal’8 Febbraio
    Marzoa partire dal 9 Marzo
    Aprilea partire dall’11 Aprile
    Maggioa partire dal 10 Maggio
    Giugnoa partire dall’ 11 Giugno
    Luglioa partire dal 10 Luglio
    Agostoa partire dall’8 Agosto
    Settembrea partire dall’11 Settembre
    Ottobrea partire dall’8 Ottobre 2018
    Novembrea partire dal 12 Novembre 2018
    Dicembrea partire dall’11 Dicembre 2018 e nei giorni successivi – se non visualizzi la data, ti consigliamo ti attendere

    IMPORTANTE: se non vedi ancora in tabella la data del mese a cui sei interessato/a vuol dire che non ci sono ancora info-attendibili a riguardo. Il nostro TEAM provvederà ogni mese ad aggiornare la tabella nello stesso momento in cui la prima data sarà rivelata.

    IMPORTANTE (Domande e Commenti): prima di postare delle Domande, ti consigliamo di scorrere e leggere diversi commenti. Troverai le Risposte a tutti i dubbi e alle perplessità più comuni.

    NOTA BENE: le date di questa tabella, sono indicative esclusivamente per chi ha già ricevuto uno o più pagamenti della Naspi. Se vuoi sapere invece quando ti sarà pagato il PRIMO assegno della Naspi, non devi considerare le date di pagamento riportate in tabella, ma ti invitiamo ad approfondire la tematica delle “Tempistiche” leggendo questo articolo.
    Le date indicate in tabella, non sono valide neanche per chi è in attesa di ricevere l’ultimo mese di pagamento della Naspi, in quanto quest’ultimo si ottiene solo dopo aver compilato il modello Naspi-Com e per questo, la data di pagamento nella maggior parte dei casi sarà differente.

    Ti ricordiamo che l’assegno non può superare per legge i 1.300 €/mese e che, si riduce del 3% ogni mese, a partire dal 4° mese di pagamento. La durata massima della copertura della Naspi 2018 è pari a 24 mesi.

    Non visualizzi la data nel tuo fascicolo previdenziale?

    Non ti preoccupare, sempre se non si tratta dei primi e dell’ultimo pagamento (che, come scritto sopra, sono dei casi particolari) per gli altri mesi di pagamento, la tua data di disponibilità potrebbe variare anche di 7-10 gg dalla data riportata in tabella.

    Se hai bisogno infine, di ricevere una consulenza personale dedicata dai nostri esperti previdenziali, puoi visitare la nostra area di Consulenza Online ed usufruire del servizio dedicato. Il nostro Team ti aspetta!
    Buona Naspi ed In bocca al lupo per la ricerca di un nuovo lavoro!

    Sei alla ricerca dei pagamenti della Naspi per il 2019? Non appena disponibili, saranno visibili su questa pagina.

    I pagamenti della Naspi dell’anno 2020, saranno aggiornati nella nostra tabella dedicata.

    IMPORTANTE: se sul sito INPS o sulla APP il pagamento risulta come “già riscosso” ma non lo hai ancora ricevuto in Banca o sulla Carta, non ti preoccupare, potrebbe trattarsi di un ritardo del pagamento dovuto ad INPS o al tuo Circuito Bancario – Riceverai la somma dovuta al più presto.

    IMPORTANTE (Domande e Commenti): prima di postare delle Domande, ti consigliamo di scorrere e leggere diversi commenti. Troverai le Risposte a tutti i dubbi e alle perplessità più comuni.

    Pagamenti della Naspi 2018

  • Dimissioni durante la maternità e Naspi

    Dimissioni durante la maternità e Naspi

    Dimissioni in maternità e Naspi

    Dimissioni durante la maternità e Naspi – Cosa accade se mi dimetto durante la maternità? Ho diritto alla disoccupazione Naspi? Molte donne durante la maternità e fino al compimento del primo anno di età del proprio bambino/a, a causa di mancate politiche di conciliazione di vita e lavoro da parte dello Stato Italiano, sono costrette a lasciare il proprio lavoro per dedicarsi alla cura dei figli.

    Dimissioni per maternità e Naspi: come posso dimettermi durante la gravidanza?

    Prima di dimetterti per maternità, ti consigliamo di valutare attentamente la tua scelta, dato che le dimissioni sono un atto unilaterale recettizio e la lavoratrice non può cambiare idea successivamente. Inoltre è opportuno comunicarlo, preventivamente, al datore di lavoro o al responsabile delle risorse umane dell’azienda.

    Dopo aver usufruito dell’intero periodo dell’astensione obbligatoria (due mesi prima della data presunta del parto e tre mesi dopo la nascita del bimbo, oppure un mese prima dalla data presunta del parto e quattro mesi dopo dalla nascita nel caso di flessibilità), o anche prima, la lavoratrice può usufruire del congedo parentale per un periodo di 180 giorni, con il pagamento del 30 percento della retribuzione lorda. In alternativa la lavoratrice nel caso rinunci al congedo parentale, può usufruire dei voucher baby sitting o contributo per asilo nido in base a determinati requisiti previsti dall’Inps.

    Dimissioni entro l’anno del bambino: licenziarsi in maternità

    La lavoratrice ha diritto alla disoccupazione Naspi, solo in caso di dimissioni durante il periodo di maternità, da 300 giorni prima della data presunta del parto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino. Tale dimissioni devo essere convalidate dalla Direzione Provinciale del Lavoro di competenza. Ossia per dare le dimissioni ti devi rivolgere all’Ispettorato del lavoro e portare con te sia gli originali e sia le copie:

    • del documento d’identità (carta d’identità, patente o passaporto); se la richiedente è straniera è indispensabili la copia del permesso di soggiorno;
    • della busta paga dell’ultimo datore di lavoro;
    • della tessera sanitaria o codice fiscale;
    • del contratto di lavoro, dove è indicato il CCNL di riferimento e l’orario di lavoro;
    • dovrai indicare il settore produttivo dell’azienda;
    • dovrai indicare l’ampiezza aziendale, ossia il numero dei dipendenti al momento delle dimissioni.

    Convalida dimissioni lavoratrice madre: quali motivazioni?

    Inoltre la lavoratrice dovrà dichiarare alla Direzione Territoriale del lavoro, di dimettersi per libera scelta o per risoluzione consensuale per i seguenti motivi:

    • Incompatibilità tra occupazione lavorativa e assistenza al neonato;
    • passaggio ad altra azienda;
    • mancata concessione del part time/orario flessibile/modifica turni di lavoro;
    • desiderio di cura della prole in maniera esclusiva;
    • cambio residenza/distanza tra luogo di residenza e sede di lavoro/ricongiungimento al coniuge;
    • chiusura/cessazione/trasferimento azienda;
    • variazione delle mansioni lavorative.

    Alleghiamo all’articolo la modulistica della Direzione Territoriale di Bari: Modello convalida dimissioni e risoluzione consensuale!

    Dopo la convalida delle dimissioni, il funzionario dell’ufficio, consegnerà due copie, una da consegnare al datore di lavoro ed una per te. Il Consulente del lavoro dell’azienda procederà alla comunicazione di dimissioni del rapporto di lavoro.

    A seguito della comunicazione di risoluzione del rapporto, potrai rivolgerti al Tuo Centro per l’Impiego di riferimento per ritirare lo stato occupazione e procedere, in base ai requisiti per ricevere la Naspi (per info clicca qui) alla compilazione della domanda di disoccupazione Naspi.

  • Dimissioni per giusta causa e Naspi

    Dimissioni per giusta causa e Naspi

    Dimissioni per giusta causa e Naspi

    Se è realmente impossibile continuare il rapporto di lavoro con la tua azienda, anche in maniera provvisoria e ci sono delle giuste motivazioni per recedere immediatamente dal contratto di lavoro, puoi anche decidere di presentare le dimissioni per giusta causa ed usufruire della Naspi.

    L’art. 2119 del codice civile disciplina la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa infatti dispone che ciascuno dei due contraenti (datore di lavoro e lavoratore) può recedere dal contratto, prima della scadenza di un contratto a termine o senza preavviso se il contratto a tempo indeterminato, quando si verifichi una causa che non consenta, anche provvisoria, la prosecuzione del contratto.

    In questo caso il lavoratore ha due vantaggi: nel caso di contratto a tempo indeterminato, al lavoratore in caso di dimissioni per giusta causa, spetta l’indennità di mancato preavviso in base al contratto collettivo nazionale del lavoro applicato all’azienda e in base al livello e all’anzianità di servizio. Inoltre al lavoratore subordinato spetta l’indennità di disoccupazione Naspi.

    Naspi dimissione giusta causa: quali le motivazioni?

    Le cause delle dimissioni per giusta causa che possono portare alla Disoccupazione Naspi sono:

    a) mancato pagamento della retribuzione (almeno due/tre non pagate, per essere accettate dalla Direzione Provinciale del lavoro);
    b) aver subito molestie sessuali nei luoghi di lavoro, atto gravissimo ingiustificabile!
    c) modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative;


    d) mobbing, ossia di crollo dell’equilibrio psico-fisico del lavoratore a causa di comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi;
    e) notevoli variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione ad altre persone (fisiche o giuridiche) dell’azienda (anche Corte di Giustizia Europea, sentenza del 24 gennaio 2002);


    f) dallo spostamento del lavoratore da una sede ad un’altra, senza che sussistano le “comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive” previste dall’art. 2103 codice civile (Corte di Cassazione, sentenza n. 1074/1999);
    g) dal comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente (Corte di Cassazione, sentenza n.5977/1985).

    Naspi dimissioni per giusta causa Inps

    Le dimissioni per giusta causa sono un atto forte e deciso nei confronti del datore di lavoro che non rispetta le obbligazioni previste dal contratto individuale, collettivo o dalle normative nazionali. Per dimettersi per giusta causa, dopo aver approfondito le motivazioni bisogna cliccare sul seguente link.

    Se sei un cittadino, con codice Pin Inps personale o in possesso di SPID clicca in basso alla pagina su “Cittadino”. Ti consigliamo di eseguire la procedura dettagliata leggendo il nostro articolo cliccando qui.

    Quando avrai quasi completato la procedura, in corrispondenza della scritta Tipo Comunicazione, clicca su Giusta Causa e poi su Conferma. Il lavoratore ha la possibilità di revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale entro 7 giorni successivi alla comunicazione.

    Insieme alle dimissioni per giusta causa dovrai inviare al datore di lavoro tramite Pec o raccomandata con ricevuta di ritorno, prima della domanda telematica Naspi, un diffida nel quale chiedi espressamente il pagamento delle retribuzioni o il risarcimento del comportamento lesivo del datore di lavoro.

    Ci auguriamo di aver fornito una buona panoramica di tutte le cause che possono portare alla richiesta della Disoccupazione Naspi con dimissioni per giusta causa.